L’ultima volta che ci siamo occupati di gare poetiche, l’abbiamo fatto il 12 agosto del 2008 pubblicando il secondo tema di un’altra bella competizione poetica sempre tra i poeti Mario Masala e il nostro compianto paesano Juanne Seu, a Cagliari nell’aprile 1979.
In questa edizione vi proponiamo una gara registrata a Seui il 4 agosto 1996 con gli stessi protagonisti. Lo faremo con lo stesso metodo adottato nei precendenti articoli sulla poesia estemporanea, cioè pubblicando la trascrizione prima dell’”Esordio” e più avanti con i temi di rito assegnati dal comitato della festa in onore de Santu Pitanu, il primo “Manu e oju”, il secondo a “Muzere fea e onesta, muzere bella e disonesta” e stavolta anche un finale di “Duinas e battorinas”.
Non mancherà la possibilità di riascoltare la registrazione della gara e, per chi volesse, la possibilità di calarsi in una serata estiva all’ascolto di una gara poetica che purtroppo oggi dopo la scomparsa dei poeti più grandi, l’ultimo Pepe Sozu nel marzo di quest’anno, va scemando. Penso anche perchè noi adulti non siamo e non siamo stati in grado di far apprezzare alle generazioni più recenti il valore culturale della poesia estemporanea e delle gare poetiche. D’altronde anche la lingua sarda che prima veniva parlata in casa come l’acqua bevuta da un bicchiere, ora è solo parlata male e in modo storpiato dai nostri figli. Ricordo, anche se abbastanza giovane, che io non parlavo una sola parola di italiano, pur comprendendolo, fino ai quattro anni d’età. Non è possibile quindi, pretendere che i giovani apprezzino la poesia sarda; per molti versi non capiscono la lingua e il significato.
Oltre i versi, troverete circa ogni dieci ottave, un lettore mp3 che vi consentirà di sentire la registrazione della gara. La necessità di dividere la registrazione in tre parti, è unicamente una mia scelta, dovuta al fatto che con spezzoni di files più piccoli, sono agevolati all’ascolto anche gli utenti con linea non ADSL. vi consiglio di avviare il lettore prima di iniziare la lettura dei versi.
Concluse le vacanze estive (almeno per il sottoscritto, purtroppo), pubblichiamo il secondo tema della gara disputata a Cagliari il 7 aprile del 1979 tra il nostro poeta locale Juanne Seu (Chiaramonti 1915 – 1998) e il poeta Mario Masala (Silanos 1935), dedicato a “Sardigna indipendente, Sardigna italiana”.
Devo dire che il clima estivo calza a pennello con l’ascolto di questi brani. Sentendo la registrazione ad occhi chiusi, si possono percepire il profumo del torrone e dei chioschi dove la birra o il vino scorre a fiumi, un bel tuffo in una festa estiva come si usa tradizionalmente nei nostri paesi.
Continuando con qualche breve cenno storico, possiamo affermare che agli inizi del 1900 fu introdotta, alla fine delle gare poetiche, l’esecuzione della “moda”, un componimento poetico composto in più intrecci nelle parole, cantato in occasione della circostanza per la quale la manifestazione veniva svolta.
In seguito si aggiunse un prologo alle gare, che fu chiamato “Esordio” che permetteva agli improvvisatori massima libertà di espressione non vincolata a nessun tema. Durante il periodo del fascismo, proprio per il carattere culturale, la gare furono proibite o controllate nei temi assegnati ai poeti.
Continuiamo in questo spazio a raccontare con brevi cenni, la storia dei poeti improvvisatori e continuo a scusarmi con i lettori, per gli errori che si potranno incontrare durante la lettura di questi versi.
Il canto dei poeti improvvisatori era sempre accompagnato da un gruppo di cantori che formavano il coro d’accompagnamento, attraverso suoni vocali armonizzati e gutturali. Nel nord Sardegna, il canto dei poeti si è sempre differenziato da quello del sud per via dell’abbinamento in quest’ultima zona con strumenti musicali (chitarra o fisarmonica). L’intuizione del Cubeddu, che riuscì a trasportare quest’arte, da semplice momento di svago a momenti collettivi importanti come le feste in piazza, fu grande.
Da quel momento, col passare degli anni, le gare poetiche sostituirono ogni tipo di manifestazione, divenendo punto di riferimento e base organizzativa per tutte le feste e sagre paesane.
Anche stavolta leggerete e potrete sentire, come nell’articolo precedente, il primo tema della gara disputata a Cagliari il 7 aprile del 1979 tra il nostro poeta locale Juanne Seu (Chiaramonti 1915 – 1998) e il poeta Mario Masala (Silanos 1935), dedicato a Sa peràula, s’iscritura” ; nel prossimo articolo concluderemo la gara con il secondo tema “Sardigna indipendente, Sardigna italiana”.
Inizio subito scusandomi con i lettori, per gli errori che si potranno incontrare durante la lettura di questi versi, ma la passione verso la poesia cantata è talmente forte, che devo condividere con voi questo materiale a dir poco storico.
Le gare poetiche sono state in passato, e forse fino a qualche decennio fa, le manifestazioni linguistico-culturali più rappresentative ed importanti dei sardi. L’origine dell’improvvisazione non è individuabile temporalmente, ma lo è invece quella delle gare: la prima gara si svolse a Ozieri nel 1896 in occasione dei festeggiamenti della Madonna del Rimedio. L’ideatore fu il famoso poeta locale Antonio Cubeddu (Ozieri 1863 – Roma 1955). Da allora l’abilità nell’improvvisare, che era presente in tutte le occasioni di aggregazione sociale, matrimoni, fidanzamenti, tosatura delle pecore, uccisione del maiale, vendemmia e altro, con la geniale intuizione del Cubeddu fu portata sui palchi, nelle feste dell’isola e nelle più importanti manifestazioni dei concorsi poetico-letterali della Sardegna.
Queste le origini delle gare poetiche, nei prossimi articoli, quando ci riavvicineremo a questo tema continueremo a parlare della storia delle gare negli anni successivi.
Ora vorrei offrirvi l’“Esordio”, della gara disputata a Cagliari il 7 aprile del 1979 tra il nostro poeta locale Juanne Seu (Chiaramonti 1915 – 1998) e il poeta Mario Masala (Silanos 1935); in articoli successivi saremo in grado di pubblicare tutta la gara al completo, che contiene i temi “Sa peràula, s’iscritura” e “Sardigna indipendente, Sardigna italiana”.
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