Archivio della categoria ‘Cultura e arte’
Scritto da carlo moretti
Segnaliamo un importante evento promosso dall’Unione Comuni “Anglona e Bassa Valle del Coghinas”, soggetto attuatore del “Progetto Locale Giovani Anglona – progetto per il recupero e la valorizzazione della poesia popolare in Anglona tra ‘800 e ‘900”.
Il progetto rientra nella rete nazionale denominata GIOVANI ENERGIE IN COMUNE, promossa dal Dipartimento della Gioventù-Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’ANCI. L’iniziativa, avviata nel Settembre 2010 e in corso di chiusura, si è avvalsa del sostegno di vari partner: Assessorato alla Cultura della Provincia di Sassari (cofinanziatore), Facoltà di Lettere e Filosofia dell’UniSS, Biblioteche e Pro Loco dei 12 Comuni dell’Unione (Bulzi, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Nulvi, Perfugas, Santa Maria Coghinas, Sedini, Tergu, Valledoria e Viddalba) e, infine, Consulta Giovanile di Martis.
Venerdì 21 ottobre prossimo, a partire dalle 15:30, nei locali del Centro Polivalente (culturale) del Comune di Martis, presenteremo i risultati finali di 12 mesi di progetto e in particolare:
- L’antologia delle poesie popolari dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas, risultato di 5 mesi di ricerca svolta da un gruppo di 9 giovani ricercatori residenti nel territorio, supportati da un comitato di 4 esperti (Mauro Maxia, Michele Pinna, Giuseppe Tirotto, Maria Doloretta Lai). Il volume, edito da Taphros, riporta una selezione di poesie del Settecento e
dei primi del Novecento, alcune inedite, rigorosamente trascritte nella parlata locale;
- Il dvd documentario di progetto realizzato dall’Associazione Culturale ArtErula.
Saranno presenti gli amministratori locali, il presidente dell’Unione Anglona e Bassa Valle del Coghinas, l’assessore provinciale Farina, i collaboratori del progetto e i vincitori del “concorso itinerante di poesia estemporanea in sardo” svoltosi nel territorio lungo 13 tappe tra il 19 giugno e il 30 luglio scorso. Il concorso di poesia è stato un evento culturale di tipo collaterale, previsto dal Progetto Giovani Anglona.
Scritto da carlo moretti
SALVATORE COSSU Di Chiaramonti.
Teologo, e rettore di Ploaghe da 37 anni, il decano dei rettori. Vivente [Spano scriveva nel 1863]. Uomo di grand’ingegno, affabile ed integro, poeta, grand’oratore e teologo. Stampò un volumetto di poesie sacre e ne lasciò molte manoscritte. Aveva studiato le bellezze della lingua sarda, come l’ha dimostrato in tanti panegirici stampati, o nel compendio della Dottrina cristiana, diffuso in tutto il Logudoro. Fu parroco di Ploaghe per lo spazio di 40 anni, dove morì nel 27 settembre 1868, in età di 69 anni, desiderato e compianto dagli amici e da tutta la popolazione. [Questa seconda parte è del 1870].
UNU CANTIGU MISTU
Unu cantigu mistu
querzo fagher comente mezus poto:
ips’est allegru et tristu,
su milli et octighentos barant’octo.
Est annu memorandu
et dignu de si tenner ad memoria;
allegru et miserandu
et tal’est reggistradu in qualqui historia:
boghes de allegria
in ogni logu eccheggiesint ad festa,
ognunu acclamaiat,
s’exaltamentu fit in ogni testa:
«Vivat sa libertade!
Evvivat su progressu in ogni logu!».
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Scritto da carlo moretti
Il prossimo martedì 20 settembre alle 19.00, presso l’aula consiliare, è in calendario a Chiaramonti la presentazione del libro dal titolo: “RACCONTANDO RITI“; in questa pubblicazione sono raccolte circa seicento testimonianze orali apprese dagli anziani di oltre venti paesi della provincia di Sassari.
Un dono della “Biblioteca di Sardegna” e la provincia di Sassari, con la collaborazione del Comune di Chiaramonti, al quale interverrà Azzurra Solinas curatrice della sezione dedicata a Chiaramonti.
Per non perdere un patrimonio che è la memoria dei nostri padri, siamo invitati a partecipare numerosi alla presentazione di questo memoriale, molto importante non solo per noi, ma anche per i posteri che avranno modo di consultarlo nelle nostre biblioteche casalinghe.
Scritto da ztaramonte
Massimo Pittau, I toponimi della Sardegna, II Sardegna Centrale, Edes, Sassari
Prefazione
Prof. Massimo Pittau
Da alcuni decenni è in atto in Sardegna una chiara e forte presa di coscienza di natura politica e culturale, messa in atto dai Sardi col preciso intento di recuperare e affermare la loro identità regionale ed anche nazionale. È una prova certa e chiara di questo importante evento il fatto che in Sardegna negli ultimi decenni si è avuta una produzione bibliografica a carattere regionale – storica, linguistica, artistica, etnografica – che non trova riscontro equivalente in nessun’altra regione italiana.
Questa presa di coscienza della loro identità etnica da parte dei Sardi si esprime in principale modo nel tentativo di recuperare tutti gli aspetti della loro etnia e in primo luogo nel tentativo di recuperare e di salvaguardare la lingua sarda e di rilanciarla nell’uso pratico e pure in quello ufficiale.
In tale recupero e rilancio della lingua sarda ovviamente non è da tralasciare il ricchissimo patrimonio toponimico dell’Isola, ossia i numerosissimi nomi di luogo dell’intero suo territorio. E tanto più doverosa e urgente si presenta la necessità di recuperare e di salvaguardare questo patrimonio toponimico della Sardegna, in quanto da una parte esso risulta spesso ampiamente travisato e deformato dalle trascrizioni errate delle carte geografiche e corografiche esistenti (con in testa quelle del pur molto benemerito Istituto Geografico Militare, I.G.M.), dall’altra esso sta per cadere completamente dalla coscienza linguistica dei Sardi, anche per il fatto che la campagna è andata sempre più spopolandosi, dato che, ad esempio, perfino i pastori vanno in campagna soltanto una volta al giorno per mungere le pecore, ma poi rientrano immediatamente nei loro paesi.
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Scritto da ange de clermont
Si è svolto nel consueto patio adiacente alla Chiesa della Madonna degli Angeli in Perfugas l’annunciato incontro per illlustrare la figura e l’opera del poeta Cavino Maria Cossiga (Chiaramonti 1879- Napoli 1957), autore della traduzione in sardo dei 25 sonetti di Cesare Pascarella, noto poeta romanesco, (raccolti sotto il titolo di Villa Gloria) e autore anche di Boghes de s’anima, dello stesso periodo. All’incontro come relatori ufficiali hanno partecipato Sandro Ruju, Mauro Maxia, Anna Cuomo e tra il pubblico Giovannino Soro e Angelino Tedde. Al convegno erano presenti oltre una sessantina di persone tra le quali una piccola rappresentanza di intellettuali chiaramontesi dove Cossiga nacque da Pietro e da Maria Chiara Dettori in via Pala di Carru.Sandro Ruju, storico sassarese, si è soffermato ad illustrare le temperie del primo decennio del Novecento in Sardegna, in particolare della diffusione del socialismo nelle isole rosse dell’Iglesiente e dei Tempiese cone le quali certamente Cossiga ebbe a fare i conti come persona impegnata nel mondo dell’attività sugheriera della Gallura. Ha completato questo quadro col suo intervento lo scrivente che facendo riferimento alla fondazione del socialismo (Genavo 1892) e all’emanazione della Rerum Novarum di Leone XIII che rimarcava i pericoli sia del liberalismo spinto sia del socialismo indicava una terza via moderata per la soluzione operaia ponendo le basi della dottrina sociale della Chiesa. Tedde ha anche accennato alla forte preenza sia della massonesria sia alla ferrea lotta anriclericale dei socialisti e di quest’ultima nei confronti della Chiesa. Ha terminato con un cenno al clima anticlericale e massonico esistente all’epoca presso il ginnasio liceo sassarese.Mauro Maxia, dopo aver percorso attraverso la documentazione raccolta, il percorso formativo di Cossiga (la IV elementare presso il Seminario Tridentino di Sassari come convittore) e gli anni del ginnasio presso il ginnasio-liceo Azuni, l’impegno di uomo politicamente impegnato come assessore anziano in una giunta comunale di Perfugas e la sua funzione di corrispondente della Nuova Sardegna su cui ebbe a pubblicare anche due sonetti e il suo impegno di giuria nelle gare poetiche Lo stesso relatore è passato poi a presentare sia alcuni sonetti tradotti dal Pascarella sia quelli della Boghes de s’anima. Particolrmente toccante un sonetto dedicato alla morte del figlio. La sig. na Sechi ha saputo rendere la lettura dei sonetti in sardo coinvolgente. Il relatore perfughese ha lasciato intendere che vanno portati avanti ulteriori scavi sulla figura del Cossiga e che la predisposzione di un convegno in un certo senso improvvisato è dovuto al fatto che si è voluta cogliere l’occasione della presenza in Sardegna della pronipote Anna Cuomo (Cossiga era suo bisnonno materno) che prendendo la prola per ultima ha espresso sentimenti di gratitudine per la figura del bisnonno del quale ha ricevuto attraverso il nonno la testimonianza di un uomo coerente anche se questa gli procurò non pochi fastidi sia durante sia dopo il fascismo. La Cuomo sia sull’Almanacco di Gallura di quest’anno sia sul nostro blog, qualche setimana fa, ha redatto un breve profilo del bisnonno.
Giovanni Soro ha messo in rilievo l’0rigine chiaramontese di Cossiga e ha riferito di un’opera del ’21 del Cossiga giacente presso l’Università di Napoli.
Per concludere, si è trattato di un incontro, il primo in Anglona, si spera ne seguano degli altri, che hanno offerto ai convenuti d’incontrare questo poeta sardo-anglonese, sensibile alle tematiche sociali, coerente nelle sue idee, legato per la sua opera all’allora astro fulgente della borghesia liberaldemocratica che governava l’Italia, ma che guardava con simpatia al nascente socialismo, che più tardi lo spinse a non prendere la tessera fascista e a subire sovente ispezioni di regime.
E’ evidente che, date le circostanze, la figura e l’opera del poeta è stata appena sbozzata e che si spera, con ulteriori e più fruttuose ricerche, di meglio scolpire.
L’amministrazione comunale di Perfugas era rappresentata dal vicesindaco Marras, che nel discorso di presentazione come in quello di chiusura, ha lodato l’iniziativa, inserita in un più ampio discorso sulla riscoperta della storia e dei beni culturali di Perfugas e dell’Anglona.
Per concessione di Mauro Maxia riportiamo una delle più toccanti composizioni di Gavino Maria Cossiga in limba e che per i nostri visitatori di lingua italiana ci siamo permessi di tradurre così come abbiamo potuto!
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Scritto da carlo moretti
Tra dialoghi – musiche e rappresentazioni sceniche il Prof. Bernardino De Muro presenta il suo ultimo libro!
Studioso di retorica antica, tiene seminari di approfondimento sull’arte di parlare in pubblico. Di recente ha messo a punto un nuovo metodo di “scrittura creativa”: Laboratorio in punta di penna. Già docente di retorica presso l’Università del Progetto UDP di Reggio Emilia, viene invitato da Licei nazionali e Università a tenere corsi di specializzazione sulla “Comunicazione efficace”.
Giornalista pubblicista, scrive su quotidiani e periodici. Ha curato programmi RAI per la terza rete.
È autore di radiodrammi, opere teatrali, racconti, opere poetiche e di una raccolta di poesie di ispirazione haiku.
Scritto da angelino tedde
Non mi sono rassegnato alle poche notizie raccolte su Gavino Maria Cossiga (questo il nome alla nascita) ed ho senza avvedermene forse importunato con varie email la pronipote che oltre a segnalarmi l’articolo pubblicato su Almanacco di Gallura 2011-2012 ha risposto a varie domande sul bisnonno e sulla famiglia così da offrire più elementi sul letterato chiaramontese che oggi giustamente i perfughesi per via del matrimonio ivi contratto fanno loro. Da queste annotazioni via email n’è venuto fuori non solo il letterato amico di Pascarella, ma anche un socialista prima e socialdemocratico poi che fu antifascista e che subì le cosiddette perquisizioni del regime. Se poi divenne socialdemocratico cìè da credere che i vecchi compagni socialisti gli abbiano dato varie sofferenze. Un uomo con le spalle dritte che seguì òa sua coscienza e che trasmise gli stessi valori ai propri figli. Non ci resta, in attesa del convegno, che meditare su questo bel profilo di conterraneo anglonese su cui tante notizie ricaveremo più in là negli archivi della scuola, negl’inventari degli studenti liceali e degli studenti universitari che conserviamo nel nostro archivio di Sassari, visto che ora stiamo trascorrendo le ferie in Anglona. (Angelino Tedde)
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