Archivio di febbraio, 2009
Scritto da carlo moretti
Si è concluso ieri notte fra balli, canti, formaggio, salsiccie, fave e frittelle il carnevale 2009.
Bisogna dire con un bilancio piuttosto positivo, se consideriamo che il direttivo attuale della Pro Loco di nuova nomina, nonostante sia formata da numerosi veterani del direttivo uscente, si è dovuto subito organizzanire per preparare al meglio l’imminente carnevale.
Una manifestazione quella del carnevale, che riesce sempre e comunque a coinvolgere numerosi curiosi, venuti a vedere la sfilata dei carri allegorici sempre di migliore fattura e genialità. Non sono sono mancati neanche gruppi di maschere spontanee come i “Bruconi” che hanno assalito la mela di “Biancaneve” e che hanno arricchito i bei costumi legati al tema della rappresentazione carnevalesca.
Così si è passati dal carro dei “Trogloditi” a “Biancaneve e i sette nani”, dai “Romani” che profetizzava quasi una ricolonizzazione della Sardegna da parte di Roma con tanto di console a cavallo, ai ragazzi dell’”Arancia meccanica” e ai bambini con “Asterix” costruito interamente da loro, non mancava neppure un carro che rappresentava una coltre di bambinoni che di andare a scuola proprio non avevano voglia e la “roulotte” dei caw boy con distribuzione di pane formaggio e naturalmente ottimo vino.
Sembrano così lontane, l’inizio delle sfilate per il paese con maschere variopinte e la rappresentazione con il “Gruppo giovanile”, dove aveva fatto capolino una piccola scenetta che metteva in risalto la chiesa e la politica locale perchè lavorasse insieme per il bene del paese. Avevamo vent’anni di meno, forse più genialità e meno tecnologia a disposizione ma il divertimento era assicurato lo stesso.
Oggi con il carnevale diciamo così, “invernale” concluso, già si pensa al carnevale estivo e ai preparativi per il terzo anno consecutivo.
Scritto da carlo moretti
Tratto dalla raccolta “Canti Barbaricini” di Sebastiano Satta.
Breve nota biografica:
Sebastiano Satta nacque a Nuoro nel 1867 e vi morì nel1914. Compì i suoi studi a Sassari, prima al liceo, dove ebbe come insegnante il carducciano Giovanni Marradi, e poi all’Università, nel corso di laurea in legge. Nella Sassari repubblicana e radicale del tempo aderì a ideologie ed esperienze politiche progressiste, prendendo parte giovanissimo al risveglio della via culturale in Sardegna e contribuendo ad animare la vita della città, nella quale scorgeva affinità con la Bologna carducciana,che aveva conosciuto durante il servizio militare. Si dedicò precocemente all’attività poetica, componendo versi in cui è evidente l’ammirazione per Carducci, e svolse una vivace attività giornalistica: fondò con Luigi Falchi la rivista “La Terra dei Nuraghes” e collaborò ad altri periodici isolani, nonché a “La Nuova Antologia”, a “Il Giornale d’Italia”, e ad altri periodici del continente. Laureatosi a 27 anni, divenne presto il miglior avvocato del foro nuorese. Aderì alle idee socialiste, interpretando il suo socialismo umanitario in accordo con i bisogni e i caratteri della realtà locale. Sposatosi nel 1905, ebbe una figlia, Raimonda,che morì prematuramente nel 1907; a lei, chiamata affettuosamente Biblina, si ispirò per i Canti dell’ombra, una sezione della prima delle sue raccolte maggiori. Nel 1908 nacque il secondo figlio, provocatoriamente chiamato Vindice. Colpito da paralisi nello stesso anno, non cessò per questo di comporre versi, dettando le sue poesie più famose, confluite nelle raccolte Canti barbaricini (1910) e Canti del salto e della tanca(usciti postumi nel 1924).
IN MEMORIA
A G. Asproni
–Noi lo vedemmo e udimmo – i vecchi dicono
Seduti all’ombre verdi del sacrato,
E a lui pensando, i pii vecchi bisognano
Tutti i migliori sogni del passato –
Noi lo vedemmo e udimmo. In lui la ruvida
Possa della sua gente: e il dritto e sano
Oprare: in lui l’eloquio formidabile
Vivo di lampi come l’uragano.
In lui la gaia bonomìa: schiudevasi
Talor la sua pensosa fronte ai voli
D’arguti motti, e allor egli appariane
Come una quercia viva d’usignoli.
Ed egli fu del nostro dritto valido
Affermatore. Allor per questa terra
Volser giorni men rei. Deh! come all’anima
Il ricordo di Lui oggi si afferra! –
Così i vegliardi. E i rimembranti giovani,
Scendendo a sera dalle fosche vette
Ai villaggi, che in fiere solitudini
Maturan òdii e covano vendette,
Ripensano: Oh se ancor di sua grand’anima
Passasse un lampo, o Patria, ancor tu noi
Vedresti in folta schiera assurger vindici
Dell’onta nostra e de’ destini tuoi!
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Scritto da carlo moretti
E’ stata una domenica di riposo per la squadra del Chiaramonti, con la situazione in classifica del girone M ancora salva, ma saranno rimasti illesi dalla favata di sabato organizzata dalla Pro Loco Chiaramonti, prima giornata per i festeggiamenti del carnevale chiaramontese 2009?
Speriamo di si perché se il Benetutti pasticcia senza approfittarne perdendo con il Torrralba 1 a 0, il Li Punti si fa avanti pericolosamente specie dopo le 6 reti ai danni dell’Anela. Abbiamo il vantaggio sulle inseguitrici di 4 lunghezze ma ora bisogna allungare e dimostrare alle avversarie, che abbiamo il cuore e la grinta per farlo, come abbiamo sempre fatto.
FORZA RAGAZZI E SEMPRE FORZA CHIARAMONTI!!
Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:
Scritto da carlo moretti
Ammentos caros
de Bainzu Truddaiu
In sa mia briosa pizzinnia,
cando sas forzas mi faghian giogu,
fia che burvura accurzu a su fogu
prontu a m’azzender a dogni sisia.
Bessio a giru che mazzone a runda
in sos istazzos de Su Sassu meu:
chirchende unu risittu, unu recreu
de calchi giovanedda pili brunda.
In sa bella Caddura e in s’Anglona
m”idian fin’a lughes de istellas,
tra faccias risulanas, faccias bellas
de zente campagnola umil’e bona.
Cussos aspriles e marralzos santos
fini abitados da-e amigos mios:
bi pesaimus cun tottu sos brios
ciarras delizziosas, ballos e cantos.
Ah, cantas boltas che fadas in riu,
a manu appare cun prendas de oro
fia ligadu a su fogosu insore
affettu santu e de candores biu!
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Poesia |
Scritto da carlo moretti
Stamane il nostro paese in collina si è risvegliato con uno strato di neve e ghiaccio caduto la notte scorsa. Non vi illudete voi che ricordate Chiaramonti anche con 20 centimetri e più di neve. Solo una spruzzatina.
Nella mattinata poi quando i bambini erano già a scuola, ha ripreso a nevicare arreccando un pò di panico agli insegnanti e collaboratori scolastici che avrebbero dovuto fare rientro alle loro case dei paesi e città vicine.
Così la scuola con un ordinanza è stata chiusa e i bambini si sono divertiti a giocare con la poca neve fresca caduta. Una giornata insolita per loro che hanno trovato anche se in piccolo, il materiale per un mini pupazzo di neve.
Ora le loro speranze, si sono sciolte sotto il sole che ha ripreso a fare capolino fra i nuvoloni e il meteo è tornato variabile. Pazienza giocheranno con la neve un’altra volta.
E’ possibile ingrandire l’immagine cliccandoci sopra.
Scritto da carlo moretti
Scritto da carlo moretti
Spesso e volentieri, mi capita di sentire gli amici domandarmi: «perché Windows è così lento? Quando l’ho acquistato era una scheggia! Ora impiega un sacco di tempo per partire e aprirmi le applicazioni!»
La risposta che spesso terrorizza tutti è: «se lo formattiamo e reinstalliamo Windows, torna la scheggia di prima.»
Devo dire, che questa è una di quelle risposte dove anche io storgo il naso solo a pensarla. Di solito però e la prima che viene di getto, che ha un impatto molto alto, sulle persone che vivono nella paura di perdere software, dati e impostazioni che per chi non ha una certa dimestichezza diventa un lavoro tutto in salita. Non parliamo poi quando si tratta di recuperare i drive dei componenti del nostro computer, se si tratta di un assemblato, il lavoro di reinstallazione getta nel panico anche i più esperti, peggio ancora quando si tratta di notebook.
Se poi la risposta è: «potrebbero essere i sintomi del disco rigido che sta per lasciarci», allora c’è il pericolo che qualcuno aspiri al suicidio….., scherzo naturalmente.
Quando compriamo un personal computer sia da tavolo o portatile, non facciamo mai caso a come lo maltrattiamo; acquistiamo riviste che contengono dvd con tanto software e giochi da provare, installiamo e disinstalliamo (quando ci ricordiamo), senza badare al fatto che tutte quelle scritture nel disco, non sono mai contigue. Ad esempio: se noi compriamo un quaderno per scrivere le nostre poesie, iniziamo dalla prima pagina per finire con l’ultima, ma quando poi le rileggiamo e facciamo una cernita, faremo delle cancellature alternativamente lasciando dei vuoti di lettura proprio in mezzo al quaderno.
Succede così anche in un disco rigido, come noi perdiamo tempo a sfogliare le pagine cancellate prima di arrivare alla successiva ancora scritta, anche il nostro disco perderà del tempo a spostare le testine sui suoi piatti allungando i tempi di risposta alle nostre ricerche.
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