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Archivio della categoria ‘Eventi chiaramontesi’

Vigilia di San Matteo: revival poetico e canoro a Chiaramonti.

Scritto da carlo moretti

Ieri, vigilia di San Matteo, patrono di Chiaramonti, seguiti da un folto gruppo di appassionati ascoltatori, che hanno sfidato il freddo dell’incipiente notte, si è svolta in s’istradone una lettura di poesie in vario metro da parte di Stefano Demelas, Domitilla Mannu, Antonino Mureddu, Maria Sale, Peppa Truddaiu. Autori delle composizioni poetiche i chiaramontesi Lorenzo Brotzu, Giuseppe Brundu, Lucio Cossu, Giommaria Dettori, Juanne SeuTonino Mureddu, Maria Sale, Giovanni Seu, Bainzu Truddaiu, ad eccezione di Stefano Demelas, Maria Sale e Tonino Mureddu (viventi) gli altri poeti, vissuti nel corso del Novecento sono tutti passati a miglior vita, quindi il revival ha voluto connotarsi come un momento di recupero dell’identità poetico-storica del paese. La manifestazione è stata egregiamente presentata dal prof. Gianni Marras.

La festa è proseguita poi con l’esibizione del complesso dei Manada che ha allietato la manifestazione rievocando con bravura canzoni che andavano dagli anni Sessanta del Novecento al Duemila, mentre gli autori del revival hanno potuto proseguire la piacevole conversazione letteraria durante il convito per loro imbandito nei locali della già Scuola Media Statale nell’alto rione (462 metri slm) di Cudinarasa.

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Chiaramonti, festa patronale in onore di San Matteo Apostolo Evangelista.

Scritto da ztaramonte

Il nostro piccolo paese può andare fiero, l’unico in Sardegna, di ospitare come Patrono, San Matteo Apostolo Evangelista.
Un’eredità religiosa lasciata nel corso della nostra storia medioevale dai Doria, la famiglia genovese che costruì il castello intorno al XIV secolo e del quale il Santo Evangelista era loro protettore.
Lo testimonia lo stesso nome dato alla piazza dove a Genova risiede il loro antico palazzo e la chiesa di famiglia intitolata a San Matteo.
Il corpo di San Matteo fu rinvenuto a Salerno nel 954, venne poi smarrito. Ritrovato un secolo dopo, il suo culto ha iniziato a diffondersi tra il 1075 e il 1085 per opera di Roberto il Guiscardo che  aveva eretto in suo onore una basilica.

Quando nel 1448, dopo ripetuti tracolli militari i Doria abbandonarono la Sardegna, iniziò anche il declino della rocca, che passò nelle mani di diversi proprietari, perdendo via via l’antico prestigio. Quello che fu per tanti anni simbolo di potere politico e militare assunse (intorno al 1547) le vesti di chiesa parrocchiale, sorgendo probabilmente nell’area di sedime dove si suppone potesse esserci la cappella di San Matteo,  intitolandola al santo stesso o forse anche in ricordo del suo antico proprietario (Matteo Doria).

In puro stile neoclassico, la chiesa attuale fu eretta in pietra vulcanica nel 1888, quando la popolazione cresciuta ai pendici del monte ritenne scomodo e pericoloso, specie nei periodi invernali, arrivare fin lassù per partecipare alle funzioni religiose.
L’interno è costruito a tre alte navate con due colonne e due pilastri per parte. La facciata presenta decorazioni, basamento e cornice perimetrale molto scura che contrasta visibilmente con il bianco quasi lucente delle superfici intonacate.
La torre campanaria ha base quadrata che va rastremandosi nell’ultimo ratto a pianta ottagonale e realizzata con la stessa vulcanite della facciata; in sagrestia si conserva una tela con Santa Lucia del sassarese Antimonio Paglietti.
Quest’anno i Fedales del 1957, continuando una nuova tradizione, in uso oramai da diversi anni, che i cinquantenni del precedente anno formino il comitato per i festeggiamenti del Patrono, si sono impegnati per organizzare nelle giornate del 20 e del 21 Settembre una tra le più importanti feste socio-religiose del nostro paese, naturalmente in ordine di importanza, tra quella del Corpus Domini e quella in onore della martire Santa Giusta.
Spero di non sembrare presuntuoso, se a nome di tutti i chiaramontesi, ringrazio tutte le persone che si sono avvicendate e che in futuro lo faranno per organizzare questi importanti momenti, segno di continuità delle nostre tradizioni e luogo di incontro per tutti i credenti e non credenti, che apprezzano se non altro i festeggiamenti civili.
Pubblichiamo il calendario predisposto dal Comitato dei Fedales 1957:

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Eventi fausti per Chiaramonti.

Scritto da angelino tedde

Il nostro concittadino prof. Gianni Marras, già professore di Musica nelle scuole medie inferiori e professore di Pedagogia e Psicologia nelle scuole superiori, ha raggiunto la difficile e ambita meta di dirigente scolastico. Ha preso servizio qualche giorno fa come prima sede a Pattada.

A lui e alla sua famiglia porgiamo vivissimi auguri di buon servizio nel campo così difficile della direzionedelle scuole. Le basi per l’inizio del corso di direttore scolastico prof. Gianni Marras le aveva poste con la laurea in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Sassari con una tesi su L’istruzione elementare a Chiaramonti dal 1860 al 1911 con la relazione del prof. Angelino Tedde. A questa meta è da aggiungere anche la specializzazione in Archeologia medievale del figlio Gianluigi con una tesi sulla rocca diGianluigi Marras Chiaramonti, dopo scrupolose ricognizioni su quanto di reperti restano dell’antico castello, edificato nel 1350.
Al giovane specializzato archeologo i nostri auguri di fecondo lavoro nell’ambito del sistema delle ville medievali del territorio di Chiaramonti.
Altra notizia di rilievo ci sembra la pubblicazione a cura di Laura Villa nostra concittadina di un saggio fotografico su personaggi ed eventi avvenuti in Chiaramonti tra Otto e Novecento. Peccato che le didascalie delle foto risultano talvolta inidonee, sicuramente per l’imperizia della redazione della casa editrice che ha stampato la pubblicazione. Sarebbe stato sufficiente prendere come esempio l’album fotografico storico inserito nella collana della Einaudi per evitare che le didascalie delle foto risultassero poco curate. Costava poco infatti indicare oltre il numero della foto, senza scriverci foto, anche il luogo in cui queste sono state scattate, l’anno della ripresa e il contenuto delle immagini, talvolta espresso in modo impacciato.
Rilevante e insolito il riferimento alla datazione di un ventennio( anni quaranta cinquanta). E’ già appena accettabile il riferimento ad un decennio, indicare un ventennio è davvero eccessivo. Questi richiami dovranno esservi utili per pubblicazioni dello stesso genere.
Ad ogni buon conto, con tutti i difetti, alla biblioteca sulla storia di Chiaramonti si è aggiunto un altro volume.

Angelino Tedde

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