Archivio della categoria ‘Sagre e manifestazioni’
Scritto da carlo moretti
Come ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, Chiaramonti festeggia uno dei Santi al quale siamo più devoti: Santa Giusta Patrona degli automobilisti.
Quest’anno il comitato è composto dai fedales della classe 1968, che hanno voluto impegnarsi per la riuscita dei festeggiamenti con il raggiungimento dei loro “primi” quarant’anni.
Mi scuso personalmente con il comitato e i nostri lettori, se pubblico in ritardo il programma dei festeggiamenti, ma la manifestazione in Belgio ha portato via molto spazio nel nostro sito.
Sabato 23 Maggio:
ore 11:00 – S. Messa nella chiesa campestre di Santa Giusta
ore 18:00 – S. Messa animata dal Coro Parrocchiale, a segiire corteo automobilistico
Domenica 24 Maggio:
ore 8:30 – S.Messa nella Parrocchia di S.Matteo
ore 10:30 – Partenza del corteo vs chiesetta campestre di Santa Giusta
ore 11:00 – S. Messa animata dal Coro “Sos Apostulos” di Chiaramonti
ore 18:00 – S. Messa
Sabato 23 Maggio:
ore 13:00 – Pranzo per tutti offerto dal Comitato
ore 16:00 – Aero Club “I Grifoni”, esibizione di parapendio con possibilità prova di volo in biposto
ore 22:00 – Musica dal vivo con Fabietto
ore 22:30 – Maria Luisa Congiu in concerto
Domenica 24 Maggio:
ore 17:00 – 1° Triangolare di Calcio a 11Cat. Mini (Chiaramonti – Sedini – Ossese)
ore 22:00 – Lucianu Pigliaru in concerto
Scritto da carlo moretti
E’ iniziata nel migliore dei modi, a dispetto dei nuvoloni che si presentavano minacciosi e che, hanno tentato anche di spaventare con qualche goccia i presenti, la terza edizione di “Ajò in Anglona”.
Inutile raccontare la soddisfazione del presidente della Pro Loco chiaramontese Sandro Unali, che oramai ci ha abituati a manifestazioni ben organizzate e impegnative.
Ajò a Chiaramonti, ha preso il via nella mattinata intorno alle 10:30, in concomitanza della messa per i fedeli animata dal Coro Parrocchiale, in Piazza Repubblica alla presenza delle autorità locali e provinciali, in particolare il sindaco Giancarlo Cossu, l’assessore alla cultura Marina Manghina, il presidente della Pro Loco Sandro Unali e il presidente della Provincia Alessandra Giudici, è avvenuta l’inaugurazione di Ajò in Anglona, preceduta dalla sigla del cantautore Franco Sechi. Numerosi i forestieri presenti, tra i quali una folta delegazione di amici zerfaliesi, arrivati per l’occasione e per consolidare il gemellaggio tra le due Pro Loco. Tanti gli stand degli espositori nella via principale e all’interno dei giardini pubblici.
Alla fine dei doveri istituzionali, i presenti sono stati invitati al buffet, che ha preceduto il percorso itinerante per il centro storico, interrotto di tanto in tanto dai canti presenti nel repertorio dei due cori, il Coro Femminile e il Coro di Chiaramonti, entrambi diretti dal M° Salvatore Moraccini.
Quest’anno il percorso nel centro storico, è iniziato partendo dalla chiesetta del “Rosario”. Dopo una presentazione dei particolari storici e architettonici, a cura del dott. Gianluigi Marras, i due cori hanno eseguito alcuni brani. Al termine, il folto gruppo dei cori, autorità presenti e turisti interessati al percorso si è incamminato alla volta de “S’arcu” dove, dopo le spiegazioni fornite dal dott. Marras i cori hanno eseguito altri due brani.
Ultima tappa, la più suggestiva, quella a “Su Monte ‘e cheja”, luogo, dove anticamente sorgeva il castello appartenuto ai Doria, e poi trasformato dai suoi ruderi nell’antica parrocchiale di San Matteo, anch’essa. abbandonata nel 1.888 a favore della parrocchia esistente, per via del luogo impervio e impraticabile nelle giornate invernali. Al termine della relazione del dott. Gianluigi Marras sullo stato dei resti, all’interno di una delle cappelle laterali ancora integra e restaurata, il Coro di Chiaramonti ha eseguito altri due brani, mentre il tempo un po capriccioso inumidiva i turisti al seguito. Leggi tutto »
Scritto da carlo moretti
Ajò a Chiaramonti con il 2009 arriva alla terza edizione.
Ideata dalla Pro Loco diretta da Sandro Unali nel 2007, è riuscita a raccogliere i comuni dell’Anglona in una manifestazione, che anno dopo anno, si sta dimostrando sempre più interessante e sta coinvolgendo anche altri comuni che inizialmente non avevano aderito all’idea.
Domenica 19 aprile quindi tutti a Chiaramonti per inaugurare Ajò in Anglona 2009.
Ecco il programma della manifestazione:
- 10:00 – Parrocchia San Matteo, Santa Messa accompagnata dal Coro Parrocchiale
- 10:15 P.zza Repubblica, presentazione e sigla eseguita dal cantante Franco Sechi, apertura degli stands ed espositori
- 10:30 P.zza Repubblica, inaugurazione Ajo in Anglona 2009, a seguire rinfresco
- 11:00 Visita guidata al centro storico, con soste all’arco, chiesa del Rosario e castello dei Doria con esibizione dei Cori di Chiaramonti. Al termine aperitivo al castello
- 13:00 Pausa pranzo: punti di ristoro, oppure su prenotazione a agriturismi e pizzerie
- 15:00 Visita guidata ai siti di interesse archeologico e monumentale, nell’agro di Chiaramonti
- 15:30 Per gli appassionati del canto sardo, si terrà un esibizione di “cantadores a chiterra” sotto l’arco
- 16:00 Castello dei Doria: dimostrazione di volo con parapendio (possibilità di lancio per i visitatori su parapendio biposto) organizzato dall’associazione sportiva e scuola di volo “I Grifoni” Chiaramonti, con l’istruttore Salvatore Solinas
- 16:30 Convegno ai giardini publici: storia e archeologia preistorica e medioevale del territorio a cura di Mario Unali e Gianluigi Marras, nell’intervallo Carlo Moretti offrirà in acustico un piccolo tributo a Fabrizio De Andrè
- 18:30 P.zza Repubblica, esibizione del “Gruppo Folk Santu Mateu de Tzaramonte”
- 19:30 Impariamo i primi passi de “su passu tundu” con la collaborazione del “Gruppo Folk Santu Mateu de Tzaramonte”
- 20:00 Serata musicale con i Giuales
- 22:00 Chiusura con i fuochi d’artificio offerti dalla ditta Santa Barbara di Salvatore Oliva Tel. 3465202165
Buon divertimento!
Scritto da carlo moretti
E’ stata una domenica zerfaliese riscaldata da un timido sole primaverile, quella che ha ospitato i chiaramontesi ospiti della dodicesima sagra degli agrumi. Una bella giornata insomma, non ci si poteva aspettare diversamente dai nostri amici dell’oristanese.
Dopo la benedizione del Parroco di Zerfaliu e il discorso del Sindaco Chelo che ha preceduto l’inaugurazione della manifestazione, tutto incentrato sulle politiche agricole e sulla crisi che l’affligge, il tradizionale taglio del nastro, salutato da alcuni spari e il saluto del Coro de Tzaramonte con un canto sacro dedicato ai frutti ottenuti dal duro lavoro della terra.
E così in un esplosione di vitamina C, la sagra si è aperta con gli stand che presentavano tutti i prodotti a base di agrumi, le tradizionale bancarelle delle feste migliori e l’esibizione itinerante all’interno della sagra, del Coro de Tzaramonte.
Ottimi tutti i prodotti presentati e l’immacabile vernaccia a bagnare l’ugola dei coristi.
Non sono mancate neanche una sfilata di Moto Guzzi d’epoca, molto apprezzate dagli amatori.
Come l’anno scorso, l’ospitalità è stata eccezionale coronata dall’ottimo pranzo preparato dalle socie della Pro Loco zerfaliese, degne di lode e ringraziamenti per la gentilezza e la pazienza che sanno riservarci ogni volta.
Auguriamo ai nostri amici di Zerfaliu di continuare a lungo questa tradizione, perché è bello festeggiare il prodotto ottenuto dal lavoro della terra, terra che noi uomini forse stiamo tradendo spinti dal desiderio di essere sempre più aristocratici e signorili, alla stregua di ciò che in televisione ci propinano e spesso in modo ingannevole.
Scritto da carlo moretti
Con l’articolo riferito a questa meravigliosa sagra, il nostro sito meno di un anno fa ha aperto i battenti.
Domenica 8 febbraio, il “Coro de Tzaramonte” o “de sos Apostulos” come lo si vuol chiamare, è chiamato nuovamente a esibirsi di fronte al pubblico dei zerfaliesi e di quanti parteciperanno alla “Sagra degli Agrumi” di Zerfaliu, considerando i numerosi comuni contigui di Ollastra, Paulilatino, Simaxis, Solarussa e Villanova Truschedu.
Una bella manifestazione quella del 2008 ancora nei miei ricordi per la bella organizzazione e l’accoglienza che ci è stata riservata, circa 150 chiaramontesi al seguito dei nostri gruppi folkloristici locali.
L’inizio della manifestazione avverrà venerdì pomeriggio in aula consiliare, proseguirà sabato 7 marzo con i cuochi e pasticceri dell’Unione Cuochi della Sardegna guidati da Elia Saba che tenteranno l’impresa della realizzazione di una torta gigantesca con crema chantilly aromatizzata all’arancia della superficie di 10 metri quadrati da distribuire ai partecipanti ad un prezzo simbolico, il ricavato sarà devoluto in beneficenza.
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Scritto da carlo moretti
Si è concluso ieri notte fra balli, canti, formaggio, salsiccie, fave e frittelle il carnevale 2009.
Bisogna dire con un bilancio piuttosto positivo, se consideriamo che il direttivo attuale della Pro Loco di nuova nomina, nonostante sia formata da numerosi veterani del direttivo uscente, si è dovuto subito organizzanire per preparare al meglio l’imminente carnevale.
Una manifestazione quella del carnevale, che riesce sempre e comunque a coinvolgere numerosi curiosi, venuti a vedere la sfilata dei carri allegorici sempre di migliore fattura e genialità. Non sono sono mancati neanche gruppi di maschere spontanee come i “Bruconi” che hanno assalito la mela di “Biancaneve” e che hanno arricchito i bei costumi legati al tema della rappresentazione carnevalesca.
Così si è passati dal carro dei “Trogloditi” a “Biancaneve e i sette nani”, dai “Romani” che profetizzava quasi una ricolonizzazione della Sardegna da parte di Roma con tanto di console a cavallo, ai ragazzi dell’”Arancia meccanica” e ai bambini con “Asterix” costruito interamente da loro, non mancava neppure un carro che rappresentava una coltre di bambinoni che di andare a scuola proprio non avevano voglia e la “roulotte” dei caw boy con distribuzione di pane formaggio e naturalmente ottimo vino.
Sembrano così lontane, l’inizio delle sfilate per il paese con maschere variopinte e la rappresentazione con il “Gruppo giovanile”, dove aveva fatto capolino una piccola scenetta che metteva in risalto la chiesa e la politica locale perchè lavorasse insieme per il bene del paese. Avevamo vent’anni di meno, forse più genialità e meno tecnologia a disposizione ma il divertimento era assicurato lo stesso.
Oggi con il carnevale diciamo così, “invernale” concluso, già si pensa al carnevale estivo e ai preparativi per il terzo anno consecutivo.
Scritto da angelino tedde
Giungiamo al borgo di Rebeccu con la Gazella dei Vigili Urbani di Bonorva che leggera e silenziosa percorre il tornante che ci conduce nella piazzetta pavimentata di ciottoli chiaroscuri . Il cielo è plumbeo e sul borgo senza abitanti, migrati altrove tra Otto e Novecento, incombe alto e sagomato il monte Minerva. Ci bagna una pioggerellina, quasi il pianto di un paesaggio senz’anima, ma che per due giorni verrà rianimato dae sas giannas abertas con produttori del Logudoro-Goceano- Coros che abertas hanno sas tancas con quanto esse producono.
Intorno alla piazza tante casette a pianoterra, alcune appena restaurate, altre accasciate e con le porto chiuse, in attesa di chi le ha volute abbandonare.
Incombe sulle abitazioni il ristorante Su Lumarzu con una parte sopraelevata. Poche viuzze si diramano verso l’alto con casette alcune dal tetto scoperchiato, altre cadenti, altre diroccate. Cammini e scopri un’altra piazzetta antistante la più doviziosa delle casette restaurate. Un camminamento lungo il costone ti porta ai ruderi della romanità. Il borgo abbandonato di Rebeccu è tutto qui, arroccato alle pendici del monte, quasi a sfidare il tempo e a fingere di controllare ancora la vasta valle dei Nuraghi e la piana di Santa Lucia.
Una folla che silenziosa entra nelle porte aperte, sas giannas abertas, dove ogni caminetto è acceso e accanto alle opere in ferro battuto di Diego Mele stanno i lavori di pelletteria di Emilio Marcucci, in altra stanza i fratelli Piga espongono i formaggi di Bonnannaro. Nella casetta dirimpettaia l’azienda vitivinicola di Umberto Soletta di Florinas offre la degustazione di vini, in altra stanza Maria Efisia Carta ti fa gustare “su pane fresa” . Così di casa in casa vai immergendoti nei sapori e nei profumi antichi di un mondo contadino che pareva scomparso: l’olio dei fratelli Cocco e i salumi di Giuseppina Gambinu. In altri ambienti domestici vai ammirando i tapetti multicolori di Giovanna Chessa di Nule e i lavori al telaio in lino e in lana variegata di Gavina Cossu di Bonorva, molto simili al corredo della principessa Nefertiti del Museo Egizio di Torino: l’antica civiltà mediterranea sembra emergere da queste esposizioni ammirate dai visitatori che si sono fatti più numerosi e che vanno man mano a degustare un abbondante buffet etnico predisposto dall’accogliente ristoratore Franco Sanna e i suoi figli. Arrivano anche i promotori di queste manifestazioni quali il presidente del Gal Giammario Senes e si sui più stretti collaboratori, vari sindaci del Goceano e del Logudoro e altre autorità che preferiscono ammirare l’animazione che si è creata nella piazza de sas giannas abertas. Molti visitatori discutono, chiedono i prezzi e alcuni comprano. E’ superfluo dire che i salumi odorosi, il pane zichi di Deriu e Dettori di Bonorva, i formaggi in variegata confezione, il pane fresa, l’olio, il vino sono i prodotti più ricercati dai visitatori che apprezzano anche i manufatti in ferro, pelle, lana e lino, disponendosi anche all’acquisto non solo di prodotti agro-alimentari come il miele di Pinuccia Nurra di Bono e i sottolii dei Fratelli Pinna di Ittiri.
Mentre cala la sera e la pioggerellina si attenua scendono sulla piazza e sulle vie sobriamente illuminate le tenui ombre non solo dei visitatori curiosi, ma forse anche quelle degli antichi abitatori che da una dimensione misteriosa paiono osservare incuriositi il loro borgo per una volta animato.
Il giorno successivo i visitatori sono ancora più numerosi e da monte Minerva anche il sole, incuriosito, illumina non solo le umili case del borgo, ma anche l’erba smagliante che un gregge di pecore al pascolo si appresta a brucare. Il paesaggio, con la presenza umana, per due giorni si è ricomposto nella sua interezza, qui, a Rebeccu, il borgo che fu, ma che ancora può accogliere di tanto in tanto, in modo sommesso, noi del presente, ma pieni di nostalgia per il passato che nell’attività dei produttori di nicchia tendono a fare sistema coniugando armonicamente il passato col presente.