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Affari, testamenti e inventari a Chiaramonti nel 1828.

Scritto da angelino tedde

Protagonisti: Pietro Canu e il prete Bachisio Usai.

Premessa

Abbiamo illustrato, utilizzando unicamente i regesti e qualche atto, vita quotidiana e morte a Chiaramonti negli anni 1826 e 1827. In sintesi ci siamo serviti di atti di compravendita di terreni, case e animali (e di qualche capanna), acquisizioni di censi, trasferimenti degli stessi, redazione di testamenti di chiaramontesi o dei dintorni, che poi, come vedremo, non sempre moriranno dopo aver testato, ma che continueranno  a vivere ancora per qualche anno.

Abbiamo conosciuto anche i protagonisti vincenti, in questo caso supponiamo gli acquirenti, e quelli perdenti, coloro che sono costretti a vendere, perché forse si erano indebitati con l’acquirente o forse perché avevano bisogno di liquidità per combinare altri affari. Abbiamo osservato anche con quali modalità  si doveva redigere il testamento, cioè con una triplice preoccupazione: la salvezza dell’anima, la sepoltura del corpo, la destinazione dei beni. La disposizione  sul luogo della sepoltura che poteva effettuarsi presso il cimitero della chiesa parrocchiale di San Matteo al Monte oppure sotto il pavimento negli oratori urbani di Santa Croce e della Vergine del Rosario o presso la Chiesa del Carmine attigua al Convento dei frati carmelitani, allora isolata dal centro abitato. Le salme, presumibilmente in una semplice bara di legno, venivano sistemate attraverso una scalinata nella cripta della chiesa, sotto il presbiterio o sotto qualche cappella laterale come nella chiesa del Carmine. Le diagnosi di morte non sono indicate negli atti, ma la tradizione parla di colpi apoplettici  (ictus), di mal sottile (tubercolosi), di malattie gastro-intestinali, di arresti cardiaci e, per chi subiva degl’interventi chirurgici, di setticemia. C’era poi chi moriva d’incidente: incornate di tori, punture di vedova nera, cadute da cavallo, precipitando da alberi o da picchi rocciosi alla ricerca di qualche capra o altro animale da allevamento. Infine, vi erano casi  di morte violenta: omicidi, suicidi, incidenti di caccia.

Cenni sul contesto storico europeo e italiano nel 1828:

Torniamo ai nostri atti e testamenti nell’epoca in cui in Europa la massoneria, la carboneria e altre società segrete andavano espandendosi con fervore e proselitismo ovunque. In campo letterario scompariva Ugo Foscolo che s’era mangiato al gioco il patrimonio della figlia naturale Doroty, mentre Alessandro Manzoni pubblicava le prime edizioni del romanzo a cui darà come titolo definitivo I Promessi Sposi e Giacomo Leopardi pubblicava Le Operette morali.

Sul piano politico i sovrani restaurati mandavano all’impiccagione non solo i criminali, ma gli oppositori al regime assoluto restaurato. Nello Stato Pontificio i Legati del Papa non usavano la misericordia verso  coloro che  mandavano alla forca, specie in Emilia Romagna, seguiti a ruota dai Savoia negli Stati di loro dominio e dagli altri sovrani italiani. In Francia, nell’Impero Austro-Ungarico, in Spagna i moti insurrezionali furono repressi con durezza. La Sardegna, che aveva conosciuto la breve epopea angioiana nel 1894-96, definita sarda rivoluzione, la presenza dei sovrani sabaudi prima e la discreta cura amministrativa di Carlo Felice, poi, aveva cancellato le velleità dei rivoltosi, quasi tutti, laici e chierici, finiti alla forca, fuggiti in esilio o morti in carcere.

Gli anni Venti, furono gli anni dell’adeguamento giuridico, economico e politico agli stati di Terraferma anche se i podatari, luogotenenti dei feudatari spagnoli, e i feudatari sardi continuavano a esigere dai  vassalli varie gabelle e questi, con tutte le astuzie possibili,  cercavano di evaderle. Nihil novi sub sole!

Atti e testamenti rogati a Chiaramonti dai chiaramontesi e altri forestieri.

Consultando gli atti di compravendita del 1828 si nota la continua ascesa di Pietro Canu, già protagonista nel 1826 e 1827, che compra 1 casa, 5 ordini di vigna, 3 terreni rispettivamente da Giovanluca Canu, dalle 4 sorelle Budroni: Anna, Domenica, Giuseppa, Maria  e dal loro fratello Andrea e, infine, da Vincenzo Unali.

Negli acquisti  compete con Pietro Canu il prete Bachisio Usai che effettua due acquisti: 3 case (insieme a Giovanni Marras) dai coniugi Amugà-Temali e 2 terreni  dal vicario Giovanni Bachisio Satta e dalle sorelle Giovanna e Maria Amugà che cedono anche i risparmi dei consorti. In genere quando si vende  s’incassa del denaro, ma le sorelle Amugà esborsano anche  i risparmi dei mariti, da ciò si può evincere che l’atto di compravendita mira a saldare i debiti di uno o più prestiti.

Il prete Baingio Cabresu invece cede un censo su bestiame.

Dulcis in fundo eccoti comparire la Contessa di Sant’Elia Donna Caterina Agnetta Nella, per riprendersi una capanna  che, qualche anno prima, aveva ceduto alla vedova Caterina Mureddu Pinna.  Che cosa è successo a queste due donne? La Contessa prima vende e qualche anno dopo si riprende la capanna. Una ripicca o un mancato servizio o pagamento? Ci rileggeremo l’atto per intero presso l’Archivio di Stato, per toglierci questa curiosità.

Su 17 atti notarili registrati 8 non riguardano i chiaramontesi, ma martesi e sassaresi. I testamenti riguardano Caterina Unali Satta e il già testatore Andrea Ruiu, che come si vede muore due anni dopo aver fatto testamento e si procede all’apertura e come più avanti vedremo all’inventario dei beni.

Gli altri atti, rogati a Chiaramonti, ma non riguardanti soggetti del paese, riguardano l’inventario dei beni del defunto Giovanni Maria Puliga che vanno alla vedova Agostinangela Spanu entrambi di Martis; la vendita di un palazzotto di Michele Monni a favore del genero Giovanni Maria Puliga, entrambi di Martis; della commutazione di un censo; di un mandato speciale; dell’inventario di beni di due defunti; di un altro mandato speciale; della garanzia data dal padre al figlio per la concessione di uno stango ovvero di una tabaccheria.

Di certo il 1828, a badare a questi atti, dovette essere un anno di pochi affari, a meno che, molti, come avveniva per la molitura delle olive, non abbiano preferito stipulare gli atti presso notai di Sassari, di Ozieri e di eventuali altri centri dell’Anglona o del Logudoro  alla stessa stregua con cui martesi e sassaresi giungevano a Chiaramonti per stipulare gli atti. Da rilevare, infine, il disordine nella collazione degli atti, ad un certo punto si passa da agosto a luglio e ad aprile, per tornare ad agosto. I fogli sono numerati regolarmente per cui vogliamo ritenere che si tratti di un errore del rilegatore o forse di una disordinata collazione dello stesso notaio non volendo credere ad una postdatazione voluta che avrebbe dovuto essere  ritenuta illegale.

1

1828, gennaio 20, Chiaramonti   f. 127

Inventario della vedova Agostinangela Spanu dei beni del fu marito Giovanni Maria Puliga di Martis.

2

1828, gennaio 25, Chiaramonti   f. 127

Vendita Palazzotto sottoscritta e segnata da Michele Monni a favore del genero Giovanni Maria Puliga di Martis.

3

1828, febbraio 2, Chiaramonti   f. 129

Vendita di una casa e di 5 ordini di vigna sottoscritta e segnata da Giovanluca Canu a favore di Pietro Canu di Chiaramonti.

4

1828, febbraio 2, Chiaramonti   f. 131

Testamento della vedova Caterina Unali Satta. (casa, terreni, denaro)

5

1828, marzo 4, Chiaramonti   f. 133.

Mandato speciale di Don Leonardo Sanna Obino a favore di Don Gavino Deliperi di Sassari.

6

1828, marzo 3, Chiaramonti  f. 134

Descrizione dei beni di Don Leonardo Soro Obino

7

1828, marzo 3, Chiaramonti  f. 135

Descrizione dei beni di Don Salvatore Scanu.

8

1828, marzo 23, Chiaramonti  f. 137

Vendita di 3 case sottoscritta e segnata da Maria Amugà ed Antonio Raimondo Temali a favore di Giovanni Marras e del Sacerdote Bachiso Usai.

9

1828, aprile 24, Chiaramonti  f. 145

Luizione di censo dal Sacerdote Baingio Cabresu a favore degli eredi di Giovanni Santus.

10

1828, aprile 25, Chiaramonti  f.146

Vendita di 2 terreni sottoscritta e segnata dal Vicario Giovanni

Bachisio Satta e da Giovanna e Maria Amugà più risparmi (dei)  consorti a favore del sacerdote Bachisio Usai.

11

1828, aprile 25, Chiaramonti    f. 150

Commuta di un censo in un altro da Gianluca Satta Mundula a favore di Gavino Luigi Salis di Martis.

12

1828, aprile 29, Chiaramonti   f. 152

Retifica di Vendita di una capanna da parte della vedova Caterina Mureddu Pinna a favore della Signora Contessa di Sant’Elia, Donna Caterina Agnetta Nella.

13

1828, agosto 13, Chiaramonti   f. 156

Mandato speciale della vedova Donna Margarita Sanna a favore del Signor avvocato Don Francesco Maria Tola di Sassari.

14

1928, luglio 4, Chiaramonti    f. 158

Vendita terreno sottoscritta e segnata dalla vedova Maria, Anna Domenica, Giuseppa Maria Sorelle e dal Fratello Andrea Budroni a favore di Pietro Canu di Chiaramonti

15

1828,  aprile 30, Chiaramonti   f. 164 (sic)

Vendita di un terreno sottoscritta e segnata da Vincenzo Unali a favore di Pietro Canu, entrambi di Chiaramonti.

16

1828, agosto 25, Chiaramonti   f. 166

Procura speciale per prestare omaggi di stanghiere di tabacchi del Signor Francesco Rosetta a favore del figlio Vincenzo Rosetta di Sassari.

17

1828, novembre 10, Chiaramonti    f. 167

Apertura del testamento di Andrea Ruiu.

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