Vi invitiamo a leggere e ascoltare il secondo tema della gara poetica tra Marieddu Masala e Juanne Seu a seguito del primo tema già pubblicato con il precedente articolo del 16 novembre 2008.
Oltre i versi, troverete circa ogni dieci ottave, un lettore mp3 che vi consentirà di sentire la registrazione della gara. La necessità di dividere la registrazione in tre parti, è unicamente una mia scelta, dovuta al fatto che con spezzoni di files più piccoli, sono agevolati all’ascolto anche gli utenti con linea non ADSL. vi consiglio di avviare il lettore prima di iniziare la lettura dei versi.
Vi invitiamo a leggere e ascoltare il primo tema della gara poetica tra Marieddu Masala e Juanne Seu, iniziata con il precedente articolo del 1 novembre.
Oltre i versi, troverete circa ogni dieci ottave, un lettore mp3 che vi consentirà di sentire la registrazione della gara. La necessità di dividere la registrazione in tre parti, è unicamente una mia scelta, dovuta al fatto che con spezzoni di files più piccoli, sono agevolati all’ascolto anche gli utenti con linea non ADSL. vi consiglio di avviare il lettore prima di iniziare la lettura dei versi.
L’ultima volta che ci siamo occupati di gare poetiche, l’abbiamo fatto il 12 agosto del 2008 pubblicando il secondo tema di un’altra bella competizione poetica sempre tra i poeti Mario Masala e il nostro compianto paesano Juanne Seu, a Cagliari nell’aprile 1979.
In questa edizione vi proponiamo una gara registrata a Seui il 4 agosto 1996 con gli stessi protagonisti. Lo faremo con lo stesso metodo adottato nei precendenti articoli sulla poesia estemporanea, cioè pubblicando la trascrizione prima dell’”Esordio” e più avanti con i temi di rito assegnati dal comitato della festa in onore de Santu Pitanu, il primo “Manu e oju”, il secondo a “Muzere fea e onesta, muzere bella e disonesta” e stavolta anche un finale di “Duinas e battorinas”.
Non mancherà la possibilità di riascoltare la registrazione della gara e, per chi volesse, la possibilità di calarsi in una serata estiva all’ascolto di una gara poetica che purtroppo oggi dopo la scomparsa dei poeti più grandi, l’ultimo Pepe Sozu nel marzo di quest’anno, va scemando. Penso anche perchè noi adulti non siamo e non siamo stati in grado di far apprezzare alle generazioni più recenti il valore culturale della poesia estemporanea e delle gare poetiche. D’altronde anche la lingua sarda che prima veniva parlata in casa come l’acqua bevuta da un bicchiere, ora è solo parlata male e in modo storpiato dai nostri figli. Ricordo, anche se abbastanza giovane, che io non parlavo una sola parola di italiano, pur comprendendolo, fino ai quattro anni d’età. Non è possibile quindi, pretendere che i giovani apprezzino la poesia sarda; per molti versi non capiscono la lingua e il significato.
Oltre i versi, troverete circa ogni dieci ottave, un lettore mp3 che vi consentirà di sentire la registrazione della gara. La necessità di dividere la registrazione in tre parti, è unicamente una mia scelta, dovuta al fatto che con spezzoni di files più piccoli, sono agevolati all’ascolto anche gli utenti con linea non ADSL. vi consiglio di avviare il lettore prima di iniziare la lettura dei versi.
Carulu istimadu e tribuladu, tribulados comente semus totu: chie non l’ada in pes l’ada in coddu. In tantos arejnos chi si suni fatos in cust’istiu amus faeddadu finza de sa fide no solu in s’istradone, bi suni cuddos chi narana chi bi creene e cuddos chi narana chi no bi creene (poi bisonzat bidere ite li narat su coro).
Tzertu finza a su 1848 totu bi devian creere pro fortza e andare a cheja a sas festas cumandas, si non b’andaian benian signados finza in su liberu de sos istados de sas animas (sa veridade si nelzat, sos prideros custos rezistros o no lo impitaiana o los ana brujados).
Pubblico una seconda versione dei “goso”, che ripercorre quasi per filo e per segno, i festeggiamenti religiosi solenni per il Patrono San Matteo e che a loro volta contraddicono forse interamente quelli che lo stesso autore ha scritto prima della festa.
Amadu Carulu, custu manzanu, ida sa prutzisione ‘e deris, mi so penetidu de su c’aio iscritu pro Santu Mateu e tando pro penitentzia e pro domandare iscuja a totu sos tzaramontesos dae a mie criticados in su goso c’asa ja prubicadu, siguramente pro ispiratzione de Santu Mateu, n’apo fatu un ateru de ringratziamentu, iscritu comente s’ateru segundu sos consizos de Tore Patatu, chi poi est su ghi cherene sas concas de ou de Sa Regione Autonoma de sa Sardigna. Ringratzio Domitilla Mannu chi istustinada da-i-e-a mie in su telefono m’at dadu consitzos pretziosos.
Anghelu ‘e sa Niera
Goso de ringratziamentu pro Santu Mateu (2008)
Totu cantu Tzaramonte
Pro sa festa s’est movìdu
Man’ in petus e man’in fronte
su divotu est accudidu
Ieri, vigilia di San Matteo, patrono di Chiaramonti, seguiti da un folto gruppo di appassionati ascoltatori, che hanno sfidato il freddo dell’incipiente notte, si è svolta in s’istradone una lettura di poesie in vario metro da parte di Stefano Demelas, Domitilla Mannu, Antonino Mureddu, Maria Sale, Peppa Truddaiu. Autori delle composizioni poetiche i chiaramontesi Lorenzo Brotzu, Giuseppe Brundu, Lucio Cossu, Giommaria Dettori, Tonino Mureddu, Maria Sale, Giovanni Seu, Bainzu Truddaiu, ad eccezione di Stefano Demelas, Maria Sale e Tonino Mureddu (viventi) gli altri poeti, vissuti nel corso del Novecento sono tutti passati a miglior vita, quindi il revival ha voluto connotarsi come un momento di recupero dell’identità poetico-storica del paese. La manifestazione è stata egregiamente presentata dal prof. Gianni Marras.
La festa è proseguita poi con l’esibizione del complesso dei Manada che ha allietato la manifestazione rievocando con bravura canzoni che andavano dagli anni Sessanta del Novecento al Duemila, mentre gli autori del revival hanno potuto proseguire la piacevole conversazione letteraria durante il convito per loro imbandito nei locali della già Scuola Media Statale nell’alto rione (462 metri slm) di Cudinarasa.
Pubblico con piacere questa poesia, direi estemporanea, che “Angelu ‘e sa Niera” ha scritto e mi ha inviato.
Ben’apidu Carolu, apo fatu custu goso ca ido chi si cras pioede, cheret narer chi Santu Mateu est tristu e tando bisonzat de l’invocare cun custu goso iscritu sigundu su comitadu rezionale de Sardigna.
Amezuvidere
Anghelu ‘e sa Niera
Goso pro Santu Mateu
Tristu ést Santu Mateu
De Tzaramònte protetore
Ca òfesu amus Deu
Curumpende nos su core
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy qui. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.AcceptRead More