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Chiaramonti ed il popolo Saharawi 10-11 Agosto 2013

Scritto da carlo moretti

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Settimana Santa, Messa in Cena Domini e “s’Incravamentu” – Pasqua 2009.

Scritto da carlo moretti

“…..«Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva …..”

Con la messa del giovedì Santo inizia il triduo della Passione di Cristo. Tutto inizia in una casa presa in affitto dai discepoli per celebrare la Pasqua ebraica, dove Gesù, sapendo che sarebbe stato tradito e la sua morte era prossima, istituisce l’Eucarestia  e da Maestro si mostra servo agli occhi dei suoi fedelissimi con la lavanda dei piedi.

E’ l’ultima volta che Gesù cena con i discepoli prima della resurrezione, distribuendo il pane dopo averlo spezzato e versando il vino in un calice anche questo sorseggiato da tutti, ci dice, che quelli sono il suo corpo e il suo sangue, segno che non ci avrebbe mai abbandonato e che Lui sarebbe stato pronto a morire ancora per noi.

Dalla casa di Gerusalemme ci spostiamo nel nostro paese, dove per tradizione la Settimana Santa viene preparata dalla Confraternita di Santa Croce e il giovedì prima della celebrazione della nascita dell’Eucarestia  il sacerdote  rievoca  la lavanda dei piedi con i dodici apostoli. Sono momenti suggestivi, profondi che preparano al significato del sacrificio del Figlio dell’Uomo.

La messa termina  col canto del “Tantum Ergo” che accompagna il Santissimo Sacramento in processione all’altare della reposizione preparato con gli ornamenti tradizionali dei “sepolcri”, germi di grano fatti germogliare al buio per conservare il loro colore immacolato. La funzione termina in silenzio.

Nello stesso silenzio si preparano le processioni, una parte dalla Chiesa di San Matteo e porterà la Croce, segno della passione e l’altra parte dalla Chiesa del Rosario con la Madonna Addolorata. Dopo aver compiuto in processione due percorsi diversi avviene l’ultimo incontro tra Gesù (la Croce) e sua Madre, prima della notte che vedrà il Cristo arrestato e condannato a morte.

Alla fine dell’incontro le due processioni tornano nelle rispettive Chiese di partenza.

Nella parrocchia dopo la processione ,viene simboleggiata con una veglia di preghiera, l’attesa dei discepoli al monte degli ulivi nel podere chiamato Getsémani, prima dell’arresto di Gesù. I riti si concludono con la preghiera comunitaria.

La mattina dopo, di buon ora, i discepoli della Confraternita  Santa Croce, accompagnano in processione per tutte le chiese presenti all’interno del paese, la Madonna Addolorata in cerca di Gesù (Sa Chiscas Mudas). In silenzio un manipolo di discepoli e di fedeli guidati dal parroco, segue la Madonna in cerca del Figlio arrestato la sera prima.

Simbolicamente lo ritrova in Parrocchia, dove viene innalzata la Croce per la crocifissione e vi viene collocata la statua del Cristo (s’Incravamentu). La funzione prevede una preparazione metticolosa da parte della Confraternita che ci proietta alla funzione serale, quella culminante, dove Gesù muore sulla Croce e i suoi discepoli Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea provvedono alla sua deposizione.

“….«Padre mio, se è possibile allontana da me questo calice di dolore! Però non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu». Poi tornò indietro, verso i suoi discepoli e li trovò addormentati. Allora disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà e pronta, ma la carne è debole». ……”

Per il servizio fotografico della Messa in Cena Domini e Processione, ringraziamo Giovanni Fenu che generosamente ha collaborato per la stesura della foto-Gallery. (Cliccare qui per accedervi)

Cliccando qui invece, potrete accedere alla foto-Gallery de Sas Chiscas Mudas e s’Incravamentu.

Settimana Santa, s’Iscravamentu (deposizione del Cristo dalla Croce – Pasqua 2009)

Scritto da carlo moretti

“…..Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto….. E Lui al mondo rispose: «Padre perdonali perché non sanno quello che fanno..». …..”

La suggestione al quale richiamano i riti della Settimana Santa nel nostro paese, sono sempre emozioni nuove che si rinnovano di anno in anno. Ieri sera la deposizione (s’Iscravamentu), svolto all’interno della funzione liturgica, è stato arricchito dalla presenza dei numerosi giovani, già intervenuti per la via Crucis. La presenza delle pie donne ai piedi della Croce e del Cristo morto, i soldati romani a vegliare sull’operato dei discepoli, ha  regalato emozioni come  mai mi era capitato di provare e personalmente penso anche ai presenti.

I cori, de sos Apostulos e Parrocchiale, diretti dal M° Salvatore Moraccini, hanno animato con i canti liturgici e lamentosi di perdono, tutta la funzione officiata dal don Virgilio Businco e da Mons. Antonio Loriga.

Questo rito antico, ricevuto con molta probabilità dalla presenza dei catalani ad Alghero, prevede che il predicatore spieghi e racconti al popolo i momenti più importanti della deposizione a opera dei discepoli Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea. Quest’anno Mons. Loriga ha introdotto s’Iscravamentu in lingua sarda, con i versi dello scrittore, sacerdote e teologo Pietro Casu, autore già noto per il brano “In sa notte profunda” cantato dal Coro Parrocchiale.

E così, leggendo i versi dello scrittore di Berchidda, traduttore tra l’altro della DIvina Commedia in lingua sarda, che Mons. Loriga ha guidato i gesti di Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea che secondo un’antica rappresentazione hanno estratto i chiodi conficcati nelle mani e i piedi del Cristo giungendo così alla deposizione.

Una sacra rappresentazione all’interno della funzione liturgica, non pagana ma ben integrata con la sacralità dei gesti, come il bacio ai piedi del Cristo e del legno della Croce ormai spoglia. Al termine di questo atto di pietà da parte del popolo, Gesù viene adagiato sul lettino di fiori preparato con cura dalle donne che si prodigano nella Settimana Santa nei preparativi della Parrocchia.

Gli stessi fiori (romagliettes), distribuiti alla fine della processione,  che i giovani un tempo utilizzavano il sabato notte dopo la veglia pasquale per manifestare il loro amore alle innamorate, oppure paglia se queste fossero delle ragazze troppo vanitose e superbe (oggi i ragazzi direbbero: acide).

Al termine della funzione liturgica, ha inizio la processione del Cristo morto seguito dalla Madonna Addolorata, e qui mi sono emozionato a vedere per la prima volta uno scenario quasi completo nel nostro corteo, le pie donne che accompagnano il feretro di Gesù e i romani quasi a verificare che tutto si svolga senza gli imbrogli temuti dai Farisei, cioè che il Cristo venisse trafugato nella notte dai discepoli per far credere alla gente che fosse veramente Risorto.

A vedere Gesù nel suo lettino non ho potuto fare a meno di pensare al dolore e alla sofferenza dei nostri fratelli in Abruzzo che hanno veramente vissuto un venerdì di passione, per loro non sarà solo una Settimana Santa di travagli e disperazione. Penso a tutti quelli che non hanno più niente, hanno perso i loro cari o gli amici più intimi, penso a quelle bare bianche…. Auguro a tutti che la Resurrezione di Cristo, sia per loro motivo di rinascita e speranza, perché è vero che il passato non si può cancellare, ma siamo sicuri che il futuro è nostro e dei nostri figli.

“…..Nella Bibbia Dio pone domande, solleva interrogativi, stimola la libertà e la scelta dell’uomo. Fin dalle prime pagine della Genesi, il “Dove sei?” di Dio raggiunge l’uomo liberandolo dalla vergogna in cui si è rannicchiato dopo il primo peccato. Allo stesso modo, nel cuore del mistero pasquale, quel “Donna, perché piangi?” asciuga le lacrime di una comunità smarrita, restituendo ai discepoli la speranza e la fiducia. ……”

Cliccando qui è possibile visualizzare la foto Gallery dell’intera funzione, ringrazio ancora Giovanni Fenu per aver concesso la publicazione delle sue foto che hanno permesso di vedere s’Iscravamentu da diverse angolazioni.

Ajo a Chiaramonti 2011, domenica 22 maggio.

Scritto da carlo moretti

I fedales del ’59 festeggiano il Patrono San Matteo.

Scritto da carlo moretti

Quest’anno gli oneri e i doveri per i festeggiamenti in onore di San Matteo, Patrono di Chiaramonti e della Guardia di Finanza, sono dei fedales del ’59, che hanno redatto il programma per una festa all’insegna dei tempi dei nostri padri, ma anche con l’attenzione dovuta verso i ragazzi che hanno gusti diversi in materia musicale. Si cerca di accontentare tutti, ma purtroppo  gli scontenti ci sono sempre e purtroppo, duole rimarcarlo, sono solitamente gli stessi che quasi mai hanno voluto prendersi la responsabilità di organizzare un qualunque evento nel nostro paese.

I festeggiamenti civili spazieranno quindi dalla musica giovane del promettente gruppo degli “Almamediterranea”, passando per la tradizionale poesia estemporanea del nostro famoso compaesano “Juanne Seu” e concludendo la terza serata con una commedia in “limba” della compagnia teatrale “SA CUVVA” di Ossi.

E con piacere che pubblico la locandina inviatami dal comitato per i festeggiamenti religiosi e civili in onore di San Matteo Apostolo:

COMITATO FEDALES 1959

PROGRAMMA FESTEGGIAMENTI SAN MATTEO APOSTOLO:

FESTEGGIAMENTI CON RITO RELIGIOSO

Da DOMENICA 12 a LUNEDI’ 20 Settembre 2010

- Ore 18.00: Novena di San Matteo nella Chiesa parrocchiale

DOMENICA 19 Settembre 2010

- Ore 18.00: Novena e Santa Messa al Castello dei Doria, accompagnata dal coro femminile della parrocchia di Chiaramonti.

- Processione con fiaccolata e rientro in parrocchia.

LUNEDI’ 20 Settembre 2010

- Ore 18.00: Vespri e Santa Messa nella Chiesa parrocchiale

MARTEDI’ 21 Settembre 2010

- Ore 09.00: Santa Messa

- Ore 17.30: Santa Messa Solenne concelebrata dal Parroco Don Virgilio e da Don Francesco Soddu, cantata dal “Coro Tzaramonte”

- Processione con il Santo Patrono per le vie del paese accompagnata dalla “Banda musicale di Villanova Monteleone”, dal “Gruppo Apostoli – Confraternita di Santa Croce”, dal “Coro Tzaramonte”, dal “Gruppo dei Cavalieri” e da gruppi in costume tradizionale.

FESTEGGIAMENTI CIVILI IN PIAZZA COSTITUZIONE

DOMENICA 19 SETTEMBRE 2010

Ore 16.00 Torneo di “murra” nel cortile del Centro Sociale, in collaborazione con la S.C. Chiaramonti

Ore 21.00 Concerto del gruppo musicale ALMAMEDITERRANEA (BREVE BIOGRAFIA DEL GRUPPO, clicca qui)

LUNEDI’ 20 SETTEMBRE 2010

Ore 21.00 Serata di poesia sarda “PREMIU SANTU MATEU”

« IN AMMENTU DE GIUANNE SEU »

Con la partecipazione dei poeti : CARTA – ZIZI – MASALA – AGUS – LADU – MUREDDU – DONAERA – SCANU – FARINA – PORCU – USAI – SANNA – FURRIJA e NIEDDU accompagnati dal tenore “MURALES” di Orgosolo

Ospite d’onore ANTONIO PAZZOLA

Relazioni sulla figura poetica di Giuanne Seu da parte di:

Prof. Salvatore Patatu e Prof. Paolo Pillonca.

MARTEDI’ 21 settembre 2010

Ore 21.00 Commedia in limba “S’ISTRANZU” della compagnia teatrale SA CUVVA (chi lo desidera, cliccando qui, può leggere la trama della commedia e conoscere la compagnia).

Nuovo programma festeggiamenti civili per Santa Giusta

Scritto da carlo moretti

Sperando che stavolta il tempo non faccia le bizze, sabato 12 giugno il Comitato  per i festeggiamenti in onore di Santa Giusta, darà luogo agli eventi che riguardano i festeggiamenti civili.

Sarà quindi la volta del pranzo a base di pecora, e degli intrattenimenti musicali rinviati per il maltempo.

Questo il nuovo programma:

12 GIUGNO – Loc. SANTA GIUSTA
ORE 13:00 Pranzo a base di pasta e pecora. In seguito intrattenimento musicale, giochi per adulti e bambini e esibizione di parapendio organizzata dall’Associazione “I Grifoni”.
ORE 18:00 Messa solenne in onore di Santa Giusta.
ORE 19:00 Esibizione dei cantatori Franco Denanni, Gianni Denanni, Francesco Manchia e Emanuele Bazzoni. Alla chitarra Bruno Maludrottu e alla fisarmonica Graziano Caddeo.

19 GIUGNO – P.zza REPUBBLICA
ORE 22:00 CAROVANA FOLK in concerto.

20 GIUGNO – P.zza REPUBBLICA
ORE 22:00 CARLA DENULE e SARDINIA REMIX in concerto.

Buon divertimento.

Festa in onore di Santa Giusta 2010

Scritto da carlo moretti

Chiaramonti si prepara nei prossimi giorni, a rinnovare il voto a Santa Giusta Patrona degli automobilisti che si svolgerà come sempre proprio alla vigilia dell’Ascensione.

Il comitato 2010 composto completamente da giovani ragazzi, dimostrano come ogni anno impegno per festeggiare una delle icone religiose chiaramontesi, al quale i cittadini sono più devoti.

E non è poco il lavoro che svolgono per i preparativi che tradizionalmente  dovranno affrontare con la preziosa collaborazione della Proloco di Chiaramonti.

Prima di proporvi il programma dei festeggiamenti, vi segnalo due link relativi ad articoli precedentemente pubblicati nel nostro sito, uno riguarda la storia di Santa Giusta, mentre l’altro riiguarda un simpatico racconto della festa della Santa ambientata all’incirca alla fine dell’800 o al più tardi agli inizi del secolo scorso:

Storia di Santa Giusta

Andende a Santa Giusta di Giorgio Addis

  • Programma festeggiamenti

12-13-14 Maggio:

Triduo in onore di Santa Giusta nella chiesa campestre della santa.

Sabato 15 Maggio:

ore 11:00 – S. Messa solenne in onore di Santa Giusta

ore 13:00 – Pranzo a base di pasta e carne di pecora, in seguito intrattenimeto con giochi per adulti, bambini ed esibizione di parapendio organizzata dall’Associazione i Grifoni

ore 18:00 – S. Messa animata dal Coro Parrocchiale,  a seguire corteo automobilistico con il simulacro della santa verso la Chiesa Parrocchiale di San Matteo.

ore 22:00 – Carla Denule e Sardinia remix in concerto

Domenica 16 Maggio:

ore 8:30 – S.Messa nella Parrocchia di S.Matteo

ore 10:30 – Partenza del corteo automobilistico con il simulacro della santa verso la chiesetta campestre di Santa Giusta dove alle ore 11:00 sarà celebrata la Santa Messa animata dal “Coro de Tzaramonte”

ore 18:00 – S. Messa nella chiesa di Santa Giusta

ore 22:00 -Carovana Folk in concerto

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