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Handicap, i tagli del governo pesano sulle famiglie….

Scritto da ztaramonte

Oggi 24 ottobre compare nella Nuova Sardegna questa lettera che ripropongo interamente perché condivido, approvo e appoggio integralmente. Come io, che alcuni giorni fa, nell’articolo “Ma cosa fare con i nostri “figli speciali”?” ho manifestato alcuni malesseri, ora posso dire di essere un po meno solo.

Comunque neanche I’illustre Ministro Brunetta ha perso tempo, prodigandosi per far passare in Commissione Lavoro nuovi emendamenti sui permessi lavorativi 104. Vedi il sito www.handylex.org

Il testo contiene, modifiche all’articolo 33 della Legge 104/1992 relativo ai permessi ai lavoratori che assistono familiari con handicap grave. Modifica, che riguarda sia i dipendenti pubblici che i dipendenti privati.

Buona lettura

Carlo Moretti

Handicap, i tagli del governo pesano sulle famiglie.

I genitori sempre più soli e abbandonati davanti a un dramma che sconvolge la vita.

Siamo dei genitori di ragazzi con handicap e disabilità e ci rivolgiamo al Presidente Berlusconi per sottoporgli alcune questioni inerenti la vita accanto ai nostri figli: la vita che viviamo è una vita spesso parallela al mondo normodotato, non meno gratificante ma sicuramente molto più impegnativa in tutti i campi, la scuola, il lavoro, la sanità e, perché no, il tempo libero. Il Governo prepara modifiche varie nell’ambito delle Politiche sociali e per la famiglia, alcune condivisibili altre meno.

Non avendo figli disabili Berlusconi certamente non può sapere che, quando nasce un figlio con handicap di origine genetica, metabolica, per trauma da parto o quando accade qualcosa nella primissima infanzia che rende il figlio disabile, i genitori vengono lasciati soli con le loro domande, cui nessuno dà risposte, se non quelle che tolgono la voglia di vivere. Per riuscire a fare modifiche eque e non discriminatorie che possano permettere vere pari opportunità anche noi, sarebbe necessario conoscere molto bene la materia. Ci viene da pensare che questi nostri figli non siano uguali di fronte alla legge come vorrebbe (ancora esiste) la nostra Costituzione. Ci vogliono persone che vivono quotidianamente la disabilità e l’handicap per progettare e avere norme eque e giuste.

Sono molti i motivi che ci spingono a scrivere, tra questi il mancato rifinanziamento di tutte le leggi a favore delle persone disabili o con l’handicap: legge 13/89 sull’abbattimento delle barriere architettoniche; legge 104/92 legge quadro per l’handicap; legge 162/98 assistenza alla disabilità gravissima e vita indipendente; legge 328/2000 legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Come possono riuscire la Regione, le Province e i Comuni a far fronte agli impegni economici?

Vi sono poi: l’assoluta totale mancanza di centri riabilitativi, Asl o convenzionati, che abbiano un senso, specie per i bambini. L’assegnazione degli insegnanti di sostegno, simile più a un terno al Lotto che non a un serio diritto allo studio. La sanità sia in fase diagnostica (le malattie rare, sempre più in aumento non vengono diagnosticate in tempo, e per molte di esse si potrebbe fare), che prognostica, è assolutamente carente.

Ma parliamo anche di tutte le altre cose di cui sono defraudati i nostri figli ad esempio la riabilitazione: le due ore si fisioterapia settimanale (previa lista di attesa) e l’oretta di logopedia ogni tanto è assolutamente patetica; spendiamo tanto tempo nella battaglia per ottenere il sostegno, e altre piacevolezze, che rimane ben poco tempo per dar loro la possibilità di viversi l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta… e così continua il mondo parallelo della loro vita speciale, in cui non c’è un parco giochi attrezzato anche per loro, i marciapiedi magari sono accessibili però in mezzo ci mettono delle fioriere.

Ed ecco che, per quei genitori che ancora hanno la possibilità di “distrarsi” andando al lavoro, i risicati giorni di permesso per l’assistenza di un figlio disabile grave nel vuoto totale di strutture e di possibilità accettabili si assistenza, vengono penalizzati perchè “c’è chi potrebbe approfittarne per farsi una settimana di ferie in più”.

Altro che ferie….. noi ai nostri figli dedichiamo anche le notti. Dopo tutto ciò chiediamo il rifinanziamento delle leggi sopraindicate e di essere ascoltati perchè la civiltà di uno Stato si giudica dall’eguaglianza tra i cittadini.

Marinella Melis

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  1. Angelino Tedde dice,

    Cara Mirella, avrei voluto sapere esattamente che cosa il ministro Tremonti ha tolto agli esistenzialmente vantaggiati. Di certo non sarà un ministro che potrà eliminare tutti gli svantaggi di chi con li svantaggi purtroppo deve vivere. All’amico tetraplegico al quale la sorte ha tolto il completo uso degli arti e gli permette solo l’uso della parola, del volto, del collo e soprattutto dell’intelligenza non sarà lo Stato, la Regione, il Comune che potrà togliere tutti gli svantaggi. Ad impossibilia nemo tenetur. L’assistenza finanziaria, medica, fisica, spirituale (quando è accolta), quella affettiva, quella cognitiva non potrà mai essere completa e non potrà mai surrogare l’assenza degli svantaggi, l’amore della famiglia intera, l’amore della comunità quando essa è sensibile e solidale. Occorre battersi per tutto quello che dai contribuenti a mezzo dello Stato viene dato, ma se i contribuenti evadono le tasse, se lo Stato non sempre può dare ciò che pure ha promesso di dare non dobbiamo disperararci, anche il mio tetraplegico amico deve pur capire che i normodotati a causa delle inadempienze dello Stato di problemi ne hanno a carratte. Ad ogni buon conto ho constatato che il Comune, nel suo piccolo, fa la sua parte, con aiuti sostanziali, che la Regione fa la sua parte con aiuti finanziari (fra giorni dovebbero dargli la possibilità di muovere tante cose dalla sua carrozzella, semplicemente con la bocca, il mento e la voce), gli operatori come Roberto e Amsa, gli amici come me, Franco, Carlo, Margherita, Gavina e altri, sia pure nel nostro piccolo, gli siamo vicini. Certo potrebbero essergli vicini quei camionisti che invadono i marciapiedi nei quali la sua carrozzella non può passare, potrebbero fargli compagnia alcuni stretti famigliari anche se hanno diritto a rifarsi una vita, sia pure per poco.
    I loro svantaggi come quelli dei normodotati nessuno potrà pienamente eliminarli. Gli handicap sono proprio quegli ostacoli che nei limiti del possibile noi dobbiamo eliminare, pur sapendo che per gli esistenzialmente svantaggiati (l’ultima definizione OMS) o per i diversamente abili o per i cosiddetti normodotati (bassi, altissimi, depressi, stressati) tutti gli handicap
    in questo mondo, mai nessuno potrà eliminarli. La Bibbia dice che la vita dell’uomo sulla terra è una continua lotta, offrendoti l’esempio di Giobbe, qualche altro ha scritto “La fatica di vivere”, quasi tutti parliamo di poche rose e molte spine, in sardo si dice chie non l’ad’in coddos l’ad’in pes.
    L’importante però è l’ottimismo che la fede ci da: le sofferenze dell’uomo sono un bene prezioso davanti a Dio e davanti all’umanità che scuotendosi dal torpore prova tenerezza e solidarietà per chi è poco o molto svantaggiato. Considerati i lati positivi è giusto con serenità battersi per avere ciò che la società a mezzo dei suoi rappresentanti ci può dare, ben sapendo che non tutto ci potrà mai dare.
    Un abbraccio solidale
    Angelino

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