Scritto da carlo moretti
Fra pochi giorni il Coro de Tzaramonte preparerà i propri bagagli per ripartire. Stavolta la trasferta si svolgerà nei Paesi Bassi (Olanda), ospiti di alcuni amici del Badhoevedorp nei pressi di Amsterdam. E’ molto bello e cordiale, il rapporto amichevole che si è instaurato con loro che oltretutto, hanno scelto di acquistare e ristrutturare alcune case del centro storico di Chiaramonti dove appena possono, vengono a passare gran parte delle loro vacanze e manifestare tutto il loro amore per la nostra amata isola mediterranea.
Con grande piacere noi li ringraziamo per l’opportunità che offrono al nostro gruppo corale e di come si sono e si stanno adoperando per organizzare l’evento, in particolare Thomas Kwakernaat, che in questo ultimo periodo ci è stato molto vicino per l’organizzazione dell’evento e Willemijn Advokaat van Scheppingen insieme alle sue care amiche ed amici.
Ringraziamo anche tutti gli sponsor che hanno aderito all’iniziativa e che permettono il nostro soggiorno in Olanda ( http://www.corodetzaramonte.nl/sponsors/ ).
Per dovere di cronaca, vi indichiamo i principali appuntamenti durante il nostro tour:
Anche se distanti vi aspettiamo numerosi.
Saludos dae su Coro ‘e Tzaramonte.
Scritto da carlo moretti
“…..«Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva …..”
Con la messa del giovedì Santo inizia il triduo della Passione di Cristo. Tutto inizia in una casa presa in affitto dai discepoli per celebrare la Pasqua ebraica, dove Gesù, sapendo che sarebbe stato tradito e la sua morte era prossima, istituisce l’Eucarestia e da Maestro si mostra servo agli occhi dei suoi fedelissimi con la lavanda dei piedi.
E’ l’ultima volta che Gesù cena con i discepoli prima della resurrezione, distribuendo il pane dopo averlo spezzato e versando il vino in un calice anche questo sorseggiato da tutti, ci dice, che quelli sono il suo corpo e il suo sangue, segno che non ci avrebbe mai abbandonato e che Lui sarebbe stato pronto a morire ancora per noi.
Dalla casa di Gerusalemme ci spostiamo nel nostro paese, dove per tradizione la Settimana Santa viene preparata dalla Confraternita di Santa Croce e il giovedì prima della celebrazione della nascita dell’Eucarestia il sacerdote rievoca la lavanda dei piedi con i dodici apostoli. Sono momenti suggestivi, profondi che preparano al significato del sacrificio del Figlio dell’Uomo.
La messa termina col canto del “Tantum Ergo” che accompagna il Santissimo Sacramento in processione all’altare della reposizione preparato con gli ornamenti tradizionali dei “sepolcri”, germi di grano fatti germogliare al buio per conservare il loro colore immacolato. La funzione termina in silenzio.
Nello stesso silenzio si preparano le processioni, una parte dalla Chiesa di San Matteo e porterà la Croce, segno della passione e l’altra parte dalla Chiesa del Rosario con la Madonna Addolorata. Dopo aver compiuto in processione due percorsi diversi avviene l’ultimo incontro tra Gesù (la Croce) e sua Madre, prima della notte che vedrà il Cristo arrestato e condannato a morte.
Alla fine dell’incontro le due processioni tornano nelle rispettive Chiese di partenza.
Nella parrocchia dopo la processione ,viene simboleggiata con una veglia di preghiera, l’attesa dei discepoli al monte degli ulivi nel podere chiamato Getsémani, prima dell’arresto di Gesù. I riti si concludono con la preghiera comunitaria.
La mattina dopo, di buon ora, i discepoli della Confraternita Santa Croce, accompagnano in processione per tutte le chiese presenti all’interno del paese, la Madonna Addolorata in cerca di Gesù (Sa Chiscas Mudas). In silenzio un manipolo di discepoli e di fedeli guidati dal parroco, segue la Madonna in cerca del Figlio arrestato la sera prima.
Simbolicamente lo ritrova in Parrocchia, dove viene innalzata la Croce per la crocifissione e vi viene collocata la statua del Cristo (s’Incravamentu). La funzione prevede una preparazione metticolosa da parte della Confraternita che ci proietta alla funzione serale, quella culminante, dove Gesù muore sulla Croce e i suoi discepoli Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea provvedono alla sua deposizione.
“….«Padre mio, se è possibile allontana da me questo calice di dolore! Però non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu». Poi tornò indietro, verso i suoi discepoli e li trovò addormentati. Allora disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà e pronta, ma la carne è debole». ……”
Per il servizio fotografico della Messa in Cena Domini e Processione, ringraziamo Giovanni Fenu che generosamente ha collaborato per la stesura della foto-Gallery. (Cliccare qui per accedervi)
Cliccando qui invece, potrete accedere alla foto-Gallery de Sas Chiscas Mudas e s’Incravamentu.
Scritto da carlo moretti
“…..Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto….. E Lui al mondo rispose: «Padre perdonali perché non sanno quello che fanno..». …..”
La suggestione al quale richiamano i riti della Settimana Santa nel nostro paese, sono sempre emozioni nuove che si rinnovano di anno in anno. Ieri sera la deposizione (s’Iscravamentu), svolto all’interno della funzione liturgica, è stato arricchito dalla presenza dei numerosi giovani, già intervenuti per la via Crucis. La presenza delle pie donne ai piedi della Croce e del Cristo morto, i soldati romani a vegliare sull’operato dei discepoli, ha regalato emozioni come mai mi era capitato di provare e personalmente penso anche ai presenti.
I cori, de sos Apostulos e Parrocchiale, diretti dal M° Salvatore Moraccini, hanno animato con i canti liturgici e lamentosi di perdono, tutta la funzione officiata dal don Virgilio Businco e da Mons. Antonio Loriga.
Questo rito antico, ricevuto con molta probabilità dalla presenza dei catalani ad Alghero, prevede che il predicatore spieghi e racconti al popolo i momenti più importanti della deposizione a opera dei discepoli Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea. Quest’anno Mons. Loriga ha introdotto s’Iscravamentu in lingua sarda, con i versi dello scrittore, sacerdote e teologo Pietro Casu, autore già noto per il brano “In sa notte profunda” cantato dal Coro Parrocchiale.
E così, leggendo i versi dello scrittore di Berchidda, traduttore tra l’altro della DIvina Commedia in lingua sarda, che Mons. Loriga ha guidato i gesti di Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea che secondo un’antica rappresentazione hanno estratto i chiodi conficcati nelle mani e i piedi del Cristo giungendo così alla deposizione.
Una sacra rappresentazione all’interno della funzione liturgica, non pagana ma ben integrata con la sacralità dei gesti, come il bacio ai piedi del Cristo e del legno della Croce ormai spoglia. Al termine di questo atto di pietà da parte del popolo, Gesù viene adagiato sul lettino di fiori preparato con cura dalle donne che si prodigano nella Settimana Santa nei preparativi della Parrocchia.
Gli stessi fiori (romagliettes), distribuiti alla fine della processione, che i giovani un tempo utilizzavano il sabato notte dopo la veglia pasquale per manifestare il loro amore alle innamorate, oppure paglia se queste fossero delle ragazze troppo vanitose e superbe (oggi i ragazzi direbbero: acide).
Al termine della funzione liturgica, ha inizio la processione del Cristo morto seguito dalla Madonna Addolorata, e qui mi sono emozionato a vedere per la prima volta uno scenario quasi completo nel nostro corteo, le pie donne che accompagnano il feretro di Gesù e i romani quasi a verificare che tutto si svolga senza gli imbrogli temuti dai Farisei, cioè che il Cristo venisse trafugato nella notte dai discepoli per far credere alla gente che fosse veramente Risorto.
A vedere Gesù nel suo lettino non ho potuto fare a meno di pensare al dolore e alla sofferenza dei nostri fratelli in Abruzzo che hanno veramente vissuto un venerdì di passione, per loro non sarà solo una Settimana Santa di travagli e disperazione. Penso a tutti quelli che non hanno più niente, hanno perso i loro cari o gli amici più intimi, penso a quelle bare bianche…. Auguro a tutti che la Resurrezione di Cristo, sia per loro motivo di rinascita e speranza, perché è vero che il passato non si può cancellare, ma siamo sicuri che il futuro è nostro e dei nostri figli.
“…..Nella Bibbia Dio pone domande, solleva interrogativi, stimola la libertà e la scelta dell’uomo. Fin dalle prime pagine della Genesi, il “Dove sei?” di Dio raggiunge l’uomo liberandolo dalla vergogna in cui si è rannicchiato dopo il primo peccato. Allo stesso modo, nel cuore del mistero pasquale, quel “Donna, perché piangi?” asciuga le lacrime di una comunità smarrita, restituendo ai discepoli la speranza e la fiducia. ……”
Cliccando qui è possibile visualizzare la foto Gallery dell’intera funzione, ringrazio ancora Giovanni Fenu per aver concesso la publicazione delle sue foto che hanno permesso di vedere s’Iscravamentu da diverse angolazioni.
Scritto da carlo moretti
Quest’anno gli oneri e i doveri per i festeggiamenti in onore di San Matteo, Patrono di Chiaramonti e della Guardia di Finanza, sono dei fedales del ’59, che hanno redatto il programma per una festa all’insegna dei tempi dei nostri padri, ma anche con l’attenzione dovuta verso i ragazzi che hanno gusti diversi in materia musicale. Si cerca di accontentare tutti, ma purtroppo gli scontenti ci sono sempre e purtroppo, duole rimarcarlo, sono solitamente gli stessi che quasi mai hanno voluto prendersi la responsabilità di organizzare un qualunque evento nel nostro paese.
I festeggiamenti civili spazieranno quindi dalla musica giovane del promettente gruppo degli “Almamediterranea”, passando per la tradizionale poesia estemporanea del nostro famoso compaesano “Juanne Seu” e concludendo la terza serata con una commedia in “limba” della compagnia teatrale “SA CUVVA” di Ossi.
E con piacere che pubblico la locandina inviatami dal comitato per i festeggiamenti religiosi e civili in onore di San Matteo Apostolo:
COMITATO FEDALES 1959
PROGRAMMA FESTEGGIAMENTI SAN MATTEO APOSTOLO:
FESTEGGIAMENTI CON RITO RELIGIOSO
Da DOMENICA 12 a LUNEDI’ 20 Settembre 2010
- Ore 18.00: Novena di San Matteo nella Chiesa parrocchiale
DOMENICA 19 Settembre 2010
- Ore 18.00: Novena e Santa Messa al Castello dei Doria, accompagnata dal coro femminile della parrocchia di Chiaramonti.
- Processione con fiaccolata e rientro in parrocchia.
LUNEDI’ 20 Settembre 2010
- Ore 18.00: Vespri e Santa Messa nella Chiesa parrocchiale
MARTEDI’ 21 Settembre 2010
- Ore 09.00: Santa Messa
- Ore 17.30: Santa Messa Solenne concelebrata dal Parroco Don Virgilio e da Don Francesco Soddu, cantata dal “Coro Tzaramonte”
- Processione con il Santo Patrono per le vie del paese accompagnata dalla “Banda musicale di Villanova Monteleone”, dal “Gruppo Apostoli – Confraternita di Santa Croce”, dal “Coro Tzaramonte”, dal “Gruppo dei Cavalieri” e da gruppi in costume tradizionale.
FESTEGGIAMENTI CIVILI IN PIAZZA COSTITUZIONE
DOMENICA 19 SETTEMBRE 2010
Ore 16.00 Torneo di “murra” nel cortile del Centro Sociale, in collaborazione con la S.C. Chiaramonti
Ore 21.00 Concerto del gruppo musicale ALMAMEDITERRANEA (BREVE BIOGRAFIA DEL GRUPPO, clicca qui)
LUNEDI’ 20 SETTEMBRE 2010
Ore 21.00 Serata di poesia sarda “PREMIU SANTU MATEU”
« IN AMMENTU DE GIUANNE SEU »
Con la partecipazione dei poeti : CARTA – ZIZI – MASALA – AGUS – LADU – MUREDDU – DONAERA – SCANU – FARINA – PORCU – USAI – SANNA – FURRIJA e NIEDDU accompagnati dal tenore “MURALES” di Orgosolo
Ospite d’onore ANTONIO PAZZOLA
Relazioni sulla figura poetica di Giuanne Seu da parte di:
Prof. Salvatore Patatu e Prof. Paolo Pillonca.
MARTEDI’ 21 settembre 2010
Scritto da carlo moretti
Ogni anno come ordina il calendario, la festa dedicata al patrono San Matteo, chiude tutte le feste estive iniziate con la festa campestre in onore di Santa Giusta.
Come ogni festa patronale che si rispetti, è indispensabile garantire il comitato per l’organizzazione dei festeggiamenti; quest’anno saranno i “Fedales” della classe 1958 ad accollarsi l’onere. Sono infatti diversi anni che la classe, anagraficamente parlando, arrivata al mezzo secolo di vita nell’anno precedente, si preoccupa di organizzare i festeggiamenti del patrono, una formula suggerita dall’ex parroco don Costantino Poddighe per via dell’assenza di comitati proprio per il festeggiamento del patrono.
Una cosa insolita, in quanto in tutti i luoghi la festa religiosa più importante dopo il “Corpus Domini” è appunto quella patronale e noi chiaramontesi tra l’altro, dovremo anche essere fieri di avere una parrocchia unica nella Sardegna; ci sono infatti altre chiese nell’isola titolate a San Matteo Apostolo Evangelista, ma solo a Chiaramonti San Matteo per così dire, la fa da Patrono.
Matteo, di professione esattore delle tasse, fu chiamato da Cristo ad essere uno dei dodici apostoli; la tradizione cristiana fin dal 200 lo ritiene anche uno dei quattro evangelisti, a lui si dovrebbe quindi la redazione dell’omonimo Vangelo in cui lo stesso viene chiamato anche Levi o il pubblicano. Viene raffigurato anziano e barbuto, ha come emblema un angelo che lo ispira o gli guida la mano mentre scrive il Vangelo. Spesso ha accanto una spada simbolo del suo martirio. Matteo non va confuso con l’apostolo quasi omonimo Mattia.
Levi, in quanto pubblicano, era membro di una delle categorie più odiate dal popolo ebraico. In effetti a quell’epoca gli esattori delle tasse pagavano in anticipo all’erario romano le tasse del popolo e poi si rifacevano come usurai tartassando la gente. I sacerdoti, per rispettare il 1° comandamento, vietavano al popolo ebraico di maneggiare le monete romane che portavano l’immagine dell’imperatore. I pubblicani erano quindi accusati di essere peccatori perché veneravano l’imperatore. Matteo è il patrono di banchieri, bancari, doganieri, guardie di finanza, cambiavalute, ragionieri, contabili ed esattori.
Gesù passò vicino a Levi e gli disse semplicemente Seguimi (Marco 2,14). E Matteo, alzatosi, lo seguì. Immediatamente Matteo tenne un banchetto a cui invitò, oltre a Gesù, un gran numero di pubblicani e altri pubblici peccatori.
Il nome Matteo, con il quale Levi è pure chiamato, vuol dire Dono di Dio. Alcuni suppongono che abbia cambiato il nome come una forma tipica dell’epoca, per indicare il cambiamento di vita (cf. Simone, poi Pietro, o Saulo, poi Paolo).
Secondo la tradizione della chiesa cattolica, Matteo è l’autore del primo vangelo ed è testimone oculare degli eventi raccontati.
Secondo alcune tradizioni, Matteo sarebbe morto in Etiopia. Le sue reliquie sarebbero state portate in Campania, nella Diocesi di Capaccio. Ritrovate sotto i Longobardi furono portate il 6 maggio 954 a Salerno, dove sono attualmente conservate nella cripta della cattedrale.
San Matteo è protettore della Guardia di Finanza.
FESTEGGIAMENTI RELIGIOSI:
- dal 12 al 20 settembre, ore 18.00: Novena e Santa Messa
- 18 settembre, ore 19.00: Celebrazione della Penitenza
ore 8.30 : Santa Messa in parrocchia
ore 18.30 : Santa Messa al castello con fiaccolata , animata dal coro parrocchiale
- 21 settembre, (Solennità di San Matteo)
ore 8.30 : Santa Messa
ore 17.30 : Santa Messa presieduta da Don Sandro Piga, parroco di Nulvi e animata dal “Coro degli apostoli”
a seguire: processione per le vie del paese, con la partecipazione dei cavalieri a cavallo, del gruppo folk “Santu Matteu” e della banda musicale “Citta di Ploaghe”
FESTEGGIAMENTI CIVILI:
ore 17.30 : triangolare di calcio a undici “Trofeo San Matteo”, presso il campo sportivo comunale “Paris de Cunventu“. Parteciperanno: S.C. Chiaramonti – G.S. Laerru – Andrea Doria (con la collaborazione della Società Calcistica Chiaramonti)
a partire dalle ore 16.00, presso il castello dei Doria: Commemorazione “Bainzu Cossiga”, nel bicentenario della nascita del poeta chiaramontese.
a seguire: Premiazione della Prima edizione de Su Premiu de Poesia in Limba Sarda “Santu Matteu” – sezione poesia sarda e canto, con la partecipazione dei cantatori Gianni e Cesare Denanni e del chitarrista Salvatore Cossu.
ore 10.00 : Torneo di Morra , presso i locali dell’ex scuola media
ore 21.30 : Serata musicale con il gruppo CIAK, SI BALLA
ore 21.30 : Il grande varietà regionale con lo spettacolo
“INCANTOS” con GIULIANO MARONGIU
nel corso della serata, si procederà alla premiazione dei vincitori dei vari tornei
Scritto da carlo moretti
Come ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, Chiaramonti festeggia uno dei Santi al quale siamo più devoti: Santa Giusta Patrona degli automobilisti.
Quest’anno il comitato è composto dai fedales della classe 1968, che hanno voluto impegnarsi per la riuscita dei festeggiamenti con il raggiungimento dei loro “primi” quarant’anni.
Mi scuso personalmente con il comitato e i nostri lettori, se pubblico in ritardo il programma dei festeggiamenti, ma la manifestazione in Belgio ha portato via molto spazio nel nostro sito.
Sabato 23 Maggio:
ore 11:00 – S. Messa nella chiesa campestre di Santa Giusta
ore 18:00 – S. Messa animata dal Coro Parrocchiale, a segiire corteo automobilistico
Domenica 24 Maggio:
ore 8:30 – S.Messa nella Parrocchia di S.Matteo
ore 10:30 – Partenza del corteo vs chiesetta campestre di Santa Giusta
ore 11:00 – S. Messa animata dal Coro “Sos Apostulos” di Chiaramonti
ore 18:00 – S. Messa
Sabato 23 Maggio:
ore 13:00 – Pranzo per tutti offerto dal Comitato
ore 16:00 – Aero Club “I Grifoni”, esibizione di parapendio con possibilità prova di volo in biposto
ore 22:00 – Musica dal vivo con Fabietto
ore 22:30 – Maria Luisa Congiu in concerto
Domenica 24 Maggio:
ore 17:00 – 1° Triangolare di Calcio a 11Cat. Mini (Chiaramonti – Sedini – Ossese)
ore 22:00 – Lucianu Pigliaru in concerto
Scritto da carlo moretti
Sono state tre giornate dure per la delegazione chiaramontese arrivata in Belgio lo scorso giovedì 14 e guidata dalla Pro Loco di Chiaramonti, costretta a rivedere i programmi in corso d’opera per alcune problematiche logistiche e d’organizzazione.
Anche questa volta l’abile presidente Sandro Unali ha saputo risolvere e districarsi fra le varie difficoltà sopraggiunte al momento. Per questo i circa 130 partecipanti hanno ringraziato anche il comitato della Pro Loco che ha lavorato per tre giorni quasi incessantemente.
La prima sera dopo l’arrivo all’aeroporto di Charleroi (Bruxelles), siamo stati accompagnati per la consegna degli alloggi con dei servizi di navetta messi a disposizione dai circoli “Sardi del Borinage” e “Su Nuraghe” di Flenu, a seguire siamo stati ospiti, come avrete potuto osservare dalle foto che ho inserito dal Belgio stesso, nel circolo “Sardi del Borinage”, presidente il nostro compaesano Carlo Murgia, per la prima cena conviviale preparata dalle cordiali signore del “Borinage”, non prima d’aver consumato un ampio aperitivo al bar del circolo stesso.
Dopo una mattinata libera passata a visitare Mons, (non è stato possibile visitare Bruges o Bruxelless per via dell’agitazione dei sindacati dei trasporti locali), nel pomeriggio del venerdì ci siamo spostati a Flenu per commemorare con una messa i defunti chiaramontesi morti in terra belga ed in particolare Pietro canu e Giuseppe Caccioni. La messa concelebrata con il parroco di Flenu dal nostro don Virgilio Businco, è stata animata con i canti del coro parrocchiale e del coro “Sos Apostulos”. Per l’occasione siamo stati raggiunti da una delegazione dell’amministrazione del Comune di Chiaramonti capeggiata dal Sindaco Giancarlo Cossu. La cena, anche qui dopo un abbondante aperitivo presso il bar del circolo, è stata preparata dal comitato della Pro Loco e servita nel salone del circolo “Su Nuraghe” presieduto da un’altro nostro compaesano, Ottavio Soddu.
Una bella giornata di sole, accompagnata senza mai mancare durante tutto il nostro soggiorno in Belgio da momenti di pioggia repentina e schiarite, ha caratterizzato la giornata di sabato 16, dove la Pro Loco, i Cori, il Gruppo folk Santu Mateu e il cantante Franco Sechi secondo il programma prestabilito si sono esibiti, ognuno nelle proprie specialità nell’ampio capannone mobile, montato in un immenso parco verde per la festa dell’Esercito Italiano alla base NATO di Maisieres.
La Pro Loco con i cuochi oramai veterani in manifestazioni di questo tipo, hanno preparato numerosi pasti distribuiti con un veloce self service, a base di pasta nel sugo di pecora (ciccioneddos), pecora in umido, pane (spianata sarda) e bibita, riscuotendo un ampio gradimento dei presenti.
In base alla scaletta predisposta, sia al mattino che al pomeriggio si sono alternati nell’ampio palco i gruppi (cori e balletto) e il cantante Franco Sechi. Tutti hanno riscosso scoscianti applausi.
Non molto lontano, fra gli stands delle varie regioni italiane presenti alla manifestazione, lo stands per la Sardegna preparato dalla Pro Loco ha riscosso un discreto successo vendendo molte delle specialità arrivate con noi dall’isola, come formaggio, vini e salumi. Una giornata da incorniciare del nostro soggiorno in Belgio. Nel tardo pomeriggio, prima della conclusione della manifestazione, il Coro Sos Apostulos ha visitato alcuni degli stands soffermandosi a cantare alcune canzoni del proprio repertorio riscuotendo ancora una calorosa approvazione dei presenti.
Nella mattinata , il presidente della provincia di Sassari Alessandra Giudici, il sindaco Giancarlo Cossu, il vicesindaco Giuseppe Michienzi e il consigliere Marcello Brundu hanno incontrato il sindaco di Mons, il presidente delle provincia di Hainaut e il comandante della base N.A.T.O. .
La serata del sabato si è conclusa nel complesso minerario abbandonato “Site du Levant” dove il circolo “Su Nuraghe” di Flenu ha offerto la cena comunitaria a tutti i partecipanti all’avventura chiaramontese in Belgio.
Il mattino della domenica, ha visto protagonisti i due cori nella cattedrale di Mons, dove alla presenza della delegazione rappresentante l’amministrazione di Chiaramonti e del presidente della provincia di Sassari accompagnata dal direttore generale Ezio Schintu, il nostro parroco don Virgilio Businco, ha concelebrato con il parroco della cattedrale, una messa solenne animata quasi interamente dal coro Parrocchiale, dal coro “Sos Apostulos” e dal repertorio in lingua sarda. A colorare la celebrazione, una rappresentanza in costume del Gruppo folk Santu Mateu de Tzaramonte.
Al termine della funzione, i presenti si sono trasferiti tutti nel complesso minerario “Site du Levant” ,dove la Pro Loco ha organizzato una grande festa per tutti gli emigrati arrivati persino dalla vicina Francia.
Nelle cucine adiacenti al grande salone che un tempo era adibito ad officina, i cuochi della Pro Loco non senza difficoltà dovute a piccole problematiche, hanno dato prova della loro abilità, preparando circa 700 pasti e distribuendoli ai presenti con l’aiuto dei Coristi e dei componenti del Gruppo folk. I presenti hanno apprezzato il pasto preparato con i prodotti arrivati dalla Sardegna a base di “ciccioneddos”, pecora bollita e gli antipasti a base di salsiccia, formaggio e ricotta mustia. Non è mancata neanche la tradizionale spianata e vino imbottigliato nelle cantine sarde.
Ancora una volta dobbiamo tributare alla Pro Loco di Chiaramonti e a quanti hanno collaborato con essa, un successone, stavolta anche in terra straniera diventata per molti di nostri compaesani, seconda patria.
Ai sardi però non basta avere una terra che li ospiti e offra loro una perfetta integrazione, il loro cuore e la loro mente è sempre rivolta alla piccola isola che per tanti ha dato i primi natali e le prime primavere. Così abbiamo incontrato tante persone che quando possono, rientrano a Chiaramonti per un breve ma intenso periodo di vacanza estiva., persone che abbiamo salutato alla nostra partenza, non senza un minimo di emozione.
Nel pomeriggio il Coro Sos Apostulos e i componenti del Gruppo folk, hanno indossato di nuovo i costumi chiaramontesi per animare insieme al cantautore Franco Sechi e il Gruppo folk locale “Su Nuraghe”, la serata tra canti e balli continuati fino a tarda serata. Numerosi gli applausi per il Coro, i Gruppi folk e Franco Sechi.
Per l’occasione, la Pro Loco ha voluto premiare i tre chiaramontesi più anziani partiti per il Belgio negli anni ’40 e ’50, Costantino Manchia, Gavinuccio Soddu e Maria Carboni.
Finiti gli impegni istituzionali, per chi non era già ripartito in mattinata da Francoforte, la giornata del lunedì 18, era libera e a disposizione di chi e come desiderasse organizzarla. Chi come me ha accolto l’invito del viaggio in bus alla città di Bruges, ha scoperto nelle Fiandre un autentico museo aperto, conservato in modo originale e romantico.
Abbiamo potuto osservare le specialità di Bruges, i pizzi e i merletti, l’antiquariato, il cioccolato, le praline, e naturalmente una birra eccezionale. Tutta la città, con i suoi canali, il Beghinaggio e il lago d’amore “Minnewater”, è un’oasi di pace e un dolce invito a una vacanza a due romantica e serena. Come l’abbiamo definita prima, Bruges è un “autentico museo all’aperto”, è uno scrigno di tesori antichi e moderni in attesa dello sguardo compiaciuto e attonito del visitatore che li scopre.
Potrete ripercorrere a tratti, la nostra visita alla cittadella di Bruges nelle foto del quinto giorno, che per gran numero abbiamo dovuto dividere in quattro parti diverse.
La sera al rientro, dopo aver cenato in ristorante a Mons, abbiamo visitato il locale del nostro amico Antonio Dettori, residente a Mons da una vita, che ci ha ospitato nel suo bellissimo locale, mostrandoci quanto porti la Sardegna nel cuore senza scordarla in usi e tradizioni. Un vero sardo-belga che ringraziamo con cuore per l’amicizia profusa nei nostri confronti.
Il martedì 19, è giorno di partenza e rientro a Chiaramonti per il gruppo più numeroso dei chiaramontesi, ritorniamo verso la nostra amata terra isolana che già ci mancava, non voglio pensare con l’animo di chi, per esigenze di lavoro ed economiche, sarà costretto per tanto tempo a rimanere in una terra che l’accoglie ma non è la propria patria. Alcuni per via dell’evoluzione generazionale, non se la sentono di rientrare neanche per la pensione, i figli e i nipoti oramai si sentono quasi belgi e non vogliono dividere la famiglia.
Voglio ringraziare quanti in questi giorni, si sono prodigati con tanti sacrifici e sforzi per rendere migliore il nostro soggiorno in Belgio, in particolare Luca Truddaiu, Augusto Spanu, Leonardo Secci e Franco Fenu (Cincinnato). Quest’ultimo pur non facendo parte dell’organizzazione, ha messo ha disposizione mezzi e supporto per la buona riuscita di questo grande evento chiaramontese organizzato dalla Pro Loco di Chiaramonti.
La Pro Loco chiaramontese ringrazia tutti gli allevatori che hanno offerto le pecore utilizzate per la preparazione dei pasti nei giorni della manifestazione in Belgio.
Il Generale della base NATO di Maisieres ringrazia tutti i partecipanti alla festa italiana e gli emigrati ringraziano per le due giornate, alla base NATO e al complesso mineraio del “Site du Levant”, per la qualità del lavoro svolto dal magnifico gruppo che compone il Comitato della Pro Loco.
Naturalmente la Pro Loco ringrazia con un abbraccio gli emigrati, perchè se tutto è andato per il meglio, è anche grazie alla loro partecipazione.
Grazie a tutti!
È possibile ingrandire le immagini cliccando sulla miniatura.