Scritto da ange de clermont
Un pensiero di “Anghelu ‘e sa Niera” per la “Sagra dell’agnello” rinviata :
Non si coghe’ s’anzone
Su tempus s’est boltadu cun malore
non si coghe’ s’anzone a Zaramonte
ca s’abba a cattigadu su lentore
e sas nieddas nues si ettan’a fronte
a sos disizos de sos mandicadores
ch’in domo issoro istan murmuttende
contra s’abba e contra sos pastores
ch’in sas pinnettas si ‘nde su riende.
Sos furisteros in famine abilastros
lestros pesados a mandicare a iscroccu
in domo isettan chi si frimme s’abba.
Sos coros tottu si faghen che-i sos crastos
e sos carveddos leados da un’ishoccu
faghe’ mover sa limba nende gabba.
Aghelu ‘e sa Niera
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Poesia |
Scritto da ztaramonte
Il tempo quest’anno sta facendo le bizze e non si sta dimostrando clemente neanche per la “Sagra dell’agnello”. Per questo motivo la Pro Loco dopo aver ultimato quasi tutti i preparativi, si trova costretta a rinviare la manifestazione a data da destinarsi.
Diamo questa notizia, con la promessa di comunicarvi il nuovo calendario appena disponibile.
Le previsioni meteo non sono state per niente confortanti in queste ultime ore. Il rischio di una bassa affluenza degli interessati alla sagra per via del maltempo e la discesa delle temperature oltrechè il rischio di perdere numerosi chili di carne d’agnello non consumati, ha spinto questa sera i componenti della Pro Loco a spostare l’evento a data da destinarsi.
Porgo le scuse a nome del presidente Sandro Unali, per i disagi che potrebbe arrecare a chi era già stato informato, per via della copiosa pubblicità effettuata, ma non si poteva correre il rischio già prima enunciato.
Carlo Moretti
Scritto da ztaramonte
Dai tempi più antichi, nelle nostre campagne, ma è così in tutta la Sardegna, nelle aziende agro pastorali, il mese di giugno viene dedicato prevalentemente alla tosatura delle pecore. Questa attività, importante e indispensabile per la produzione, è anche un momento molto importante dal punto di vista sociale.
Una vera festa per gli appartenenti alla società rurale, che usano organizzare il calendario della tosatura nei vari ovili, in modo da scambiarsi vicendevolmente la cortesia.
Chi partecipa per la prima volta, scopre nuove emozioni, nuove esperienze e la capacità di riunire diverse persone accomunate dalla stessa attività, che come abbiamo detto sfocia, dopo il duro lavoro scandito dai ritmi lenti e semplici, in una vera e propria riunione conviviale gradita e usuale.
Negli ultimi anni le regole di mercato, l’industrializzazione e i ritmi frenetici della vita odierna, ha modificato anche la manodopera di una manifestazione importante come questa, sostituendo le vecchie e oramai superate forbici di tosatura costruite da maestri artigiani e affilatissime, con veloci lame elettriche che consentono, a patto che il numero dei partecipanti presenti sia in ogni caso sufficiente, di concludere in giornata o meglio in mattinata, la tosatura di greggi piuttosto numerose.
A volte, in presenza di greggi molto numerose, i pastori che un tempo si affidavano alla tosatura tradizionale, con “su ferru”, erano costretti a dividere in due o più giorni l’evento.
Nelle giornate di giugno gli ovili sono popolati a turno da uomini sudati, accaldati ma appagati, quando a fine mattinata si rendono conto che hanno fatto qualcosa d’indispensabile per la loro piccola comunità pastorizia.
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