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Inizia il viaggio della riabilitazione in acqua.

Scritto da eleonora grandolfo

E’ da molto tempo che desideravo poter scrivere questa mia testimonianza, perché potesse servire come imput anche ad altri colleghi, che vogliono mettersi in discussione e intraprendere un viaggio, complicato ma al contempo affascinante, all’interno della riabilitazione in acqua, e come consiglio per i pazienti che volessero sperimentare questa tecnica che negli ultimi anni ha preso sempre più piede grazie alla velocità del recupero funzionale rispetto a quello ottenuto lavorando fuori dall’elemento acqua.

Ho iniziato questo cammino nel periodo in cui mi occupavo per conto dell’associazione spina bifida dei ragazzi e bambini affetti da questa patologia, trovandomi un giorno a dover impostare un piano riabilitativo in due pazienti con varie problematiche concomitanti e di difficile soluzione.

Mi venne in mente, ma era più una scommessa con me stessa, di portare questi piccoli pazienti in acqua. A quel tempo non avevo ancora il diploma di riabilitazione in acqua, e iniziai a osservare quale risposta avevo di rimando; devo dire che la risposta fu molto soddisfacente e andò, forse, anche oltre le mie aspettative, infatti grazie all’assenza di gravità i bambini riuscivano ad effettuare alcuni movimenti, soprattutto con gli arti inferiori, che fuori potevano fare solo passivamente. Grazie al mio intervento e a quello dei genitori, persone splendide che mi hanno aiutato sostenendo la mia scelta.

Ed è grazie ai risultati estremamente confortanti che ho iniziato a desiderare di poter dare sempre più risposte anche ad altri pazienti in presenza di altre patologie.

Nel 1997 ho conseguito il diploma di riabilitazione in acqua, ma sono dovuti passare quattro anni prima di poter iniziare a lavorare, perché questo tipo di terapia è legato all’acqua, pertanto i tempi dovevano maturare prima di iniziare.

Nel 2001 quando la gestione delle piscine comunali cambiò e mi fu possibile iniziare, cominciai con qualche ora, due volte a settimana fino ad arrivare a dover lasciare il mio studio per buttarmi interamente in questo nuovo ed affascinante lavoro che andava ben oltre la terapia, infatti i pazienti venivano con molto più entusiasmo e si innamoravano dell’acqua, anche perché spesso era l’unico posto dove recuperavano un po’ di autonomia, e dove possibile(soprattutto in patologie ortopediche) la remissione totale della patologia in tempi dimezzati rispetto alle terapie convenzionali.

Con questo non voglio assolutamente dire che tutto il resto della riabilitazione non funziona, o sminuire il lavoro che tanti colleghi svolgono nel migliore dei modi. Anzi negli anni ho sempre cercato la collaborazione dei miei colleghi, che spesso con grande scetticismo mi è stata negata, mancando così il principio base che è quello di avere come obbiettivo il benessere psicofisico del paziente, che spesso è legato all’intervento di più figure professionali.

Malgrado ciò la riabilitazione in acqua ha preso piede, e ora ho solo cambiato luogo di intervento, infatti sono stata assunta presso la piscina comunale di Ploaghe come Idro terapista, e in quell’impianto ho riprodotto la stessa situazione intrapresa a Sassari, forse anche meglio, considerando che qui ci sono dei giorni dove al mattino vengono lasciati gli spazi solo per i diversamente abili che si ritrovano ad avere una piscina a disposizione.

Questo piccolo intervento vuole essere un invito per tutti coloro che non sanno che cosa è la riabilitazione in acqua o che ne hanno sentito parlare ma non riescono ad immaginare le possibilità di impiego di tale terapia nelle più diverse patologie.

Concludo ringraziando la persona che mi ha permesso di dare voce alla mia professione, che si stacca un po’ da quelle convenzionali, e soprattutto che mi ha dato la possibilità di lavorare con la sua splendida figlia il sig. Moretti Carlo e un speciale ringraziamento all’intera famiglia. Grazie.

Marta a suo agio in piscina

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  1. Carlo Moretti dice,

    Sono io che ringrazio la dott.ssa Eleonora Grandolfo per avermi accordato la sua collaborazione con articoli veramente speciali per il nostro sito.
    Il lavoro svolto con mia figlia in questo breve periodo, prima delle vacanze estive, mi è parso molto fruttuoso per il suo recupero psico-motorio.
    Come dice Eleonora, senza niente togliere ai sistemi tradizionali, pur sempre utili e validissimi, più si lavora più si ottiene con questi ragazzi. Viva la terapia in piscina.

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