Archivio di marzo, 2009
Scritto da carlo moretti
Sembra presa ieri la decisione di aprire uno spazio web completamente “Made in Chiaramonti”, da mettere a disposizione dei chiaramontesi, eppure è già passato un anno. In un anno ztaramonte.it ha pubblicato 169 articoli, 205 commenti, 61 pagine, 23 video e circa 790 foto in diverse gallerie fotografiche. Il tutto in 23 categorie di argomenti diversificati.
Non sono mancati neanche la pubblicità degli eventi e delle manifestazioni locali, tramite articoli inseriti appositamente nelle diverse occasioni.
In un anno il sito ha ospitato 10.805 visite con una media di circa 900 visite al mese e di 29,68 al giorno, con 5.113 visitatori unici e una media di 426 mensili. . Le pagine visualizzate sono state 29.415, la media delle pagine visualizzate per visita è di 2,72 e di 4,52 i minuti di tempo trascorso nel sito.
Il totale delle visite è stato generato dal 29,54% di traffico diretto, dal 24,91 da altri siti, e il 45,55% dai motori di ricerca e social network.
La pagina più apprezzata in assoluto è stata senza ombra di dubbio la ztara-Gallery , seguono tutti gli articoli dedicati alle manifestazioni e eventi organizzati dalla Pro Loco Chiaramonti e naturalmente tutti i racconti, canti e poesie che richiamano al folclore del nostro paese e della Sardegna. Sono seguitissimi anche tutti gli articoli e le pagine che riguardano la Società Calcistica Chiaramonti che quest’anno sta portando avanti un bel campionato.
I visitatori si mostrano interessati anche a tutte le altre pagine richiamate nel menù principale, nella testata del sito, dove da qualche tempo abbiamo inserito una nuova pagina con un gadget utile a visionare le principali stazioni televisive nazionali e sarde: TV on-line.
Con questi numeri, l’analisi è ottenuta da Google Analytics, che reputo più che coerenti per la provincialità del sito web, non mi resta che ringraziare quanti hanno contribuito con la loro collaborazione, a rendere interessanti le visite dei nostri ospiti.
Ribadisco l’invito fatto un anno fa a tutti, chiaramontesi vicini e lontani, che vorranno utilizzare questo spazio pubblico, per esternare i loro pensieri e far conoscere le proprie idee.
Scritto da carlo moretti
Tranne qualche episodio per i nostri avversari al primo tempo, il resto della partita è stato dominato da un Chiaramonti incontenibile che con il ritrovato Marco Biddau, Cristian Mura, Beniamino Oggiano, Sandrino Satta autore di una doppietta e a giudizio dei supporters il migliore in campo hanno rifilato agli avversari 5 goal.
Per quanto riguarda i giudizi giornalistici, non capisco perché se una squadra non ottiene punteggi tennistici, viene considerata in crisi, a ragion veduta, penso che basti una rete ben fatta per vincere la partita e rimanere ben saldi in testa alla classifica, come d’altronde la nostra squadra sta dimostrando da diverse giornate, a parte il passo falso con il Mara e il pareggio con il Bottida (si parla naturalmente delle partite di ritorno), la squadra ha vinto tutte le altre partite e nonostante i nostri diretti avversari abbiano vinto diversi “set”, nelle partite di ritorno hanno già perso 4 volte.
Mister Falchi comunque è già proiettato sulla preparazione dei nostri per il prossimo turno con il Cossoine, non sarà sicuramente una passeggiata, ma tenteranno il colpaccio visto che i nostri inseguitori riposano e potremo approfittarne per allungare le distanze in classifica
Non so bene, se sono annoverato tra i gufi degli spalti (sono gradite smentite o conferme), ma con un grosso in bocca al lupo rinnovo l’invito della scorsa settimana, avanti così ragazzi, con modestia, concentrazione, piedi a terra e pallone in rete. Anche con poco, ma quanto basta per vincere e andare avanti.
STANDING OVATION PER LA CAPOLISTA!!!!
FORZA RAGAZZI E FORZA CHIARAMONTI!!!!
Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:
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Scritto da ztaramonte
Idoli di stile geometrico e volumetrico
(E’ possibile cliccare sulle immagini per vederle a dimensione originale)
Le ventisette statuine descritte nelle schede nn. 2-28 attengono ad un diffuso stereotipo esteticamente completo e realizzato in stile geometrico-volumetrico.
Diciassette sono scolpite su pietra: quattro in tufo (nn. 2, 7, 9-11,13), tre in marmo (nn. 4, 5, 14), le restanti sei in alabastro (n. 16), marmo (n. 24), caolinite (n. 8), arenaria (n. 15), granito (n. 22), gesso (n. 3) e steatite (n. 23). Cinque sono plasmate in argilla (nn. 12, 18-21) e cinque ritagliate in osso (nn. 17, 25-28).
Provengono, nove dalla provincia di Sassari: 1 da Olbia, località Santa Mariedda (n. 2), 1 da Muros-Su Monte (n. 3), 1 da Sassari-Monte d’Accoddi (n. 21), 2 da Alghero-Anghelu Ruju (nn. 23-24), 1 da Pérfugas-Sos Badulesos (n. 14) una da Torralba (12) e 1 da Ozieri (17) . La provincia di Nuoro ne ha restituito tre in località Polu-Meanasardo (nn. 4-5, 18) e quella di Oristano nove: 1 da Narbolia-Su Anzu (n. 6), 1 da Santa Giusta (n. 11), e 7 da Cabras, di cui 1 in località Conca Illonis (n. 20) e 6 in località Cuccuru Arrìus (nn. 7-10, 15, 19). Infine, nella provincia di Cagliari, una in ciascuna località, di Samassi-Sa Màndara (n. 22), Decimoputzu-Su Cungiau de Marcu (n. 16), di Villamassargia-Su Concali de Coròngiu Acca (n. 13) e le quattro di Santadi, località Monte Meana (nn. 25-27) e Tatinu (28).
Da luoghi sul mare o prossimi al mare derivano le figurine nn. 2-3, 6-11, 15, 19-21, 23-24 (quattordici in tutto). Nelle zone interne, più o meno distanti dalla costa, si sono avute le restanti tredici (nn. 12-14, 16-18, 22, 25-28), quelle di Meana-Su Polu (nn. 4-5, 18) nella remota regione montana. Aree di maggiore concentrazione, nel conosciuto, appaiono il Sassarese-Algherese (nn. 3, 21, 23-24), l’Oristanese (nn. 6-11, 15, 19¬20), il Sulcis-Iglesiente (nn. 13, 16, 25-28).
Nelle statuine è rappresentato un archetipo di divinità femminile, di forme “opulente”, ma non erotiche come nella Veneretta di Macomér, nelle quali l’attrazione sessuale è quasi rimossa per far luogo a una “carnalità” pura, astratta, risolta per masse e volumi plastici, rotondi ed elastici. Si coglie una sorta di concezione “circolare” del corpo femminile, aperta a pluralità di atteggiamenti e di movimenti delle membra, realizzati ingenuamente, senza però tradire il canone formale l’idea estetica di fondo indirizzata a rappresentare e a promuovere magicamente, attraverso la sacralità del turgore delle forme dell’idolo, l’abbondanza della natura e del mondo, una mitica età dell’oro all’alba della storia umana.
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Scritto da carlo moretti
Una partita non proprio bella da vedere per la tensione in campo ma fruttuosa per il risultato finale che ci permette di tenere gli inseguitori a distanza di sicurezza.
E mentre i nostri diretti avversari vincevano a Muros trascinati da un Ghirra incontenibile e con un punteggio tennistico, (ma non era calcio?) che nel “Paris di cunventu” non siamo riusciti neanche ad individuare, i nostri ragazzi provano una fuga in solitario.
Ormai è chiaro, anche se la classifica si dimostra corta per i primi 5, la vera sfida la stiamo giocando noi e il Benetutti, non che gli altri non siano all’altezza, ma visto che nelle cronache delle partite ogni riferimento non è puramente casuale siamo pronti a gareggiare correttamente e vedere chi alla fine avrà la meglio.
Cari ragazzi avanti così, con modestia, concentrazione, piedi a terra e pallone in rete. Anche con poco, ma quanto basta per vincere e andare avanti.
SALUTATE LA CAPOLISTA!!!!
FORZA RAGAZZI E FORZA CHIARAMONTI!!!!
Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:
Scritto da ztaramonte
La “Venere” di Macomer
La statuetta di Macomér esprime, a livello locale, la Dea Madre, che stimola differenti esperienze creative, durante il Neolitico antico, nelle aree elladica, balcanica ed europea centro-orientale, nonché nel Mediterraneo e nel vicino Oriente. Costituisce problema l’individuazione del centro genetico che taluno ha supposto nell’Oriente egizio-elamo-mesopotamico[1]. È certo soltanto che, pur riproducendo la sostanza ideale dell’archetipo “feminino” come prescritto dalla religione del tempo, il tutto è risolto con grande molteplicità di interpretazioni specifiche a seconda dei luoghi, delle personalità artistiche,dei modi tecnici di ciascuna bottega artigiana. Non esistette una grammatica estetica comune.
Tale diversificazione appare anche nell’area sarda e la “Venere” di Macomér ne costituisce significativo esempio.
Peculiarità è quella del “non finito”, ciò che distingue la figurina di S’Adde da quella “cura del finito” distintiva della ricca serie di belle statuine presenti soprattutto nell’area tessalica nel periodo Sesklo[2]. Altra singolarità è costituita dalla persistenza di stilismi “paleolitici”, di “evocazioni ancestrali” nell’idolo di Macomér.Ciò si rileva non tanto dal travestimento “animalesco”della testa con autonegazione del viso “umano”,impianto di una animalità perduta, la “primaverità” nella libera comunicazione dell’essere e del monte interno che è dell’animale, mascheramento visibile nelle statuine più o meno coeve romene, morave e macedoni[3]. Invero, non si può rimuovere il richiamo, per la struttura delle regioni pelvica e ventrale, a quella affusolata e appuntita alle due estremità delle statuine muliebri di stile paleolitico, pur mancando la “voluminosità” di queste. Si tratta di arcaismi stilistici e concettuali delle “Veneri” paleolitiche che si riaffacciano nel Neolitico antico sardo come in quello continentale italiano. Non pare casuale, al riguardo, il particolare dell’idolo di Macomér della mancanza di rappresentazione degli arti inferiori, come nella statuina su ciottolo di arenaria da Chiozza-Scandiano, anch’essa con gambe a punta e glutei sviluppati, riferibile forse al V millennio a.C.[4].
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Scritto da carlo moretti
Non sappiamo se l’arbitro avesse perso le lenti a contatto o avesse bisogno di una visita oculistica urgente, ma sappiamo che non dovrebbe tenere in bocca il fischietto mentre corre. Non fa per lui.
A parte gli episodi incresciosi dovuti ad un arbitraggio non scorretto, ma ingenuo, e sottolineo, sotto il mio punto di vista, pronto ad assumermi tutta la responsabilità di ciò che sto scrivendo, meglio di così la domenica non poteva concludersi.
Il Chiaramonti batte il Benetutti per 1 a 0 anche dopo i sette minuti di recupero, ammonizioni, espulsioni e rimproveri verbali piovuti inspiegabilmente, erano increduli anche i nostri avversari.
Una partita giocata da ambedue le squadre con il cuore, con poche scorrettezze ma con molte interruzioni arbitrali. I nostri si sono battuti come belve, convinti di non dover cedere il passo agli avversari, la difesa si è comportata al meglio, devo dire ricordandomi a tratti, vecchie formazioni della nazionale con Baresi e Maldini protagonisti.
E poi non è mancata la ciliegina nella torta, una prodezza di Mister Falchi ha chiuso la partita, ferendo nel profondo la squadra avversaria. A nulla è servita la reazione per il goal subito, la nostra difesa era impenetrabile.
Sicuramente avremo anche potuto osare di più, ma gli amuletti funzionano fino a un certo punto e atterramenti in area non valutati, schegge di traversa per tiri a un soffio della rete, non hanno permesso un risultato più ricco.
Ci accontentiamo per ora, ci basta vincere e passare al prossimo turno ancora come CAPOLISTI.
FORZA RAGAZZI E FORZA CHIARAMONTI!!!!
p.s. per il video attendere il caricamento del player.
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Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:
Scritto da carlo moretti
E’ stata una domenica zerfaliese riscaldata da un timido sole primaverile, quella che ha ospitato i chiaramontesi ospiti della dodicesima sagra degli agrumi. Una bella giornata insomma, non ci si poteva aspettare diversamente dai nostri amici dell’oristanese.
Dopo la benedizione del Parroco di Zerfaliu e il discorso del Sindaco Chelo che ha preceduto l’inaugurazione della manifestazione, tutto incentrato sulle politiche agricole e sulla crisi che l’affligge, il tradizionale taglio del nastro, salutato da alcuni spari e il saluto del Coro de Tzaramonte con un canto sacro dedicato ai frutti ottenuti dal duro lavoro della terra.
E così in un esplosione di vitamina C, la sagra si è aperta con gli stand che presentavano tutti i prodotti a base di agrumi, le tradizionale bancarelle delle feste migliori e l’esibizione itinerante all’interno della sagra, del Coro de Tzaramonte.
Ottimi tutti i prodotti presentati e l’immacabile vernaccia a bagnare l’ugola dei coristi.
Non sono mancate neanche una sfilata di Moto Guzzi d’epoca, molto apprezzate dagli amatori.
Come l’anno scorso, l’ospitalità è stata eccezionale coronata dall’ottimo pranzo preparato dalle socie della Pro Loco zerfaliese, degne di lode e ringraziamenti per la gentilezza e la pazienza che sanno riservarci ogni volta.
Auguriamo ai nostri amici di Zerfaliu di continuare a lungo questa tradizione, perché è bello festeggiare il prodotto ottenuto dal lavoro della terra, terra che noi uomini forse stiamo tradendo spinti dal desiderio di essere sempre più aristocratici e signorili, alla stregua di ciò che in televisione ci propinano e spesso in modo ingannevole.