Archivio della categoria ‘Poesia’
Scritto da ange de clermont
Si è svolto nel consueto patio adiacente alla Chiesa della Madonna degli Angeli in Perfugas l’annunciato incontro per illlustrare la figura e l’opera del poeta Cavino Maria Cossiga (Chiaramonti 1879- Napoli 1957), autore della traduzione in sardo dei 25 sonetti di Cesare Pascarella, noto poeta romanesco, (raccolti sotto il titolo di Villa Gloria) e autore anche di Boghes de s’anima, dello stesso periodo. All’incontro come relatori ufficiali hanno partecipato Sandro Ruju, Mauro Maxia, Anna Cuomo e tra il pubblico Giovannino Soro e Angelino Tedde. Al convegno erano presenti oltre una sessantina di persone tra le quali una piccola rappresentanza di intellettuali chiaramontesi dove Cossiga nacque da Pietro e da Maria Chiara Dettori in via Pala di Carru.Sandro Ruju, storico sassarese, si è soffermato ad illustrare le temperie del primo decennio del Novecento in Sardegna, in particolare della diffusione del socialismo nelle isole rosse dell’Iglesiente e dei Tempiese cone le quali certamente Cossiga ebbe a fare i conti come persona impegnata nel mondo dell’attività sugheriera della Gallura. Ha completato questo quadro col suo intervento lo scrivente che facendo riferimento alla fondazione del socialismo (Genavo 1892) e all’emanazione della Rerum Novarum di Leone XIII che rimarcava i pericoli sia del liberalismo spinto sia del socialismo indicava una terza via moderata per la soluzione operaia ponendo le basi della dottrina sociale della Chiesa. Tedde ha anche accennato alla forte preenza sia della massonesria sia alla ferrea lotta anriclericale dei socialisti e di quest’ultima nei confronti della Chiesa. Ha terminato con un cenno al clima anticlericale e massonico esistente all’epoca presso il ginnasio liceo sassarese.Mauro Maxia, dopo aver percorso attraverso la documentazione raccolta, il percorso formativo di Cossiga (la IV elementare presso il Seminario Tridentino di Sassari come convittore) e gli anni del ginnasio presso il ginnasio-liceo Azuni, l’impegno di uomo politicamente impegnato come assessore anziano in una giunta comunale di Perfugas e la sua funzione di corrispondente della Nuova Sardegna su cui ebbe a pubblicare anche due sonetti e il suo impegno di giuria nelle gare poetiche Lo stesso relatore è passato poi a presentare sia alcuni sonetti tradotti dal Pascarella sia quelli della Boghes de s’anima. Particolrmente toccante un sonetto dedicato alla morte del figlio. La sig. na Sechi ha saputo rendere la lettura dei sonetti in sardo coinvolgente. Il relatore perfughese ha lasciato intendere che vanno portati avanti ulteriori scavi sulla figura del Cossiga e che la predisposzione di un convegno in un certo senso improvvisato è dovuto al fatto che si è voluta cogliere l’occasione della presenza in Sardegna della pronipote Anna Cuomo (Cossiga era suo bisnonno materno) che prendendo la prola per ultima ha espresso sentimenti di gratitudine per la figura del bisnonno del quale ha ricevuto attraverso il nonno la testimonianza di un uomo coerente anche se questa gli procurò non pochi fastidi sia durante sia dopo il fascismo. La Cuomo sia sull’Almanacco di Gallura di quest’anno sia sul nostro blog, qualche setimana fa, ha redatto un breve profilo del bisnonno.
Giovanni Soro ha messo in rilievo l’0rigine chiaramontese di Cossiga e ha riferito di un’opera del ’21 del Cossiga giacente presso l’Università di Napoli.
Per concludere, si è trattato di un incontro, il primo in Anglona, si spera ne seguano degli altri, che hanno offerto ai convenuti d’incontrare questo poeta sardo-anglonese, sensibile alle tematiche sociali, coerente nelle sue idee, legato per la sua opera all’allora astro fulgente della borghesia liberaldemocratica che governava l’Italia, ma che guardava con simpatia al nascente socialismo, che più tardi lo spinse a non prendere la tessera fascista e a subire sovente ispezioni di regime.
E’ evidente che, date le circostanze, la figura e l’opera del poeta è stata appena sbozzata e che si spera, con ulteriori e più fruttuose ricerche, di meglio scolpire.
L’amministrazione comunale di Perfugas era rappresentata dal vicesindaco Marras, che nel discorso di presentazione come in quello di chiusura, ha lodato l’iniziativa, inserita in un più ampio discorso sulla riscoperta della storia e dei beni culturali di Perfugas e dell’Anglona.
Per concessione di Mauro Maxia riportiamo una delle più toccanti composizioni di Gavino Maria Cossiga in limba e che per i nostri visitatori di lingua italiana ci siamo permessi di tradurre così come abbiamo potuto!
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Scritto da angelino tedde
Non mi sono rassegnato alle poche notizie raccolte su Gavino Maria Cossiga (questo il nome alla nascita) ed ho senza avvedermene forse importunato con varie email la pronipote che oltre a segnalarmi l’articolo pubblicato su Almanacco di Gallura 2011-2012 ha risposto a varie domande sul bisnonno e sulla famiglia così da offrire più elementi sul letterato chiaramontese che oggi giustamente i perfughesi per via del matrimonio ivi contratto fanno loro. Da queste annotazioni via email n’è venuto fuori non solo il letterato amico di Pascarella, ma anche un socialista prima e socialdemocratico poi che fu antifascista e che subì le cosiddette perquisizioni del regime. Se poi divenne socialdemocratico cìè da credere che i vecchi compagni socialisti gli abbiano dato varie sofferenze. Un uomo con le spalle dritte che seguì òa sua coscienza e che trasmise gli stessi valori ai propri figli. Non ci resta, in attesa del convegno, che meditare su questo bel profilo di conterraneo anglonese su cui tante notizie ricaveremo più in là negli archivi della scuola, negl’inventari degli studenti liceali e degli studenti universitari che conserviamo nel nostro archivio di Sassari, visto che ora stiamo trascorrendo le ferie in Anglona. (Angelino Tedde)
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Scritto da angelino tedde
Un poeta perfughese riscoperto: Gavino Cossiga (Chiaramonti,1879- Napoli,1957)
Gavino Cossiga (1879-1957)
Tra le numerose manifestazioni culturali che in estate si svolgono in Anglona, c’è da segnalare quella del 28 agosto a Perfugas nel cortile della Chiesa della Madonna degli Angeli, (luogo d’ incontri culturali e dibattiti del centro anglonese), su Gavino Cossiga (Chiaramonti 1879-Napoli 1957) . Dopo l’equivoco in cui siamo incorsi, riportiamo la rettifica di Mauro Maxia:
“La manifestazione del 28, appunto, si tiene per fare luce su questo poeta finora quasi sconosciuto che, dopo essere nato a Chiaramonti verso il 1870 ed essersi subito trasferito a Perfugas, si sposò in quest’ultimo centro nell’ultima decade dell’Ottocento. Agli inizi del Novecento pubblicò una raccolta di poesie, intitolata “Boghes de s’Anima”, di cui pare si trovi soltanto una copia nella Biblioteca Universitaria di Sassari. Ma egli è più noto per avere tradotto in sardo l’opera Villa Gloria di Pascarella, di cui parlerà proprio Sandro Ruju che di recente ha curato la ristampa. Verso il 1915 Gavinu si trasferì a Napoli dove morì negli anni cinquanta. Non so essere più preciso riguardo alle date di nascita e morte, ma proprio di questo parlerà la pronipote del poeta, Anna Cuomo, che viene da Napoli per intervenire alla manifestazione in onore del bisnonno. La mia relazione avrà un contenuto soprattutto letterario e sarà accompagnata da qualche immagine relativa ad alcuni documenti che sto via via trovando”.
Cesare Pascarella
Queste le cadenze della serata
19,30: Saluti di Germano Marras, assessore comunale alla cultura.
19,40: Sandro Ruju: L’ambiente sociale ai tempi di Gavino Cossiga”.
20,10: Mauro Maxia, “Gavino Cossiga, un poeta ritrovato”.
20,30: Anna Cuomo (pronipote del poeta, Napoli): “Testimonianze di una vita”.
20,45: Rita Sechi: Lettura di poesie del poeta.
Ci scusiamo ancora con i blog amici che abbiamo involontariamente fatto incorrere in errore e con i visitatori. In fondo tutto quest’equivoco servirà di certo a ravvivare la serata, ma soprattutto a scoprire che Chiaramonti ha dato i natali ad altro Gavino Cossiga oltre al poeta meglio noto Bainzu e che Perfugas ha dato moglie e figli a questo ignoto poeta che se ha tradotto Pascarella vuol dire che non gli mancavano i bollenti spiriti “claramontani” e perfughesi e che il cielo di Napoli gli ha ispirato.
Na predica de mamma
L’amichi? Te spalancheno le braccia / fin che nun hai bisogno e fin che ci hai; / ma si, Dio scampi, te ritrovi in guai, / tu sei giovene ancora, e ‘sta vitaccia / nu’ la conoschi; ma quanno sarai / più granne, allora te n’accorgerai / si a ‘sto monno c’è fonno o c’è mollaccia. / No, fio mio bello, no, nun so’ scemenze / quer che te dice mamma, ‘sti pensieri / tiètteli scritti qui, che so’ sentenze; /che ar monno, a ‘sta Fajola d’assassini, / lo voi sapé chi so’ l’amichi veri ? / Lo voi sapé chi so’? So li quatrini. //
Scritto da angelino tedde
Custu manzanu sono andadu cun muzere mia in Campusantu a gigher sos fiores a sos mortos: pariat sa rezurretzione colorada. Subra sas tumbas bi fint sas feminas pulende sos marmaros e sistemende sos vasos de fiores. In d’ogni parte b’aiat zente chi si saludaiat, calicunu passaiat mudu senza saludare, abbaidende cun sos ojos cuidados, ma senza aberrer buca, Non fint mortos pasizende, ma fit zente chi si cheriat dare unu cuntegnu o pro su dolore o pro su decoro.
Deo apa dadu una manu a muzere mia porrendeli s’aba dae sa funtanedda e sigomente su gighelampada fit pienu de chera su maridu de una comare de muzere mia m’at dadu una manu a nde ogare sa ghera e gai cun su gighealampada a postu, cum sa tumba bella e pulida e tota infiorada amus lasadu su campusantu chi aggoglit sos mortos dae su 1879.
Cando fio pitzinnu totu sas tumbas fint de terra e cun sa rughe de linna, francu cusa barantina de tumbas de zente rica, nobile o de preideros, naramus puru sas tumbas monumentales comente cudda de Sevadoranghelu Ischintu ue b’at un’anghelu mannu che unu zigante e poi cusa de sos Grixones cun tantu de istemma nobiliare, un’atera de sos Madau ue bi sunt tres istatuas de pitzinneddos chi pianghent sa mama, morta prima de su tempus. Si tratat de frades Madaos e sos pitzinneddos sunt Luisi, Nicolinu e Bachis: sa tumba est unu pagu trascurada puru s’est de preju; s’atera tumba acurzu a custa est cudda de sos Lezzeris, ue b’at un’istatua cun d’una femina in costumene inmbenujada e unu bustu de omine su matessi in costumene, totas duas custas istatuas sunt bisonzosas de una bella pulidedda bidu chi su cugumeddu de sa pedra si las est mandighende; puru cusa de sos Grixones, pulida dae pagu in sa parte alta est cumpletamente trascurada in sa parte bascia. E como non mi ponzo a femontare sas atera tumbas monumentales chi cun sos contributos de su Gal Anglona fortzis podent esser restauradas previu apositu progetu. Su campusantu istoricu cun cuddos zipressos pius che chentennarios offerit unu panorama meda bellu. In su campusantu nou non b’at un arvure, ma bi sunt tumbas de marmaru russu chi, cun su tempus, copidas dae su sole dae s’aba s’ant a ruinare. Ad ogni modu custas tumbas narant s’amore o sa vanidade de sos tzaramontesos pro sos mortos, o mezus pro sos corpos sagrados de i sos mortos, ca s’anima comente inschint sos bonos cristianos e i sos cristianos crentes che sunt in Chelu, magari dae poi de una bella penitentzia in Purgadoriu. Sigomente a Tzaramonte pagos santos amus bidu in giru siat de cristianos crentes siat de cristianos non crentes bisonzat de pregare pro totu. Sa fide, l’ischimus est unu regalu de Deus e chie non l’at fortzis non est culpa sua, ma si est culpa sua oih oih devet istare atentu a non che finire in s’Inferru pro s’eternidade e tando non b’at tumba chi baleat est comente de esser bellu in piata e tristu in domo.
Dae poi de sos fiores como bi gherent sas oratziones pro sas animas de su Purgadoriu, pius pregamus e prima si ch’andant in Chelu pro pregare pro nois puru. Sa vida passat e prima o pustis amus a morrer. Tando balent pro sos cristianos crentes o pro sos cristianos non crentes sas oberas bonas, s’amore pro Deus e pro su prosimu. Sos fiores sunt importantes, ma de pius contant sas oratziones. Su riposu eternu dona a issos, Nostru Segnore, e sa lughe divina pro sempre!
Die passada, de totu sos Santos
benit sa die de totu sos mortos,
Segnore Nostru, faghe chi sos cantos
de Chelu, s’intendant in sos ortos.
Ponimus sos fiores in sas tumbas
E sas oratziones in sos coros
sas pius sentidas e sas pius profundas
pro dare a custas animas ristoros.
Chi est in Purgadoriu andet in Chelu
Chi est morzende s’ammentet de Deus
Chi est vivende fetat penitentzia.
In d’ogni coro s’aberztat su velu
De Christu mortu in rughe pro sos peus
s’aberzat a sa fide ogni cuscientzia.
Scritto da angelino tedde
Pro s’ammentu de Giuanne Seu sunt bennidos a Tzaramonte Mario Brunu Agus de Gairo, Zuseppe Porcu de Irgoli, , Zuseppe Donaera de Ossi, Nigola Farina de Orgosolo, Sevadore Ladu di Sarule, Paolu Usai de Gairo, Sevadore Iscanu de Othieri, Costantinu Sanna de Perfugas, at partecipadu puru Zuseppe Forrija de Tzaramonte. In su palcu su coro Murales de Orgosolo e Sevadore Patatu cun Paolu Pillonca chi ant faeddadu de sa vida e de sa poesia de Giuanne Seu. Pro la narrere cun Paolu Pillonca sa poesia de Seu fit sustantziosa, sos versos fint flumtes e sa oghe bene intonada e armoniosa.
Puru sos poetes ant cantadu de sa vida, sas virtudes de poete de Giuanne Seu. Parizos l’ant connoschidu, ateros l’ant iscultadu dae sas registratziones, totus l’ant apidu geniale.
Gianne Seu est e at a restare unu de sos mazores poetes improvisadores de Sardigna. Totus sos poetes ant manifestadu de creere chi issu como continuat a cantare in Chelu cun sos ateros poetes chi sunt passados a su Regnu Divinu.
Allegradi Giuanne de s’ammentu
Chi mesa Elicona t’at cantadu
E totu Tzaramonte meda attentu
Cun grande passione t’at pessadu.
Non si los giughet de tzertu su entu
Sos versos tuos chi nos ant incantadu
Ant a durare pro milli annos chentu
O rosinzolu chi innoghe ses bistadu.
Cando curre su entu in sas carrelas
Sa oghe tua zocat in sas domos
Pro dare paghe a sos biddanos tuos.
In custu mundu pienu de ranzelas
Non bastant de sos vates tantos tomos,
Recreu nos dant sos cantigos tuos.
Scritto da angelino tedde
Bennid’est Santu Matheu,
protetore ‘e Tzaramonte
edducas pregamus Deu
pro sa Piana e pro su Monte.
Sas santicas sunt in festa
Pro sa die ‘e custu Santu.
Sos bajanos los inzesta(t)
Ca si dant meda bantu.
De chimbantanoe fedales
Ant preparadu onzi cosa
Pro che catzare sos males
Ant bufadu binu ‘e Bosa.
Tota canta s’Elicona
Ant giamadu a Tzaramonte
Pro render sa festa bona
Pro tres dies faghet ponte.
Ant a benner custos vates
A cantare a boghe manna?
Sa cadrea tando agates
Pro intender cust’osanna.
Benint puru pro Giuanne,
De Tzaramonte recreu,
Custos vates de s’osanne
acudint pro Giuanne Seu.
Totu cantos sunt devotos
A custu Santu Mazore
E non solu sos bigotos
Ma fintza su professore.
E Patatu cun Pillonca
Nos presentant s’Elicona
Isperamus chi sa conca
Los agiuet e sa pessona.
Si no est tota una buglia
Cust’arriv’ e s’Elicona
Tzaramonte est in sa guglia
E sos versos sunt in trona.
E tando Santu Matheu
Preparanos unu bancu
Pro gosare a curtzu a Deu
a su devotu, a su mancu.
A nois totu ‘e Tzaramonte
Caru Santu Protetore
Beneighe tue sa fronte
E prega Nostru Segnore.
Scritto da carlo moretti
Quest’anno gli oneri e i doveri per i festeggiamenti in onore di San Matteo, Patrono di Chiaramonti e della Guardia di Finanza, sono dei fedales del ’59, che hanno redatto il programma per una festa all’insegna dei tempi dei nostri padri, ma anche con l’attenzione dovuta verso i ragazzi che hanno gusti diversi in materia musicale. Si cerca di accontentare tutti, ma purtroppo gli scontenti ci sono sempre e purtroppo, duole rimarcarlo, sono solitamente gli stessi che quasi mai hanno voluto prendersi la responsabilità di organizzare un qualunque evento nel nostro paese.
I festeggiamenti civili spazieranno quindi dalla musica giovane del promettente gruppo degli “Almamediterranea”, passando per la tradizionale poesia estemporanea del nostro famoso compaesano “Juanne Seu” e concludendo la terza serata con una commedia in “limba” della compagnia teatrale “SA CUVVA” di Ossi.
E con piacere che pubblico la locandina inviatami dal comitato per i festeggiamenti religiosi e civili in onore di San Matteo Apostolo:
COMITATO FEDALES 1959
PROGRAMMA FESTEGGIAMENTI SAN MATTEO APOSTOLO:
FESTEGGIAMENTI CON RITO RELIGIOSO
Da DOMENICA 12 a LUNEDI’ 20 Settembre 2010
- Ore 18.00: Novena di San Matteo nella Chiesa parrocchiale
DOMENICA 19 Settembre 2010
- Ore 18.00: Novena e Santa Messa al Castello dei Doria, accompagnata dal coro femminile della parrocchia di Chiaramonti.
- Processione con fiaccolata e rientro in parrocchia.
LUNEDI’ 20 Settembre 2010
- Ore 18.00: Vespri e Santa Messa nella Chiesa parrocchiale
MARTEDI’ 21 Settembre 2010
- Ore 09.00: Santa Messa
- Ore 17.30: Santa Messa Solenne concelebrata dal Parroco Don Virgilio e da Don Francesco Soddu, cantata dal “Coro Tzaramonte”
- Processione con il Santo Patrono per le vie del paese accompagnata dalla “Banda musicale di Villanova Monteleone”, dal “Gruppo Apostoli – Confraternita di Santa Croce”, dal “Coro Tzaramonte”, dal “Gruppo dei Cavalieri” e da gruppi in costume tradizionale.
FESTEGGIAMENTI CIVILI IN PIAZZA COSTITUZIONE
DOMENICA 19 SETTEMBRE 2010
Ore 16.00 Torneo di “murra” nel cortile del Centro Sociale, in collaborazione con la S.C. Chiaramonti
Ore 21.00 Concerto del gruppo musicale ALMAMEDITERRANEA (BREVE BIOGRAFIA DEL GRUPPO, clicca qui)
LUNEDI’ 20 SETTEMBRE 2010
Ore 21.00 Serata di poesia sarda “PREMIU SANTU MATEU”
« IN AMMENTU DE GIUANNE SEU »
Con la partecipazione dei poeti : CARTA – ZIZI – MASALA – AGUS – LADU – MUREDDU – DONAERA – SCANU – FARINA – PORCU – USAI – SANNA – FURRIJA e NIEDDU accompagnati dal tenore “MURALES” di Orgosolo
Ospite d’onore ANTONIO PAZZOLA
Relazioni sulla figura poetica di Giuanne Seu da parte di:
Prof. Salvatore Patatu e Prof. Paolo Pillonca.
MARTEDI’ 21 settembre 2010