La mercantessa d’uova, zia Biròra Portale, viaggiava recando un cesto d’uova da Orotelli a Nuoro. Era una notte d’agosto, pura e luminosa come una perla. Sulla grande distesa della pianura di stoppia, la luna gettava una luce viva ed eguale; il cielo era azzurro quasi come di giorno, e solo ad oriente l’orizzonte appariva vaporoso, velando le montagne che sembravano nuvole sorgenti dal mare.
Zia Biròra viaggiava di notte perché viaggiava a piedi, e viaggiava a piedi perché i guadagni del suo commercio erano tanto esigui da non permetterle di viaggiare a cavallo. Figuratevi che tutti i capitali del suo commercio, assai fragili invero, stavano dentro quel cestino intessuto di canne che ella recava sul capo: duecento uova. Ogni tre giorni zia Biròra, comprava duecento uova, le disponeva nel cestino, fra la paglia, e si metteva in viaggio per Nuoro. Col guadagno viveva tre giorni.
E’ stata una domenica che ha visto numerosi chiaramontesi alle prese con tetti, grondaie e antenne portate via dal forte vento soffiato nella notte tra venerdì e sabato, ma la nostra squadra sembra averne assorbito le stesse energie visto il risultato in campo di ieri pomeriggio.
Messa bene sul campo di casa, non ha lasciato spazio agli avversari costringendoli a subire numerose incursioni dei nostri attaccanti che sono andati a segno per ben cinque volte. In maggior forma Biddau, autore di una tripletta, ma a segno anche Mura e Manuel Brunu.
Nella Terza Categoria Girone M la situazione della classifica rimane immutata rispetto alla scorsa giornata, continuiamo a tallonare il Benettuti capolista ma siamo usciti dal gruppo occupando il secondo posto da soli.
La prossima domenica sarà il campo dell’Anela ad ospitarci. Forza Chiaramonti!
Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:
Studioso di linguistica e onomastica, è professore a contratto di Lingua Sarda nella Facoltà di Lettere dell’Università di Sassari. Collabora con la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università di Cagliari come docente di onomastica nei master di II livello. Autore di volumi e saggi sul sardo e sulle varietà sardo-corse, nei suoi studi privilegia l’aspetto storico con riguardo alla fonetica, dialettologia ed etimologia. Coordina un progetto triennale finanziato dalla Regione Sardegna relativo a un’indagine sull’uso delle lingue locali e all’insegnamento del sardo e del gallurese nelle scuole di alcuni comuni del Nord Sardegna. Ha ideato e organizza il concorso letterario per alunni “Iscola Sarda”. Collabora con riviste nazionali ed estere.
L’abitato di Chiaramonti[2] occupa un elevato terrazzo calcareo che domina tutta la valle interna dell’Anglona. Ai margini dell’altura emergono tracce di insediamenti che risalgono al Neolitico e all’età nuragica. Sepolture ipogee sono conosciute sia sul versante settentrionale sia su quello meridionale[3]. Un nuraghe, vicino ai resti dell’antica chiesa di S. Caterina, occupa il ciglio della scarpata che precipita verso la fonte detta Su Tùlchis[4]. La strada che dalla distesa di Paùles risale verso il pianoro di S. Caterina e S. Giuliano presenta dei caratteri che consentono di assegnarne la realizzazione all’età romana[5].
La domenica appena trascorsa ha visto con la 6.a giornata di andata della Terza Categoria del Girone M, una classifica molto corta, col Benetutti solo e primo in classifica con 13 punti dopo la vittoria in casa con il Chiaramonti, altre quattro squadre a 10 punti ex aequo ( tra i quali il Li Punti a riposo) e due a 9 punti.
Come ha detto il commentatore della scorsa settimana, con il Benetutti “ce la siamo giocata” ma come io ho scritto nel titolo dell’articolo, la palla è rotonda e la stagione è ancora lunga. Avremo quindi ancora tempo e altre occasioni per dimostrare la pasta del quale è formata la squadra e, anche se questa domenica è ormai da dimenticare, io ci spero sempre in una promozione.
Fuori la grinta e fuori le unghie per lottare fino alla fine.
Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:
Vi invitiamo a leggere e ascoltare il primo tema della gara poetica tra Marieddu Masala e Juanne Seu, iniziata con il precedente articolo del 1 novembre.
Oltre i versi, troverete circa ogni dieci ottave, un lettore mp3 che vi consentirà di sentire la registrazione della gara. La necessità di dividere la registrazione in tre parti, è unicamente una mia scelta, dovuta al fatto che con spezzoni di files più piccoli, sono agevolati all’ascolto anche gli utenti con linea non ADSL. vi consiglio di avviare il lettore prima di iniziare la lettura dei versi.
Alla stessa maniera con cui amiamo noi stessi nella nostra identità corporea e spirituale dobbiamo amare il nostro paese.
L’altezza, il colore della pelle, la presenza o l’assenza di capelli; il modo di vestire e di camminare possono piacerci o infastidirci, ma certo non possiamo buttare via quanto in noi non ci piace o non piace agli altri sia nell’aspetto sia nell’indole. A volte possiamo essere prepotenti, autoritari, irriguardosi, critici verso tutto e tutti, ma ciononostante non ci buttiamo via. Possiamo solo emendarci, migliorarci, attenuare i nostri difetti o incanalarli verso atteggiamenti più proficui.
Quando un prepotente o un autoritario soccorre i deboli esercita un’azione contraria ai propri difetti. Quando ci chiniamo umilmente verso chi soffre o accettiamo le umiliazioni con dignità, manifestiamo il desiderio di migliorare noi stessi.
Gli stessi difetti fisici e morali potremmo notare nell’assetto urbano di Chiaramonti.
Partendo dall’alto verso il basso possiamo osservare come certe famiglie chiaramontesi si sono date a scalare letteralmente la rocca senza pensare minimamente a salvaguardare il paesaggio, la veduta del monte e la storia.
Grazie alle case che assediano il Monte San Matteo non possiamo più effettuare scavi alla ricerca dei reperti del castello. La zona est, nord est e sud est, sembra agli archeologi irrimediabilmente persa.
Qualcosa resta nella zona ovest tra porcilaie in abbandono e discariche abusive di auto e tricicli, frigoriferi e lavatrici, lamiere vecchie e reti. Un vero sconcio per chi visita l’imponente rocca e torre campanaria della chiesa sul monte.
La nuovissima strada costruita qualche anno fa a monte e parallela a quella di San Giovanni, con muri di cemento armato, ha sigillato per i secoli futuri quell’abbondante materiale di sedime che gli abitanti coevi al castello ci hanno tralasciato.
Avevamo annunciato l’evento alcuni giorni fa in un articolo dedicato, e così sabato 8 novembre come previsto, nella Sala del Consiglio Comunale stracolma di persone si è svolta la presentazione dell’ultimo libro di Carlo Patatu “Scuola, Chiesa e fantasmi”.
Dopo i diversi convenevoli fra l’autore, gli ospiti e diverse persone intervenute, il cerimoniere del Lions Club, Pierfranco Sircana, ha aperto la serata con i saluti e ha continuato scandendo dopo ogni intervento tutti i momenti che hanno caratterizzato la serata, protrattasi per circa due ore senza mai annoiare il folto pubblico presente.
Dopo il previsto canto del Coro Sos Apostulos, che ha eseguito un brano scritto da Tonino Puddu, “Su olu ‘e s’astore”, è stato dato inizio agli interventi con il Primo Cittadino Giancarlo Cossu, citando alcuni episodi e racconti curiosi del libro, terminato con la lettura di una lettera di apprezzamento del libro da parte del ex Presidente della Republica e nostro compaesano, Francesco Cossiga.
Gli interventi sono proseguiti con i saluti della Provincia portati dall’Assessore per la Cultura Sergio Mundula, l’Assessore Marina Manghina, il Presidente della Pro Loco Sandro Unali e il Presidente del Lions Club di Castelsardo Damiano Nieddu. Gli interventi si sono soffermati a sottolineare come il libro rappresenti e descriva in modo semplice e simpatico, la vita paesana d’altri tempi. Lo stesso Manlio Brigaglia intervenuto all’incontro ha ipotizzato un’altro titolo per il libro, come per esempio “Ricordi di Chiaramonti”, perchè di una raccolta di ricordi è composto, anche se forse altri potrebbero ricordare diversamente, l’autore ha saputo riportare con un certo stile, la vita d’infanzia, adolescenza e giovinezza vissuta felicemente nonostante i tempi fossero veramente difficili. L’intervento del Prof. Brigaglia è stato molto apprezzato dai presenti che gli hanno dedicato un lungo applauso.
Di seguito ha preso la parola Tore Patatu che in modo simpatico e con la sua grande esperienza di narratore, ha integrato alcuni dei diversi espisodi del libro.
E’ il momento del Coro sos Apostulosos con il brano composto da Maria Sale e musiche di Salvatore Moraccini, dedicato agli emigrati e intitolato “Pro s’emigradu“.
L’intervento finale è a cura dell’autore che dopo aver ringraziato quanti intervenuti alla piacevolissima serata, ha precisato che tanti altri episodi o “ammentos”, non sono stati publicati per esigenze editoriali, di questi citandone alcuni, veramente divertenti, ha precisato che magari proprio qualcuno potrebbe essere ricordato diversamente dai suoi coetanei.
Al termine, dopo il canto del Coro, “Tzaramontesos” scritto da Stefano Demelas e arrangiato con musiche di Salvatore Moraccini, gli intervenuti hanno potuto deliziare il proprio palato con il buffet offerto dalla Pro Loco e dal Lions Club, mentre Carlo ha potuto far dono del libro a quanti ancora non l’avevano ricevuto.
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy qui. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.AcceptRead More