Archivio della categoria ‘Eventi chiaramontesi’
Scritto da angelino tedde
Si è laureato nella tarda mattinata del 05/07/2012 Andrea Marras di Chiaramonti sostenendo la discussione sulla tesi “L’esercizio dei diritti fondamentali da parte del fedele”, avendo come relatore Prof. Francesco Falchi, ordinario di Diritto Canonico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Sassari che lo ha seguito consupporto costante, con le correzioni sempre precise e l’attenta supervisione del lavoro di ricerca e approfondimento.
Il tema ha riguardato il Titolo I del Libro II del Codex Iuris Canonici, riguardante i diritti dei fedeli, di tutti i fedeli, a prescindere dallo status (clericale o laicale) che ciascuno di essi ha nell’ordinamento canonico. L’odierna presenza di uno statuto giuridico comune a tutti nel Codice rappresenta , nel diritto della Chiesa, un elemento decisamente innovativo: presuppone infatti un’uguaglianza di base tra i fedeli, puntualmente affermata nel canone 208, in forza della quale ciascuno di essi partecipa, anche mediante l’esercizio dei diritti e l’adempimento dei doveri, alla missione propria della Chiesa. Il fine della Chiesa (e quindi anche del suo diritto) è la salus animarum, la salvezza eterna di tutte le anime. La Chiesa, che con il Concilio Vaticano II prende coscienza di sé stessa come struttura di comunione, persegue il fine della salus animarum attraverso il compossesso e la compartecipazione dei beni salvifici tra tutti i suoi componenti. Alla base del riconoscimento di diritti << soggettivi >> ai fedeli dunque c’è l’ecclesiologia conciliare, e in particolar modo la raffigurazione della Chiesa come Popolo di Dio: questa base è anche l’unica chiave di lettura corretta per intendere i diritti medesimi e soprattutto gli spazi e le forme per il loro esercizio. Ogni altra interpretazione risulterebbe fuorviante, e in particolar modo sarebbe scorretto vedere i diritti dei fedeli in chiave di rivendicazione degli individui contro lo Stato: è infatti sempre improprio applicare schemi giuridici tipici degli ordinamenti statuali all’ordinamento canonico senza prima considerare la peculiarità e l’unicità di quest’ultimo.
La discussione è stata brillante e il laureando si è trovato a suo agio, anche grazie al modo con cui il relatore Prof. Falchi ha fatto le domande. Lo studente, intervistato ha dichiarato:
” Sono molto fiero di quanto ho scritto e di quanto ho esposto a voce, nonché del fatto che ciò sia stato evidentemente apprezzato. Il mio voto di laurea è 106/110, non il massimo quindi, ma considerato che per la discussione della tesi mi sono stati attribuiti 8 punti reputo il voto di laurea un ottimo risultato.”
Al giovane chiaramontese e alla sua famiglia formuliamo dal nostro sito i più fervidi auguri.
Chiaramonti può andare orgoglioso della sua gioventù e della famiglia Marras che vede il prof. Giovanni Carmelo Marras, già ordinario di Pedagogia, in un ruolo pubblico di buon livello, il primo figlio archeologo medievista, dottore di ricerca e componenete dellìéquipe di prof. Marco Milanese,, e il secondo figlio conseguire la laurea in Giurisprudenza con un voto lusinghiero, con un professore noto per l’impegno che profonde negli studi e nella preparazione dei suoi laureandi. All’ultima nata, essendo ancora scolara, formuliamo l’invito a guardare il buon esempio dei genitori e dei fratelli maggiori.
Scritto da carlo moretti
Sapadu sera, a sas otto e mesa (20:30) in Piatta e s’istradone, su Coro de Tzaramonte e su Gruppu Folk Santu Mateu, dà su bandu chi, pro chi hat piaghere de sighire sos traditzionales fogos de Santu Juanne torrados in usu dae s’annu passadu e chi mancaiana in bidda annos meda, nos incaminamus umpare pro faghere unu giru de sa idda ballende e cantende in tundu a sos fogos preparados in Sas Rocchittas, in Litu, in Piatta e s’Istradone e concluende in Piatta ‘e Santu Juanne inue su fogu ada essere in usu finu a tardu pro sos fittianos chi cheren brincare.
Setzis tottu invitados a bennere e a bos unire in canto e ballos, e de sicuru a brincare su fogu cun chie disitzades compare o comare de “fogarone”.
Sa serada ada continuare cun sa presenzia de s’iscola de ballu “Dancing Fly”.
Ringratzio a tottu.
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Sabato sera, alle 20:30 in Piazza Repubblica, il Coro de Tzaramonte e il Gruppo Folk Santu Mateu, invita quanti vogliano seguirci nei tradizionali “Fogos de Santu Juanne” rivisitati dopo diversi anni e, ritrovarci insieme per seguire un percorso itinerante nelle vie del paese con canti, balli e “Fogos” in alcuni punti: Sas Rocchittas (nei pressi di via G.Falchi), in Litu (via Grazia Deledda), Piatta e s’Istradone (Piazza Repubblica) e punto finale Piatta ‘e Santu Juanne (Piazza della Costituzione) dove il fuoco persisterà fino a tarda notte per chi desidera provare il tradizionale salto.
Siete tutti invitati a partecipare uniti con canti e balli e, sicuramente a unirvi con chi più desiderate come compari o comari de “fogarone”.
La serata continua e sarà ulteriolmente allietata dalla scuola di ballo “Dancing Fly”.
Grazie a tutti.
Scritto da carlo moretti
Vi porto a conoscenza che il Gruppo XXL unitamente al Dirigente, docenti e personale tutto dell’Istituto Comprensivo di Chiaramonti, continuano il cammino di sensibilizzazione e rispetto verso la nostra tanto amata terra e la salvaguardia delle sue immense risorse naturali.
Per tale motivo per il progetto “L’Ambiente che vorrei” abbiamo il piacere di presentare:
“ Le piante medicinali in Sardegna e i fitofarmaci”.
Sabato 26 maggio 2012 ore 10,30
Sala Consiliare di Chiaramonti
Interverranno: Dott. Giancarlo Cossu (Sindaco del Comune di Chiaramonti), Ing. Paolo Denegri (Assessore all’Ambiente della Provincia di Sassari), Dott. Giovanni Carmelo Marras (Dirigente Istituto Comprensivo “Pais-Serra” Nulvi), Roberto Galleu (Presidente Ass.cult. “Gruppo XXL Chiaramonti”).
A seguire saranno presentati i lavori e le ricerche degli studenti della Scuola secondaria di I° grado e della classe V della Scuola Primaria di Chiaramonti coordinati da Matthew Donadu.
Inoltre al primo piano vi sarà l’esposizione e mostra (concorso grafico-letterario) degli elaborati di tutti gli studenti chiaramontesi dell’Istituto Comprensivo “Pais.Serra”
Scritto da carlo moretti
La chiesa di Santa Giusta detta anche de s’Abba (dell’acqua) o de Orria Pitzinna (del granaio piccolo, il nome della località in cui sorge) è una chiesa medievale dell’Anglona, situata nel comune di Chiaramonti, in provincia di Sassari, da cui dista circa sei chilometri.
La data della sua costruzione non è nota. La prima testimonianza scritta della sua esistenza è riportata in un documento del 1205, un atto con il quale la nobildonna Maria De Thori, zia di Comita I giudice di Torres e giovane vedova di Pietro de Maronju, la donò al priore generale dell’abbazia di San Salvatore di Camaldoli, insieme alla vicina chiesa di Santa Maria di Orria Pithinna (oggi Santa Maria Maddalena) con relativa dotazione di case, pascoli, vigne, animali e servi e ancelle, al fine di fondarvi due monasteri. Al priore e ai suoi successori, concesse, fra l’altro, la libera elezione dei rettori delle chiese donate e la deposizione dei monaci.
L’edificio ha pianta rettangolare a navata unica, con presbiterio rialzato e contrafforti esterni. La chiesa non ha particolare pregio artistico-architettonico, probabilmente a causa dei numerosi restauri che si sono susseguiti ad altrettanti atti di vandalismo: la data del 1790 riportata sul campanile potrebbe riferirsi ad uno di questi rifacimenti. Degna di nota è la presenza di una sorgente naturale e perenne che sgorga sotto al presbiterio, visibile attraverso una finestrella posta nei gradini del presbiterio stesso, la cui acqua scorre sotto il pavimento fin fuori dall’edificio. La convinzione che l’acqua di tale fonte avesse proprietà curative miracolose ha fatto della chiesa un centro di grande devozione popolare, come dimostrano le manifestazioni dei tanti fedeli che tradizionalmente, sino a pochi anni fa, percorrevano a piedi nudi il lungo tragitto dal paese di Chiaramonti fino alla chiesa e le centinaia di ex voto tutt’oggi conservati al suo interno.
Non passano inosservati, murati nella parete interna rivolta a settentrione, quattro teschi che, secondo una leggenda, apparterrebbero agli schiavi che seppellirono il tesoro della principessa Giusta e che poi lei stessa fece uccidere affinché non ne rivelassero l’ubicazione. È proprio a causa della leggenda del tesoro nascosto (su siddadu) che la chiesa venne sottoposta per diverse volte a gravi deturpamenti nell’ultimo dei quali, avvenuto nel 1894, fu distrutta gran parte della pavimentazione.
All’interno della chiesa si trova una reliquia attribuita alla santa, un pezzo d’osso del braccio della lunghezza di circa 15 cm, dichiarata insigne dall’arcivescovo. L’altare è di marmo ed è stato realizzato dallo scultore Giuseppe Sartorio nel 1895.
Nelle immediate vicinanze della chiesa, particolare interesse rivestono alcune rovine, pertinenti alla casa dell’eremitano e alle cumbessias, piccoli alloggi per i pellegrini ed i noveranti.
Una volta all’anno si svolgono i festeggiamenti a Santa Giusta ed in quell’occasione il luogo diventa oggetto di una importante festa campestre che richiama la popolazione di tutto il territorio. Sino a qualche anno fa dopo le funzioni religiose, gruppi di fedeli usavano cantare i gosos in onore della santa.
Bibliografia
- Serafino Sanna, Biografia Leggendaria Santa Giusta, 1911
- Ginevra Zanetti, I Camaldolesi in Sardegna, 1974
- Carlo Patatu, Chiaramonti, le cronache di Giorgio Falchi, 2004
Ecco quanto è recensito in Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Ora veniamo a noi e cioè a quello che realmente il Comitato Festeggiamenti 2012 ha programmato:
Festeggiamenti Religiosi:
19 maggi0 2012:
- ore 11:00 Santa Messa nella Chiesa di Santa Giusta
- ore 18:00 Santa Messa nella Chiesa di Santa Giustaanimata dal Coro Parrocchiale e alla fine corteo processionario delle auto verso Chiaramonti con termine nella Chiesa Parrocchiale di S.Matteo
20 maggio 2012
- ore 8:30 Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale di S.Matteo
- 0re 10:30 Corteo processionario delle auto dalla Chiesa Parrocchiale di S.Matteo verso la Chiesa campestre di Santa Giusta
- ore 11:00 Santa Messa nella Chiesa di Santa Giusta animata dal Coro de Tzaramonte
- ore 18:00 Santa Messa nella Chiesa di Santa Giusta
Festeggiamenti Civili:
19 maggio 2012
- ore 13:00 Pranzo per tutti nel sagrato della Chiesa di Santa Giusta
- ore 22:00 Canti a chitarra con Franco Denanni, Franco Dessena, Emanuele Bazzoni. Alla chitarra Bruno Maludrottu e alla fisarmonica Graziano Caddeo.
20 maggio 2012
- ore 17:00 Baby Show, Giochi per bambini, Sculture di palloncini, Trucca bimbi, Maschere, Cartoni Animati e Karaoke per bambini.
- ore 22:00 Tributo ad Andrea parodi
Scritto da carlo moretti
E’ stata così colorata come la vedete in foto, la oramai tradizionale sfilata carnevalesca chiaramontese, con sette carri allegorici. Chiedo venia agli amici nulvesi con la Papamobile presente domenica, ma non sono riuscito a reperire una foto. Se qualcuno ne avesse una a disposizione si faccia avanti.
Un veliero, con una ciurma di tutto rispetto e tanti giovanissimi pirati pronti all’arrembaggio dei viveri preparati per la merenda (naturalmente con il permesso del capitano Jack Sparrow), una marea di topolini con rispettive fidanzate (minni), una banda di duri gansters pronti a far fumare le pistole e i mitra in compagnia di tante ragazze in abito da sera, un simpatico quanto fornitissimo carro di cibarie locali bene in vista e disponibili a tutti, il grosso cactus del programma “Colorado” (anche se Belen R. non si è vista), un toro pronto per l’atto finale della corrida e gli amici di Nulvi con la loro papamobile e prelati al seguito.
Una bella sfilata in “tono” come non si vedeva da anni, colorata e spensierata in barba, forse per non pensarci, alla crisi che in questi ultimi tempi sta stringendo la nostra nazione. E forse per esorcizare quella “monotonia” che non piace ai nostri politici, i chiaramontesi hanno dedicato la manodopera al carnevale per due serate di divertimento accolte in piazza, sempre con cibarie, frittelle e buon vino dalla Pro Loco di Chiaramonti e i suoi collaboratori.
Ottimo lavoro anche per la neonata Consulta Giovanile, che si è presa l’onere di organizzare le serate di ballo per i bambini all’ex scuola media e nella Sala Fontana, domenica e marterdì sera dopo la festa in piazza.
(E’ possibile vedere le foto a tutto schermo cliccando sopra le miniature)
Scritto da carlo moretti
Sarà presto a Roma, mons. Francesco Antonio Soddu, (nato a Chiaramonti nel 1960) per assumere il suo incarico di nuovo direttore della Caritas Italiana, nominato dal Consiglio permanente della Cei. Mons. Soddu, finora direttore della Caritas diocesana di Sassari e parroco della cattedrale del capoluogo sardo, subentra a mons. Vittorio Nozza, che ha diretto la Caritas Italiana dal 2001 ad oggi. 52 anni, mons. Soddu ha compiuto gli studi teologici presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. “La nomina a direttore della Caritas Italiana – ha confidato – crea in me uno stato di vertigine indescrivibile”. Francesca Sabatinelli lo ha intervistato:
R. – Ho accolto questa notizia con molta meraviglia e la sto vivendo con molta trepidazione. Capisco più che mai lo stato d’animo degli Apostoli, di tutti i profeti, quando sono stati chiamati da Dio. In un primo momento il loro atteggiamento poteva forse sembrare riluttante, ma dinanzi ad una chiamata così grande, tutte le forze e le sicurezze vengono chiaramente a mancare. Davanti alla chiamata autentica di Dio non si può che rispondere: “Eccomi!”. Con questa risposta si vuole dire che si è pieni di fiducia e che il Signore saprà agire attraverso la nostra incapacità ed anche il nostro essere indegni.
D. – Lei dal 2005 è stato direttore della Caritas diocesana di Sassari ed ora riveste quest’importante incarico. Quali sfide sente di dover affrontare arrivando a Roma, alla Caritas italiana?
R. – La prima sfida è verso me stesso, perché ho ancora molto da imparare. Sotto questo punto di vista sono ancora molto spaventato, ma metterò in pratica quello che è il metodo della Caritas, che cercherò di portare avanti e di incarnare nella mia persona: ascoltare, osservare e discernere. Credo che questa sfida possa essere ben superata.
D. – Viene spontaneo pensare al fatto che il suo trasferimento coincida con un periodo non certo facile per l’Italia…
R. – Tutte le stagioni e tutte le epoche sono state particolari per chi le ha vissute. Questo è il nostro tempo. In questo nostro tempo, ed in questo nostro Paese, la Chiesa deve testimoniare sempre il suo amore preferenziale per i poveri, partendo dagli ultimi, rispecchiando la legalità e tutti quelli che sono i capisaldi del messaggio evangelico.
D. – In conclusione, cosa augura a se stesso?
R. – Auguro a me stesso di essere all’altezza di ciò che il Signore, mediante la Chiesa, mi sta affidando. Quasi 27 anni fa – vi faccio questa confidenza – quando diventai sacerdote, nel santino della prima Messa che generalmente si dà, ho fatto stampare la frase della Sacra Scrittura: “Signore, io vengo per fare la tua volontà”. Soltanto in nome della volontà di Dio si affronta tutto ciò che la Chiesa ci affida, con quel grande senso di fiducia che si accompagna a quel sano timore che non deve mai mancare, altrimenti si possono creare un po’ di pasticci.
Radiogiornale vaticano del 28.o1.2012
Scritto da carlo moretti
Il SIFF (Surin International Festival Folclore) è una manifestazione nata nel gennaio 2006 e giunta oramai alla sua settima edizione. Proprio mentre scriviamo si sta svolgendo il festival che quest’anno si terrà dal 15 al 25 gennaio per noi nell’anno 2012 e in Thailandia nel 2555, ben 543 anni più avanti. Se poi consideriamo che il “Songran, il tradizionale Capodanno Thai cade all’incirca tra il 13 el il 15 aprile, è una festa religiosa che segna l’inizio dell’anno buddhista, ci troviamo proprio di fronte ad un altro calendario.
Il calendario Thai segue l’era buddhista pertanto il loro “l’anno domini” (che per noi è quello della nascita di Cristo) corrisponde secondo la tradizione al “Puttha Sakkaràt” ovvero l’anno della morte del Buddha. Secondo altre tradizioni invece all’introduzione della religione buddhista in Thailandia. Comunque il loro “conteggio dell’anno” attuale è di ben 543 anni avanti… quindi il nostro 2000 d.C. corrisponde al 2543 anno thailandese.
I quattro principali obiettivi sono i seguenti: Esibizione dei gruppi partecipanti dalle varie nazioni, Seminario Accademico Internazionale, Sfilata di moda dei paesi partecipanti, Canzoni, discorsi e dichiarazioni di pace per favorire la pace nel mondo
All’evento partecipano circa 200 persone provenienti da India, Italia, Cina, Myanmar, Vietnam, LaoPDR, Cambogia, Indonesia, Filippine, Sri Lanka, Stati Uniti, Israele, e la Tailandia.
L’Università della Surindra Rajabhat, in Provincia di Surin organizza e gestisce molto bene il magnifico e sorprendente Festival.
In questo posto, le delegazioni che provvengono quasi da tutto il mondo, partecipano interagendo fra loro e condividendo tutte le esperienze acquisite nel tempo.
I thailandesi hanno una sola forma di saluto, sawasdee (si pronuncia savasdì) che viene usata in qualsiasi momento del giorno. Nel pronunciare il saluto si usa fare il “vài” che consiste nel congiungere le mani vicino al petto (nei confronti di uguali o inferiori), vicino al mento nei confronti di superiori, e vicino alla fronte nei confronti di alte personalità o al cospetto del Buddha.
Sawasdee quindi, a tutti gli amici thailandesi e al nostro magnifico Gruppo Folk che porta in giro per il mondo il nome del nostro paese Chiaramonti.