Scritto da angelino tedde
Dopo un lungo periodo d’interruzione, forse preso dalla stanchezza di trascrivere per i visitatori di Tzaramonte un inventario assai sostanzioso di un ecclesiastico che si è dato da fare, facendo anche da procuratore ad una doviziosa Signora di Chiaramonti, e che si suppone seppellito in Monte ‘e Cheja in una delle quattro tombe della prima cappella a destra, entrando nell’aula della chiesa diroccata, riprendo la lettura su cui gli storici della tradizione e gli antropologi culturali e gli stessi storici dell’economia potrebbero trovare tanto da dire e da commentare.
Io, trascinato per amore del mio paese, un po’ fuori del mio settore, che è quello della storia dell’istruzione e delle istituzioni educative, ora non vedo l’ora di concludere per continuare a pubblicare i regesti degli altri atti dell’Ottocento (1827-1866).
E’ indubbio che sia dai beni mobili che dai beni immobili possiamo dedurre l’agiatezza di questo vice vicario che lascia usufruttuaria di tutto la sorella Francesca ed eredi le nipoti figli di un fratello.
Negli articoli precedenti abbiamo rilevato i lotti esistenti nelle altre camere dell’abitazione del vice vicario, ora ci soffermiamo sui lotti esistenti nella cucina comprendenti utensili e provviste, inoltre sulla consistenza del bestiame e sui beni immobili. Per facilitare la lettura abbiamo inserito tra parentesi il numero dei lotti a volte costituiti da un solo oggetto a volte da più oggetti.
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Scritto da carlo moretti
Programma
“Insieme per l ’Ambiente” - Chiaramonti 21 maggio 2011
1) Ore 10:00 – Piazzale Scuole – Inaugurazione giornata.
Saluti: Sindaco, Assessore Ambiente Provincia di Sassari e Dirigente Scolastico I.C. Pais Serra di Nulvi.
La biblioteca comunale propone lo spettacolo teatrale “ Il Mago di Oz” della Compagnia “ Teatro S’Arza” di Sassari.
2) Giardini Pubblici . “Guardiamoci intorno” . Mostra grafico pittorica degli studenti dell’Istituto Comprensivo “F. Pais – Serra” di Nulvi.
3) – Mostra Concorso fotografico con tema “ Click …Natura e paesaggi dell’Anglona”
4) – Esposizione di “Flora Mediterranea” ad opera dell’ Ente Foreste della Sardegna.
6) – A cura della Biblioteca Comunale “ Biblioteca in piazza”.
7) – Mostra d’arte.
8) Videoproiezioni sulle risorse ambientali e archeologiche del nostro territorio.
(A cura del prof. Mario Unali – durante concerto)
10) Ore 17:00 . Sala Consiliare . Convegno e dibattito.”Tutela del territorio e prospettive energetiche”.
- Partecipano:
- Galleu Roberto (Presidente dell’Associazione cult.mus. Gruppo XXL);
- Marina Manghina (Assessore cultura del Comune di Chiaramonti;
- Dr. Claudio Maullu (Ufficiale Corpo Forestale) “Tutela del territorio”;
- Prof. Pietro Luciano (preside Facoltà di Agraria Università degli Studi di Sassari)
“La gestione ottimale delle sugherete”.
- Prof. Lorenzo Antonio Chessa ( docente Facoltà di Agraria Università degli Studi di Sassari)
“invasioni biologiche nelle acque interne: Il caso del gambero della Louisiana”.
– Dr. Gian Luigi Marras (Archeologo) “Insediamenti medievali nell’Anglona”
- Ing. Luca Dessena (Ingegnere Ambientale) “ Gestione ecosostenibile dei rifiuti”;
- Dr. Gavino Calaresu e Dr. Gian Luigi Pinna (Responsabili Ente Foreste Sardegna) “Ambiente, Foreste ed Energia”,
- Dr. Yuri Unali (Futuro e biotecnologie)
Dibattito.
- Moderatore Dott.Mauro Savioli (Responsabile Nazionale Medici per l’Ambiente)
11) Francesco Piu e Gavino Loche in Concerto. Giardini Pubblici . ore 20:30.
Conduce la serata: Azzurra Solinas. Ingresso gratuito.
Siamo a disposizione per inviarvi ogni ulteriore informazione sull’iniziativa.
Considerata l’importanza della manifestazione in ambito locale e non solo e certi della Vostra fondamentale diffusione, Vi porgiamo Distinti Saluti.
IL PRESIDENTE
Roberto Galleu
Scritto da ztaramonte
Già nel 2003 un paio di rapporti sponsorizzati dall’Onu parlavano dello sviluppo umano nel mondo arabo, eppure nessun dittatore sembra aver ascoltato, o creduto, quanti dicevano che la produzione culturale araba di questi ultimi anni ha nutrito buona parte dei giovani della regione. Sponsorizzati dall’UNDP, gli Arab Human Development Reports dicevano che molta di questa cultura veniva veicolata dalla rete, un agorá che negli ultimi venti anni ha accolto sempre più cervelli.
Sordi e ciechi a quanto si muoveva visibilmente nel web, negli ultimi mesi questi anacronistici dittatori sono stati improvvisamente costretti ad affrontare una nuova generazione che fino ad ora avevano preferito ignorare e alla quale hanno risposto in modo stonato. #14Jan, #25Jan, #17Feb: sono stati solo alcuni dei tag twitter utili per seguire dal vivo quanto accaduto a Tunisi, al Cairo e in Libia, formule delle quali si sono serviti i rivoluzionari per amplificare il loro messaggio, servendosi delle piattaforme disponibili nel web 2.0, l’internet di seconda generazione che, diversamente dal suo antenato, permette agli utenti di interagire tra loro a tempi record. Gli avvenimenti recenti hanno mostrato che i social network hanno giocato un ruolo importante nel lanciare, organizzare e alimentare le proteste, ma fino a che punto sono stati incidenti nel processo di democratizzazione al quale aspirano i popoli in rivolta? Per rispondere a questa domanda è necessario capire quale è la diffusione e l’uso di internet dei giovani cibernauti arabi. In Tunisia, dove il 50% della popolazione è sotto i 30 anni, il 18 % degli abitanti hanno un account Facebook e, anche se l’ormai deposto Ben Ali controllava nel dettaglio il traffico virtuale, internet ha continuato ad essere un’isola di relativa libertà nella quale i giovani hanno potuto parlare più liberamente che altrove. In Egitto i giovani costituiscono il 60% della popolazione e il 25 % dei cittadini ha accesso alla rete, anche’essa controllata, in maniera più ridotta, dall’ex rais Mubarak che, preso dal panico, si è più volte sentito in potere di staccare la spina al sistema. In Libia, regione della quale sappiamo meno rispetto alle precedenti, l’agorá virtuale è decisamente meno affollata, visto che solo il 5% dei cittadini ha accesso alla rete. Ciononostante è importante notare l’influenza dell’attività di cibernauti della diaspora che da anni cercavano di alimentare la rivoluzione. Considerata la vasta percentuale di giovani amanti della tecnologia e la necessità di questi di trovare uno spazio nel quale discutere più liberamente, i social network hanno trovato nel pubblico arabo un terreno fertile nel quale crescere. In aggiunta, di fronte a sistemi mediatici unidirezionali e rigidamente controllati dai regimi, queste piattaforme sono state spesso l’unica alternativa per colmare la fame di notizie dal mondo. Leggi tutto »