L’altro giorno mentre leggevo il quotidiano “La Nuova sardegna”, mi sono imbattuto consultando la cronaca di Nuoro, nell’ennesimo articolo che racconta di genitori che non sanno cosa fare con la propria figliola che non ha la fortuna di essere normodotata e a volte neanche autosufficiente.
Alessandra, venuta al mondo nel 1984, per una patologia è come se avesse cinque anni, per di più essendo nata prematura, ha subito in incubatrice una terapia poco appropriata che l’ha privata anche della vista.
La “bambina” che ora ha ventiquattro anni, non vede e nenche parla, gioca in un box, prende ancora il ciuccio e ha ancora bisogno del pannolino. Per l’anagrafe e le istituzioni è una donna di 24 anni, mentre le sue condizioni psico-fisiche e le sue sembianze non la fanno apparire più grande di una bambina del quinto anno d’età.
Per fortuna nonostante le sue condizioni sente e capisce perfettamente.
Ora, non sono quì per raccontarvi la storia di Alessandra, perchè chi ha letto il quotidiano, oramai la conosce perfettamente, ma per denunciare purtroppo la mancanza di strutture e accorgimenti legislativi, che potrebbero senza ombra di dubbio migliorare la qualità della vita di figli e genitori colpiti da questi drammi.
La storia di questa “bambina” mi ha colpito molto, non solo perchè purtroppo anche io sono direttamente interessato, ma perchè con questi angioletti, non si può fare solo una questione di anagrafe. Posso essere d’accordo che asili, scuole e istituti, visti anche gli ulteriori tagli economici del Ministero della Pubblica Istruzione, siano costretti a dichiarare la non idoneità della struttura per “bambini” e ragazzi di questa categoria, ma non posso accettare che non esistano strutture apposite e idonee per accogliergli almeno nel periodo diurno.
L’alternativa che spesso viene indicata, è la convivenza e ricovero presso centri di riabilitazione psico-fisica che nella nostra realtà, sono adatti e solo attrezzati per pazienti adulti.
Così cari lettori, proprio come quando un sarto cuce gli ultimi bottoni dell’abito, vi presento la nuova immagine del nostro sito.
Spero sia di vostro gradimento, anche perchè desidero che per un pò, sia questa l’immagine che ztaramonte.it vuole dare ai visitatori.
In ogni caso, essendo umano e non un supereroe, potrei aver fatto ugualmente qualche errore, sfuggito ai miei test. Vi ricordo che tutto è disegnato ed ottimizzato per il Browser Firefox scaricabile gratuitamente al link che metterò alla fine.
Ciò non significa che con altri Browser non funzioni, è che tutto il lavoro è predefinito con Firefox, quindi alcune visualizzazioni non corrette non sono da addebitare al design del sito.
Posso anche consigliarvi di utilizzare questo browser in ogni caso, in quanto carica e gestiste le pagine web in generale molto più velocemente.
Aspetto le vostre opinioni, e naturalmente anche le vostre idee e pareri.
Il 27 ottobre 2008 alle ore 6:00 del mattino verrà spento il segnale analogico che per tanti anni, oltre 50, Rai Uno ha divulgato dalle antenne del monte Limbara facendolo entrare nelle case del nostro piccolo comune e gran parte di quelli circostanti. E’ solo l’inizio, perchè il giorno successivo anche le altre emittenti passeranno alla sola trasmissione digitale. Rai Tre, Canale 5, Italia 1, LA7, Cinquestelle, Videolina, Sardegna 1, Nova TV, Rete A, All Music, TCS, Teletirreno Sardegna, dal 28 ottobre 2008 saranno visibili solo a chi ha provveduto per tempo a dotarsi dell’apposito “decoder”, ancora acquisibile, per chi è in regola con il canone RAI, con il contributo statale di 50€ presso i rivenditori convenzionati.
Il passaggio, criticato da molti per i disagi che viene a creare, più decoder per più televisori in casa, doppi telecomandi, antenne forse da manutenzionare, ecc., proietta i teledipendenti in un mondo mediatico molto più ampio del precedente, con tanti canali nuovi in più, vedi Rai 4, BBC World, Rai Edu 1 e 2, Rai Gulp o Boing per i piccoli, ma apre anche alla PAY TV in modo semplice e devo dire anche conveniente, considerando che si può pagare anche solo ciò che si consuma e non obbligatoriamente canoni mensili.
Non mancherà neanche qualche difficoltà a chi già aveva sintonizzato tutte le frequenze sul proprio decoder, in quanto per uniformità isolana forse saremo costretti ad eseguire una nuova ricerca dei canali. Speriamo sia l’ultima volta, almeno per i canali già in trasmissione.
Per informazioni è comunque possibile chiamare il numero verde:
Call Center Consumatori
E’ attivo il numero verde 800.022.000 dal lunedì al sabato escluso giorni festivi, dalle ore 8:00 alle ore 20:00.
Austis è un comune sardo di circa 959 abitanti, situato all’esatto baricentro della Sardegna. Nato in epoca romana (Colonia Augusta) come punto di stazionamento lungo la strada che collegava Cagliari , allora Karalis, e Olbia passando per Fordongianus, allora Forum Traiani.
Il territorio si estende per circa 5.000 ettari di superficie e la zona è ricca di boschi con querce, sughere, lecci e macchia mediterranea. Posto all’altezza di circa 750 metri s.l.m., offre ai propri visitatori vari e ricchi paesaggi irripetibili.
La flora mediterranea ricca, varia e abbondante offre insieme all’elemento predominante che è la roccia granitica, una curiosa simbiosi con l’ambiente circostante, mentre le rocce lavorate dal tempo e dagli agenti atmosferici per millenni, lasciano spazio alla fantasia per l’interpretazione delle loro forme. Leggi tutto »
Il nostro piccolo paese può andare fiero, l’unico in Sardegna, di ospitare come Patrono, San Matteo Apostolo Evangelista.
Un’eredità religiosa lasciata nel corso della nostra storia medioevale dai Doria, la famiglia genovese che costruì il castello intorno al XIV secolo e del quale il Santo Evangelista era loro protettore. Lo testimonia lo stesso nome dato alla piazza dove a Genova risiede il loro antico palazzo e la chiesa di famiglia intitolata a San Matteo. Il corpo di San Matteo fu rinvenuto a Salerno nel 954, venne poi smarrito. Ritrovato un secolo dopo, il suo culto ha iniziato a diffondersi tra il 1075 e il 1085 per opera di Roberto il Guiscardo che aveva eretto in suo onore una basilica.
Quando nel 1448, dopo ripetuti tracolli militari i Doria abbandonarono la Sardegna, iniziò anche il declino della rocca, che passò nelle mani di diversi proprietari, perdendo via via l’antico prestigio. Quello che fu per tanti anni simbolo di potere politico e militare assunse (intorno al 1547) le vesti di chiesa parrocchiale, sorgendo probabilmente nell’area di sedime dove si suppone potesse esserci la cappella di San Matteo, intitolandola al santo stesso o forse anche in ricordo del suo antico proprietario (Matteo Doria).
In puro stile neoclassico, la chiesa attuale fu eretta in pietra vulcanica nel 1888, quando la popolazione cresciuta ai pendici del monte ritenne scomodo e pericoloso, specie nei periodi invernali, arrivare fin lassù per partecipare alle funzioni religiose.
L’interno è costruito a tre alte navate con due colonne e due pilastri per parte. La facciata presenta decorazioni, basamento e cornice perimetrale molto scura che contrasta visibilmente con il bianco quasi lucente delle superfici intonacate. La torre campanaria ha base quadrata che va rastremandosi nell’ultimo ratto a pianta ottagonale e realizzata con la stessa vulcanite della facciata; in sagrestia si conserva una tela con Santa Lucia del sassarese Antimonio Paglietti. Quest’anno i Fedales del 1957, continuando una nuova tradizione, in uso oramai da diversi anni, che i cinquantenni del precedente anno formino il comitato per i festeggiamenti del Patrono, si sono impegnati per organizzare nelle giornate del 20 e del 21 Settembre una tra le più importanti feste socio-religiose del nostro paese, naturalmente in ordine di importanza, tra quella del Corpus Domini e quella in onore della martire Santa Giusta.
Spero di non sembrare presuntuoso, se a nome di tutti i chiaramontesi, ringrazio tutte le persone che si sono avvicendate e che in futuro lo faranno per organizzare questi importanti momenti, segno di continuità delle nostre tradizioni e luogo di incontro per tutti i credenti e non credenti, che apprezzano se non altro i festeggiamenti civili.
Pubblichiamo il calendario predisposto dal Comitato dei Fedales 1957: Leggi tutto »
Il nostro concittadino prof. Gianni Marras, già professore di Musica nelle scuole medie inferiori e professore di Pedagogia e Psicologia nelle scuole superiori, ha raggiunto la difficile e ambita meta di dirigente scolastico. Ha preso servizio qualche giorno fa come prima sede a Pattada.
A lui e alla sua famiglia porgiamo vivissimi auguri di buon servizio nel campo così difficile della direzionedelle scuole. Le basi per l’inizio del corso di direttore scolastico prof. Gianni Marras le aveva poste con la laurea in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Sassari con una tesi su L’istruzione elementare a Chiaramonti dal 1860 al 1911 con la relazione del prof. Angelino Tedde. A questa meta è da aggiungere anche la specializzazione in Archeologia medievale del figlio Gianluigi con una tesi sulla rocca di Chiaramonti, dopo scrupolose ricognizioni su quanto di reperti restano dell’antico castello, edificato nel 1350.
Al giovane specializzato archeologo i nostri auguri di fecondo lavoro nell’ambito del sistema delle ville medievali del territorio di Chiaramonti.
Altra notizia di rilievo ci sembra la pubblicazione a cura di Laura Villa nostra concittadina di un saggio fotografico su personaggi ed eventi avvenuti in Chiaramonti tra Otto e Novecento. Peccato che le didascalie delle foto risultano talvolta inidonee, sicuramente per l’imperizia della redazione della casa editrice che ha stampato la pubblicazione. Sarebbe stato sufficiente prendere come esempio l’album fotografico storico inserito nella collana della Einaudi per evitare che le didascalie delle foto risultassero poco curate. Costava poco infatti indicare oltre il numero della foto, senza scriverci foto, anche il luogo in cui queste sono state scattate, l’anno della ripresa e il contenuto delle immagini, talvolta espresso in modo impacciato.
Rilevante e insolito il riferimento alla datazione di un ventennio( anni quaranta cinquanta). E’ già appena accettabile il riferimento ad un decennio, indicare un ventennio è davvero eccessivo. Questi richiami dovranno esservi utili per pubblicazioni dello stesso genere.
Ad ogni buon conto, con tutti i difetti, alla biblioteca sulla storia di Chiaramonti si è aggiunto un altro volume.
La festa degli emigrati, organizzata da Pro Loco Chiaramontese e Gruppo folk “Santu Mateu de Tzaramonte”, ha regalato due giornate intense di folklore, non solo tradizionale della terra sarda ma anche internazionale, ospitando grazie anche alla mediazione del Prof. Giovanni Soro, due gruppi provenienti da paesi lontani: l’Istituto di Danzas Argentinas e America Latina (IDAL) e il gruppo folkloristico di danze tradizionali della “Surindra Rajabhat University (SRRU) della Thailandia.
Gli appassionati della tradizioni folkloristiche, hanno potuto assaporarare in questo modo i balli latino americani del “Nuovo Mondo” ma anche le antiche e tradizionali danze del lontano e antico paese orientale.
L’Istituto di Danzas Argentinas e America Latina nel suo viaggio in Italia, è stato invitato a partecipare, con altri dieci paesi, al XV Certamen Musica e Danza del Mondo. Un totale di 22 persone in viaggio per l’Italia, tra alunni, insegnanti e genitori, oltre al cantautore Riojan Carlos Ferreira, che accompagnerà con la voce alcuni balli folkloristici.
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