Archivio della categoria ‘Internet o social network’
Scritto da ztaramonte
Già nel 2003 un paio di rapporti sponsorizzati dall’Onu parlavano dello sviluppo umano nel mondo arabo, eppure nessun dittatore sembra aver ascoltato, o creduto, quanti dicevano che la produzione culturale araba di questi ultimi anni ha nutrito buona parte dei giovani della regione. Sponsorizzati dall’UNDP, gli Arab Human Development Reports dicevano che molta di questa cultura veniva veicolata dalla rete, un agorá che negli ultimi venti anni ha accolto sempre più cervelli.
Sordi e ciechi a quanto si muoveva visibilmente nel web, negli ultimi mesi questi anacronistici dittatori sono stati improvvisamente costretti ad affrontare una nuova generazione che fino ad ora avevano preferito ignorare e alla quale hanno risposto in modo stonato. #14Jan, #25Jan, #17Feb: sono stati solo alcuni dei tag twitter utili per seguire dal vivo quanto accaduto a Tunisi, al Cairo e in Libia, formule delle quali si sono serviti i rivoluzionari per amplificare il loro messaggio, servendosi delle piattaforme disponibili nel web 2.0, l’internet di seconda generazione che, diversamente dal suo antenato, permette agli utenti di interagire tra loro a tempi record. Gli avvenimenti recenti hanno mostrato che i social network hanno giocato un ruolo importante nel lanciare, organizzare e alimentare le proteste, ma fino a che punto sono stati incidenti nel processo di democratizzazione al quale aspirano i popoli in rivolta? Per rispondere a questa domanda è necessario capire quale è la diffusione e l’uso di internet dei giovani cibernauti arabi. In Tunisia, dove il 50% della popolazione è sotto i 30 anni, il 18 % degli abitanti hanno un account Facebook e, anche se l’ormai deposto Ben Ali controllava nel dettaglio il traffico virtuale, internet ha continuato ad essere un’isola di relativa libertà nella quale i giovani hanno potuto parlare più liberamente che altrove. In Egitto i giovani costituiscono il 60% della popolazione e il 25 % dei cittadini ha accesso alla rete, anche’essa controllata, in maniera più ridotta, dall’ex rais Mubarak che, preso dal panico, si è più volte sentito in potere di staccare la spina al sistema. In Libia, regione della quale sappiamo meno rispetto alle precedenti, l’agorá virtuale è decisamente meno affollata, visto che solo il 5% dei cittadini ha accesso alla rete. Ciononostante è importante notare l’influenza dell’attività di cibernauti della diaspora che da anni cercavano di alimentare la rivoluzione. Considerata la vasta percentuale di giovani amanti della tecnologia e la necessità di questi di trovare uno spazio nel quale discutere più liberamente, i social network hanno trovato nel pubblico arabo un terreno fertile nel quale crescere. In aggiunta, di fronte a sistemi mediatici unidirezionali e rigidamente controllati dai regimi, queste piattaforme sono state spesso l’unica alternativa per colmare la fame di notizie dal mondo. Leggi tutto »
Scritto da carlo moretti
Nata come applicazione militare e diffusasi poi come strumento di comunicazione tra ricercatori di università statunitensi, Internet è entrata a far parte stabilmente, negli ultimi dieci anni, della nostra esistenza quotidiana.
Un computer, nemmeno particolarmente recente e potente, un modem, per i più sofisticati una webcam, e siamo in contatto con tutto il mondo.
Molti sono scettici circa questo nuovo sistema di comunicazione. Alcuni pensano che Internet, diffusa capillarmente in tutte le famiglie, così come ormai avviene in tutto il mondo occidentale, sia un falso bisogno, indotto dall’industria, generato dai soliti persuasori occulti al fine di vendere un maggior numero di personal computer e di altri aggeggi tecnologici assolutamente inutili.
Altri apocalittici temono che la nuova tecnologia rafforzi la solitudine o l’isolamento dell’uomo contemporaneo, ne assecondi i tratti schizoidi e l’anomia, liberi la psicopatologia più torbida, contribuisca alla diffusione di quella folla solitaria, composta da milioni di atomi senza legami che caratterizza ormai la vita delle metropoli moderne, faciliti i comportamenti criminali e antisociali.
Certamente la Rete non è Utopia o la Città del Sole, non rappresenta la comunità ideale.
I pedo pornografi, i terroristi, i fanatici, i trafficanti di droga e i truffatori di ogni risma trovano certamente nella Rete un supporto tecnologico che rende più efficaci i loro propositi distruttivi.
Nella Rete, in definitiva, si rispecchia la società,. insidiata costantemente dal Male e caratterizzata anche dalla violenza, dalla corruzione e dalla criminalità.
Ma la Rete possiede anche delle interessanti potenzialità progressive, democratiche, liberatorie ed è questo il principale motivo per cui la sua diffusione va incrementandosi in modo capillare in tutto il mondo ed è per tale ragione che i regimi tirannici e totalitari l’avversano, la temono e la censurano.
Internet agisce da moltiplicatore delle informazioni e della conoscenza, dà democraticamente la parola a tutti, favorisce i contatti interpersonali, lo scambio di idee, di merci e di servizi.
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Scritto da carlo moretti
Sembra presa ieri la decisione di aprire uno spazio web completamente “Made in Chiaramonti”, da mettere a disposizione dei chiaramontesi, eppure è già passato un anno. In un anno ztaramonte.it ha pubblicato 169 articoli, 205 commenti, 61 pagine, 23 video e circa 790 foto in diverse gallerie fotografiche. Il tutto in 23 categorie di argomenti diversificati.
Non sono mancati neanche la pubblicità degli eventi e delle manifestazioni locali, tramite articoli inseriti appositamente nelle diverse occasioni.
In un anno il sito ha ospitato 10.805 visite con una media di circa 900 visite al mese e di 29,68 al giorno, con 5.113 visitatori unici e una media di 426 mensili. . Le pagine visualizzate sono state 29.415, la media delle pagine visualizzate per visita è di 2,72 e di 4,52 i minuti di tempo trascorso nel sito.
Il totale delle visite è stato generato dal 29,54% di traffico diretto, dal 24,91 da altri siti, e il 45,55% dai motori di ricerca e social network.
La pagina più apprezzata in assoluto è stata senza ombra di dubbio la ztara-Gallery , seguono tutti gli articoli dedicati alle manifestazioni e eventi organizzati dalla Pro Loco Chiaramonti e naturalmente tutti i racconti, canti e poesie che richiamano al folclore del nostro paese e della Sardegna. Sono seguitissimi anche tutti gli articoli e le pagine che riguardano la Società Calcistica Chiaramonti che quest’anno sta portando avanti un bel campionato.
I visitatori si mostrano interessati anche a tutte le altre pagine richiamate nel menù principale, nella testata del sito, dove da qualche tempo abbiamo inserito una nuova pagina con un gadget utile a visionare le principali stazioni televisive nazionali e sarde: TV on-line.
Con questi numeri, l’analisi è ottenuta da Google Analytics, che reputo più che coerenti per la provincialità del sito web, non mi resta che ringraziare quanti hanno contribuito con la loro collaborazione, a rendere interessanti le visite dei nostri ospiti.
Ribadisco l’invito fatto un anno fa a tutti, chiaramontesi vicini e lontani, che vorranno utilizzare questo spazio pubblico, per esternare i loro pensieri e far conoscere le proprie idee.
Scritto da carlo moretti
Nel 2004 Mark Zuckerberg, dando vita a Facebook, non pensava che un giorno avrebbe coinvolto anche un bel gruppo di chiaramontesi, lui pensava di tenersi in contatto con suoi ex-compagni dell’università di Harvard.
Ma dopo quattro anni, 132 milioni di utenti registrati (a giugno 2008), tutto il pianeta ne è rimasto coinvolto scalando le classifiche dei siti più visitati e superando addirittura il rivale storico MySpace.
Anche io, chiedendomi come poter coinvolgere gli amici di ztaramonte.it in una chat o qualcosa di similare, ho aderito al social network, e devo dire che in queste fredde sere d’inverno trovo a dir poco fantastico poter dialogare con tanti amici da posti diversi e scambiarsi informazioni e perchè no anche frivolezze.
Devo concludere che mi trovo veramente bene, non sento più il bisogno di aggiungere una chat personalizzata al sito, e che gli amici con cui dialogo sono fantastici. E non voglio sentire ancora tante persone, le più riottose verso il computer e internet, perchè a volte la cuorisità di questo nuovo mondo riesce a far cambiare parere anche ai più disinteressati verso questo mondo.
Bella idea anche quella della condivisione di foto fra gli amici e pubblicarle on-line, Facebook non ha niente da invidiare a Flickr; se quest’ultimo vanta due miliardi di foto, Facebook ha raggiunto l’impressionante cifra di 10 miliardi.
Però lo scopo di quest’articolo è anche un altro, se il network offre lo spazio per un piccolo ritrovo alla nostra comunità, accoglie anche minacce on-line mirate ad impossessarsi dei nostri dati personali e più in particolare di quelli della nostra home-banking o della carta di credito.
Leggete quindi quest’avvertimento e tenete conto se non volete che il vostro conto corrente sia prosciugato da ignoti: Facebook ha un virus, un virus che funziona stuzzicando la curiosità dei 132 milioni di utenti facendo credere loro che non sia altro che un video da visualizzare.
In realtà lo scopo altro non è, come ho detto prima, di impossesarvi dei vostri dati sensibili. Il nome del virus è Koo-kface. Dopo aver cliccato su un link all’interno di un messaggio recapitato nella posta del proprio account, si è invitati a guardare un video e a scaricare l’ultima versione di Adobe Flash Player. Così parte l’attacco che sfrutta la convinzione errata di essere attaccati su un sito simile proprio perchè è necessario esserne membri.
Facebook non sa quanti siano gli utenti coinvolti, e gli esperti invitano a eseguire una scansione con un antivirus o eventualmente, a eliminare i file “tmark2.dat” e “mstre6.exe”.
Per chi fosse interessato su maggiori dettagli, può visitare il sito Symantec cliccando sul link di seguito:
http://www.symantec.com/security_response/writeup.jsp?docid=2008-080315-0217-99
Questo non è il primo e non sarà l’ultimo degli articoli dedicati a consigli utili a risolvere problematiche informatiche in rete o nei vostri computer.
Vi saluto a presto.