Dalle ville medievali al castello di Chiaramonti.

Scritto da ztaramonte

Il 19 luglio alle 18 nella sala consiliare del Comune di Chiaramonti si è svolto il preannunciato convegno sul tema da Orria Pithinna a Chiaramonti. Moderatore il prof. Alberto Moravetti, vicepresidente del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, relatori il prof. Marco Milanese, archeologo medievale della stessa Università e la sua collaboratrice Maria Cherchi.

Il convegno è stato introdotto dal sindaco Giancarlo Cossu.

Presenti anche vari cultori della materia del paese e cittadini interessati all’argomento.

Il prof. Moravetti ha introdotto il tema mettendo in luce l’importanza che l’archeologia riveste per la storia e quindi per la memoria storica delle nostre comunità. Ha anche rilevato che il prof. Marco Milanese è il primo archeologo medievale che ha preso a cuore le vicende dei villaggi medievali che tra il XII e IV secolo per i più svariati motivi sono stati abbandonati a favore di nuove ubicazioni più idonee ala vita delle popolazioni in continuo movimento migratorio. La parola è passata al relatore principale della serata prof. Milanese che ha esposto in termini chiari e semplici le vicende delle popolazioni degli ottocento villaggi della Sardegna che si sono spostati in preesistenti o in nuovi centri urbani, circa trecento, più adatti alla vita delle popolazioni sarde così come è avvenuto un po’ in tutti i paesi del Mediterraneo e dell’Europa. Tenendo conto di questo vasto contesto si sono applicati modelli euristici che permettono di individuare i villaggi, in questa ricerca in particolare le ville del territorio chiaramontese: oltre alla già illustrata Orria Pithinna, quella di San Giuliano, Paules, San Lorenzo nonché altri villaggi menzionati dal grande studioso Jhon Day e la prof. Terrosu Asole.

La ricerca che il prof. Milanese con i suoi collaboratori locali dottori Maria Cherchi e Gianluigi Marras ha riguardato circa 170 ettari dei 98 Kmq della circoscrizione comunale di Chiaramonti.

Data la parola alla dr.ssa Cerchi, questa ha illustrato il modello euristico applicato, esponendo nei dettagli le ricognizioni e la mappatura del territorio di Orria Pithinna. Il pubblico ha seguito con grande attenzione i relatori e, data l’ora tarda, si è rinviata ad altra occasione la relazione sulle ricognizioni effettuate dal dr. Gianluigi Marras sulla rocca di Chiaramonti. Dei presenti è intervenuto al dibattito il prof. Mario Unali, conoscitore del territorio e catalogatore dei siti nonché

punto di riferimento per gli specialisti che nel suo sito archeologos sardos vengono informati delle sue ricognizioni.

Al convegno sono intervenuti per la sovrintendenza la dr.ssa Alma Casula che ha sottolineato il valore da dare alla ricerca degli archeologi che vanno dando luce alle radici storiche medievali della comunità chiaramontese. Ha concluso il dibattito, richiamando i punti salienti dei relatori, il prof. Moravetti, mentre l’assessore alla cultura del Comune, rag. Marina Manghina, ha ringraziato per quanto si è fin qui illustrato, augurandosi che ulteriori finanziamenti permettano agli studiosi di completare gli obiettivi della ricerca che fin qui è stata finanziata oltre che dal Comune anche dalla Fondazione del Banco di Sardegna.

Tra i presenti da segnalare il prof. Angelino Tedde, promotore di studi su Chiaramonti, e numerosi cultori locali di storia patria nonché il vicesindaco dr. Michienzi.

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