21
apr
2009
Ajò in Anglona 2009 prende il via nel modo migliore passando per Chiaramonti.
E’ iniziata nel migliore dei modi, a dispetto dei nuvoloni che si presentavano minacciosi e che, hanno tentato anche di spaventare con qualche goccia i presenti, la terza edizione di “Ajò in Anglona”.
Inutile raccontare la soddisfazione del presidente della Pro Loco chiaramontese Sandro Unali, che oramai ci ha abituati a manifestazioni ben organizzate e impegnative.
Ajò a Chiaramonti, ha preso il via nella mattinata intorno alle 10:30, in concomitanza della messa per i fedeli animata dal Coro Parrocchiale, in Piazza Repubblica alla presenza delle autorità locali e provinciali, in particolare il sindaco Giancarlo Cossu, l’assessore alla cultura Marina Manghina, il presidente della Pro Loco Sandro Unali e il presidente della Provincia Alessandra Giudici, è avvenuta l’inaugurazione di Ajò in Anglona, preceduta dalla sigla del cantautore Franco Sechi. Numerosi i forestieri presenti, tra i quali una folta delegazione di amici zerfaliesi, arrivati per l’occasione e per consolidare il gemellaggio tra le due Pro Loco. Tanti gli stand degli espositori nella via principale e all’interno dei giardini pubblici.
Alla fine dei doveri istituzionali, i presenti sono stati invitati al buffet, che ha preceduto il percorso itinerante per il centro storico, interrotto di tanto in tanto dai canti presenti nel repertorio dei due cori, il Coro Femminile e il Coro di Chiaramonti, entrambi diretti dal M° Salvatore Moraccini.
Quest’anno il percorso nel centro storico, è iniziato partendo dalla chiesetta del “Rosario”. Dopo una presentazione dei particolari storici e architettonici, a cura del dott. Gianluigi Marras, i due cori hanno eseguito alcuni brani. Al termine, il folto gruppo dei cori, autorità presenti e turisti interessati al percorso si è incamminato alla volta de “S’arcu” dove, dopo le spiegazioni fornite dal dott. Marras i cori hanno eseguito altri due brani.
Ultima tappa, la più suggestiva, quella a “Su Monte ‘e cheja”, luogo, dove anticamente sorgeva il castello appartenuto ai Doria, e poi trasformato dai suoi ruderi nell’antica parrocchiale di San Matteo, anch’essa. abbandonata nel 1.888 a favore della parrocchia esistente, per via del luogo impervio e impraticabile nelle giornate invernali. Al termine della relazione del dott. Gianluigi Marras sullo stato dei resti, all’interno di una delle cappelle laterali ancora integra e restaurata, il Coro di Chiaramonti ha eseguito altri due brani, mentre il tempo un po capriccioso inumidiva i turisti al seguito.
Al termine, dopo l’aperitivo offerto dalla Pro Loco ai presenti, ognuno ha raggiunto il punto di ristoro o l’agriturismo designato per il pranzo.
Nel pomeriggio dopo il pranzo ristoratore, le dottoresse Maria Cherchi, Piera Porcheddu e Maria Antonietta Solinas, coadiuvate dalla collaborazione della studentessa Mara Cossu, hanno accompagnato con le navette messe a disposizione dalla Pro Loco, gli interessati alla visita dei siti monumentali e archeologici nell’agro di Chiaramonti, in particolare alle chiese di Santa Giusta e Santa Maria Maddalena.
Nel frattempo a “S’arcu” per gli appassionati del canto logudorese a “chiterra” si è svolta la mini gara consueta tra i cantautori locali.
Con un breve ritardo, ma non senza mancato interesse, si aspettava il ritorno delle navette dalle visite all’agro chiaramontese, seduti comodamente nelle sedie approntate dalla Pro Loco, il pubblico ha potuto ascoltare con la dovuta attenzione gli interventi del prof. Mario Unali e del dott. Gianluigi Marras che hanno, con cartine topografiche dettagliate e arricchite da mini foto esplicative, con foto dei principali siti archeologici, illustrato ai presenti l’immensa ricchezza archeologica e monumentale del nostro territorio, invitando i presenti a segnalare eventuali siti ancora sconosciuti. La relazione è stata animata, secondo intervalli concordati, dal modesto tributo che il sottoscritto ha voluto preparare per lo scomparso poeta del ’900, Fabrizio De André a dieci anni dalla sua morte. I presenti hanno dimostrato con gli applausi, il gradimento del connubio fra le due cose.
Il meteo quest’anno non ha deluso, l’associazione “I Grifoni” guidati da Tore Solinas, e gli appassionati del parapendio, quindi anche chi non aveva mai provato l’emozione di librarsi in volo accarezzati dalla debole brezza, ha potuto con il due posti, lanciarsi con l’istruttore che sapientemente manovrava il velivolo. La partecipazione e la curiosità per questa prova è stata numerosa.
Concluso il tributo a De Andrè, è stata la volta del Gruppo Folk Santu Mateu, che ha riempito piazza Repubblica di suoni tradizionali e coloratissimi costumi derivati dall’antico e tradizionale costume di Chiaramonti. Al termine dell’esibizione, come promesso i componenti del Gruppo Folk si sono intrattenuti con i presenti per insegnare i primi passi de “Su ballu tundu” agli interessati.
La serata è proseguita con i Giuales che hanno intrattenuto i presenti con canzoni e balli di gruppo fino a tarda serata.
La notte si è intorno alle 22:00, illuminata dei bellissimi fuochi d’artificio offerti dalla ditta Santa Barbara di Salvatore Oliva, colorando il cielo chiaramontese.
Anche quest’anno, è positivo il bilancio di questa bellissima iniziativa voluta e ideata dalla Pro Loco di Chiaramonti capitanata da Sandro Unali. Auguriamo a questi ultimi, di continuare sempre con lo stesso entusiasmo che li caratterizza, ceduto unicamente per il bene di Chiaramonti.
Ringrazio per le foto, Maria Grazia Riu, Giovanni Cuccuru, Azzurra Solinas e Bruno Lombardi per il bellissimo filmato del brano eseguito dal Coro di Chiaramonti “A s’Altare”, musica del M° Moraccini e parole di Carlo Moretti, uno dei più bei doni che avessi potuto ricevere da questa manifestazione.
Coro di Chiaramonti, chiesa del Rosario – A s’Altare (VIDEO)
La galleria fotografica è visibile cliccando qui.
Il nostro articolo è stato gentilmente riproposto nel sito:
Accademia Sarda di storia di cultura e di lingua.
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cosi non dici che non ti visito mai il sito…quando scrivi sono sempre il primo a saperlo in diretta, che bisogno ho di visitarti..ma si ti faccio i miei complimenti …..per quanto spendi di te per la tua passione e per la tua gente.
Bravissimi. Avete dato il senso pieno dei valori a questo evento sia spirituale, sia cognitivo sia affettivo. In esso c’era tutto l’uomo con la sua umanità: la fede e l’intelligenza, la passione e l’identità storica, la cultura e il sano intrattenimento. Questo evento, per la Sardegna e per Chiaramonti, può
definirsi davvero un rinascimento aperto a tutti gli strati della società, ai locali e ai forestieri, a chi gode di buoni redditi, ma anche a chi i redditi ce li ha risicati.
Chiaramonti, uber alles!
Cento dieci e lode all’evento e al suggestivo reportage di Carlo Moretti.
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